Setup strumenti

  • MarianoM
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31-12-17 20.05

Ciao a tutti,
mi è venuta da fare qualche riflessione nel continuare a configurare il mio setup.
A poco a poco sta diventando sempre più complesso, cavi dappertutto, fascettati per non svolazzare di qua e di là, dietro al rack entra una quantità di cavi enorme....cavi audio, cavi midi, cavi alimentazione elettrica, ciabatta multipresa etc... Tutto questo proiettato verso qualcosa di fantastico, connessione midi di 5 synth (al momento 4 ma quando arriva il kit anche l'OB8 farà parte del gruppo) da gestire nelle funzioni di master e slave come si vuole con il Motu Express, suoni "originali" analogici, Hammond in carne ed ossa, etc.... Se dovessi fare un concerto da qualche parte avrei bisogno di un furgone, di due operai per carico e scarico...nonchè di un tecnico per le connessioni e di un fonico per i suoni. emo
Insomma sono andato oltre,la mia passione mi ha avvolto come la seta avvolge una farfalla. Al momento sono felicissimo della mia invenzione...ma praticamente si è sviluppata assumendo caratteristiche irrealizzabili se penso alla divulgazione live dei miei prodotti musicali. Anche perché costruire una band (lavoro con un eccellente bassista e mi occorrerebbe un batterista ed un cantante) non è proprio facile.
Riflessione forse fine a se stessa ma situazione nella quale probabilmente ricadono molte persone che non hanno un canale immediato per suonare dal vivo e così lavorano per raffinare sempre di più il setup facendolo diventare un gigante buono!!!!
UN saluto a tutti,
M.
  • mima85
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31-12-17 20.25

Beh in questi casi lo studio serve per le produzioni, dove registrate i brani con gli strumenti autentici. Per i live invece deleghi le tue parti tastieristiche ad un paio di tastiere tuttofare, opportunamente programmate, oppure ti dai alle master keyboard con cui controlli un setup virtuale su un portatile PC o Mac (per i live mi pare di capire che Mainstage sia piuttosto gettonato come "coltellino svizzero"). Lo fanno in tanti.

Pensare di portare in giro i bestioni vintage è una follia. Innanzitutto per il peso, ma anche per la delicatezza di strumenti così vecchi. Magari l'Hammond non ti darebbe nessun problema perché quegli organi sono veramente dei carri armati, e tali restano anche dopo 50 anni se tenuti con un minimo di criterio. Ma l'OB-8 lo lascerei decisamente tranquillo in studio.
  • MarianoM
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01-01-18 15.31

@ mima85
Beh in questi casi lo studio serve per le produzioni, dove registrate i brani con gli strumenti autentici. Per i live invece deleghi le tue parti tastieristiche ad un paio di tastiere tuttofare, opportunamente programmate, oppure ti dai alle master keyboard con cui controlli un setup virtuale su un portatile PC o Mac (per i live mi pare di capire che Mainstage sia piuttosto gettonato come "coltellino svizzero"). Lo fanno in tanti.

Pensare di portare in giro i bestioni vintage è una follia. Innanzitutto per il peso, ma anche per la delicatezza di strumenti così vecchi. Magari l'Hammond non ti darebbe nessun problema perché quegli organi sono veramente dei carri armati, e tali restano anche dopo 50 anni se tenuti con un minimo di criterio. Ma l'OB-8 lo lascerei decisamente tranquillo in studio.
La verità è che si tende sempre ad immaginare delle full performances per le quali occorrerebbe tutta la strumentazione che si possiede . Ecco perché chi suona live regolarmente forse ha smaltito questa idea e riesce ad ottimizzare. Diciamo che non avrei problemi a investire in costi di trasporto e montaggio. Il problema è la band al completo....difficile da organizzare.
Diciamo che lo strumento c'è...
  • LukeBB
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01-01-18 16.11

Appena fai il secondo live secondo me ti rendi conto dello sforzo immenso per portare tutto, e lasci tutto a casa per usare un nord stage o simili.
Per me è pura follia portarsi dietro tutto quell’arsenale: 10k euro (magari anche di più) di ben di Dio per 50 euro a sera (se ti va bene, intendiamoci) rischiando di rovinare qualche gioiellino? Non ne vale la pena, credimi.

Lo continuerò a dire all’infinito: sono passato da Mac con Mainstage + master a iphone + master proprio per la paura di rovinare il Mac...e sono molto soddisfatto, nonché più tranquillo!

01-01-18 17.34

LukeBB ha scritto:
Appena fai il secondo live, secondo me, ti rendi conto dello sforzo immenso per portare tutto, e lasci tutto a casa per usare un nord stage o simili.

Un sunto spettacolare.
è in live che vi renderete conto di quanto sia da "coraggiosi" portarsi tastieroni da 40 chili magari per un singolo suono o per evitare "gli stacchi tra un suono e l'altro".
Nel 90% delle situazioni (Amatoriali, ovviamente) tutte le vostre pippe mentali resteranno solo, appunto, pippe mentali, poichè l'impianto sarà appena sufficiente per far capire alle persone che c'è qualcuno che suona emo

Io all'inizio mi portavo Motif XF8 da 30 chili "perchè lo stacco...perchè gli archi....perchè i brass...perchè la meccanica mi rende più espressivo...perchè il triplo layer carpiato...".
Alla seconda serata mi sono presentato con un mox6 da 6.9 chili...

Infine ti rendi conto che il compromesso ideale è una tastiera pesata dal poco peso (magari 76 tasti) e al massimo un synth piccoletto per effetti, lead, pad e suoni vari.
Al momento ,purtroppo, solo Clavia offre ciò...

Se Yamaha e Korg si svegliano, la "pacchia nord" finisce. E questo "non farlo" continua a farmi credere che il lasciare nord al top sia una volontà delle altre case, che possono continuare a vendere i loro prodotti di fascia inferiore, a prezzo ovviamente inferiore, risultando, agli occhi dei superficiali, più appetibili....

LukeBB ha scritto:
Per me è pura follia portarsi dietro tutto quell’arsenale: 10k euro (magari anche di più) di ben di Dio per 50 euro a sera (se ti va bene, intendiamoci) rischiando di rovinare qualche gioiellino? Non ne vale la pena, credimi

Amen... Io all'inizio mi portavo il portatile per i vst. Poi mi sono reso conto che rischiare ogni sera di friggere la scheda audio per impianti non a norma, o fregare il pc piazzandolo sottosforzo con vst pesanti non ne valeva la pena.

Ultimamente ho comprato un tablet abbastanza performante, e pensavo di usarlo nuovamente per i vst abbinandolo alla Electro.
Ho optato infine per lo "sforzo minimo", usando il tablet come lettore di spartiti (E al massimo vst per i rhodes o i synth, in assenza di lead 4).

Vi dirò, per evitare lo sbattimento di portarmi leggio e tablet, sto imparando tutti i brani delle varie band in cui suono totalmente a memoria, in modo da dover portare unicamente electro e (all'occorrenza) Lead 4. 16 chili, 2 tastiere... 11 chili quando esco solo con la electro abbinato a tablet con synth.

Il futuro è dei "fraccomodi" emo

  • vin_roma
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01-01-18 18.25

"Ai miei tempi" ...emo quando Alan Sorrenti era ancora una star suonavo con lui e Alan stesso mi presentava come "l'uomo dalle mille tastiere" ...in realtà ne avevo solo 6/7 e neanche le portavo io perché i service erano seri e ti facevano trovare sempre la roba sul palco.

Addirittura loro, quelli del service, si stufarono delle troppe scatole, collegamenti, trespoli, e verso la fine mi ritrovavo sempre con una tastiera in meno... Che non te la cavi? mi dicevano...
Finii con un Rhodes 73, un Lambda e un Poly800!!!
  • paolo_b3
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01-01-18 19.06

Concordo con tutti gli interventi precedenti, quando hai una 88 tasti pesati valida con un buon suono di pianoforte e magari di Rhodes e ci piloti un synth, magari potendo mettere i tappeti del synth in "layer" al pianoforte digitale e mantenendo la possibilità di suonare il synth in maniera indipendente dal pianoforte, hai già una base con cui puoi affrontare qualsiasi situazione.
Poi se ci sono richieste specifiche di determinate timbriche (in contesti professionali) allora il discorso cambia, sennò chi te lo fa fare?
  • zerinovic
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01-01-18 19.49

@ paolo_b3
Concordo con tutti gli interventi precedenti, quando hai una 88 tasti pesati valida con un buon suono di pianoforte e magari di Rhodes e ci piloti un synth, magari potendo mettere i tappeti del synth in "layer" al pianoforte digitale e mantenendo la possibilità di suonare il synth in maniera indipendente dal pianoforte, hai già una base con cui puoi affrontare qualsiasi situazione.
Poi se ci sono richieste specifiche di determinate timbriche (in contesti professionali) allora il discorso cambia, sennò chi te lo fa fare?
Ma davvero ti sei messo in testa di far crollare il mercato?? emo
Oggi é il 1 occhio....emo
  • mima85
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01-01-18 19.51

MarianoM ha scritto:
La verità è che si tende sempre ad immaginare delle full performances per le quali occorrerebbe tutta la strumentazione che si possiede


Certo, e da appassionato aggiungo che in ogni caso è fichissimo avere sul palco Hammond, synth analogici, pianoforti elettrici ed in generale tastiere vintage vere. Sia e soprattutto per chi suona, sia per quelli del pubblico che conoscono l'argomento e sanno apprezzare la presenza di questi strumenti.

Ma per quanto sia fichissimo resta comunque uno sbattito non indifferente, con oltrettutto il continuo terrore che qualche strumento in età geriatrica faccia tilt proprio durante l'esibizione. Ogni tanto capita ancora di vedere Hammond e Rhodes autentici proprio per via della loro robustezza, ma di synth vintage a parte una volta un Juno 106 durante un concerto dei Planet Funk a Lugano ed un'altra volta un DX-7 (ma da quanto mi ha detto quel tastierista la usava solo come master MIDI per pilotare un modulo arranger), non m'è mai capitato di vederne. Ed a buona ragione.
  • paolo_b3
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01-01-18 21.32

zerinovic ha scritto:
Ma davvero ti sei messo in testa di far crollare il mercato??

emo
Sarei fiero!

Buon anno Zerinovic!
  • zerinovic
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01-01-18 21.42

@ paolo_b3
zerinovic ha scritto:
Ma davvero ti sei messo in testa di far crollare il mercato??

emo
Sarei fiero!

Buon anno Zerinovic!
Buon anno emo
  • MarianoM
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04-01-18 11.46

Beh, penso che gli strumenti originali vengano lasciati nel cassetto soprattutto perchè alle volte dal vivo le regolazioni e gli ambienti non consentono di apprezzare la differenza.
In questo senso, la mia esagerata passione "amatoriale", mi ha spinto ad avere nel rack un gruppo di continuità con stabilizzatore con notevole potenza che protegge tutti gli strumenti da sovratensioni e sbalzi o assenza di corrente.....Se dovessi fare un live "come si deve", ho già tutto per poter portare con ragionevole sicurezza in giro un OB8, etc.....
Poi magari mi renderò conto che un buon emulatore alla fine con un pc diventa equivalente ai kg di hardware impegnati secondo la vecchia scuola.
Aggiungo una "mia quasi citazione" (in realtà è di un musicista statunitense) anzi una riproposizione di una idea pubblicata tempo fa su fb

La quantità di sfumature e la possibilità di infondere un'interpretazione che si ha con gli strumenti “veri”, con il "laptop" è in buona parte annullata, a dispetto di una perfezione sonora che spesso è più formale che sostanziale. Ciò non toglie che, con tutta probabilità, sia questo il futuro;
è la direzione in cui la musica si sta muovendo, ma non la mia.
  • LukeBB
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04-01-18 13.42

Da quando suono con iGrand e iPhone non ho trovato nessuno che mi dicesse che il suono è cambiato o non è più bello come prima: né in sala prove né ai concerti. Quindi perché dovrei portarmi in giro ancora Mac con Mainstage???

Dài, siamo sinceri...chissenefrega del bel suonino di moog di una bestia da 23 kg? È pura soddisfazione personale...ma finisce appena devi scarrozzare in giro il bestio!
  • alemar78
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04-01-18 14.49

Dal mio punto di vista, se hai qualcuno che ti trasporta, monta e smonta gli strumenti e se hai la possibilità di suonare sempre in luoghi e spazi che ti permettano di portare tutto quanto e di farci stare anche la band va benissimo.
Se manca anche una sola di queste condizioni, non ne vale la pena e, come giustamente hanno già detto altri, dopo il secondo live cambieresti idea.
  • mima85
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05-01-18 13.53

MarianoM ha scritto:
Se dovessi fare un live "come si deve", ho già tutto per poter portare con ragionevole sicurezza in giro un OB8


Ma non hai la sicurezza che questo proprio sul più bello dia forfait. Puoi alimentarlo con la corrente più pulita di questo mondo, ma sempre un synth con 35 anni alle spalle resta, e purtroppo le probabilità che qualcosa salti non sono remote.

Tanto per dirtene una: qualche anno fa, un bel giorno accesi il Jupiter 6. Ebbene, non si accendeva, e quando l'avevo spento il giorno prima funzionava perfettamente. Allora preso dal panico ho chiamato un mio amico che fa l'ingegnere elettronico, che spesso mi aiuta quando si tratta di rimettere in sesto vecchi synth, e sono andato da lui col Jupiter.

Ebbene, è saltato fuori che un chip è andato in corto, e lui l'ha scoperto praticamente per caso ustionandocisi sopra il dito mentre toccava le schede a synth sotto tensione, mentre cercava di capire cosa stesse succedendo (quando qualcosa è in cortocircuito assorbe tutta la corrente erogata dall'alimentatore, e si scalda tantissimo finché arriva a bruciarsi). Se non fosse stato per quella toccata fortuita avremmo perso delle ore prima di arrivare alla causa del problema, e magari nel frattempo si sarebbe pure bruciato qualcosa sull'alimentatore, o peggio da qualche altra parte. Anche perché, cosa strana, i fusibili sulla parte a bassa tensione dell'alimentatore non sono saltati nonostante ci fosse un cortocircuito a valle di questi.

Chiaramente quello in corto era un chip custom Roland, perché se fosse stato qualcosa di standard sarebbe stato troppo facile, ovviamente. Fortuna vuole che ho trovato un rimpiazzo e quindi sono riuscito a sistemare il problema.