Confusione: suoni da usare per arrangiare

  • adesivo
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27-08-11 21.25

Ciao a tutti sono nuovo del forum. Ho bisogno gentilmente di alcune delucidazioni. Premetto che non sono un esperto in ambito di home recording ma mi sto attrezzando. Comunque il mio problema è che devo arrangiare delle canzoni e ho bisogno di trovare dei suoni di ottima qualità (vintage drum machine, synth, archi, percussioni, piano, tutto insomma). Ora, ho le idee un po' confuse su come ottenere questi suoni. Ad esempio molti parlano bene dei campionatori AKAI vecchi tipo s3200 oppure dell' EMU serie ultra. A me sinceramente affascina di più fare musica con i vecchi metodi piuttosto che fare tutto col computer ma non ho capito se questi aggeggi mi servirebbero? Oppure mi consigliate di utilizzare solo vst e computer? Io voglio dei suoni professionali, anche vintage (tipo anni 80). Grazieee

27-08-11 22.33

ci sono varie scuole di pensiero e non mancheranno le smentite ma io penso che i vst ad oggi siano il meglio. e soprattutto puoi avevre qualsiasi suono sul tuto computer.. Per arrangiare alla vecchia maniera avresti bisogno degli strumenti fisici e oltre che dispendiosissimo diventerebbe anche molto ingombrante!!!
  • adesivo
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27-08-11 22.55

Grazie per la risposta Mauro. Ma con i vst posso caricare ad esempio le vecchie librerie AKAI o comunque dei suoni campionati in mio possesso o sono obbligato a usare i suoni di quel programma?

28-08-11 03.03

i vst sono degli strumenti virtuali, fai conto che tu hail il tuo bel pianoforte a coda in salotto... un bel giorno ti metti, piazzi due microfoni dentro la coda e inizi a registrare, nota per nota, tutti i suoni, prima piano, poi mezzo forte e poi forte e così via. Queste registrazioni si chiamano campioni. Inserisci le registrazioni in un software che è in grado di richiamare il campione di do (x esempio) tutte le volte che sulla tua tastiera elettronica schiacci il do. I vst che ti vendono non sono altro che pacchetti conteneti tutti questi campioni (taluni con già il loro software per farli suonare, altri a cui necessita un campionatore ovvero un programma che è capace di andare a pescare quelle registrazioni e farle suonare quando vuoi). Le banche AKAI copiano la forma d'onda di strumenti reali o lavorano in sintesi di forma d'onda per quanto riguarda gli elaborati ex novo. Quindi i vst non sono i programmi che caricano le banche quelli si chiamano campionatori. Sul campionatore tu puoi decidere di caricare o la banca AKAI o il vst instrument piuttosto che campionarti tu stesso un tuo suono.
Spero di essere stato chiaro...
ciaoemo
Edited 28 Ago. 2011 1:05
  • adesivo
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28-08-11 04.05

Ho capito. Quindi posso risolvere tutto con un campionatore software giusto? I campionatori software leggono qualsiasi formato, anche i formati AKAI vecchi? Perchè in una discussione leggevo che quei formati (della serie S mi sembra) li legge solo il rispettivo campionatore hardware. In ogni caso, dove si possono trovare quei vecchi suoni akai? Li vendono ancora? Perchè da quello che ho capito leggendo un po' su internet sembra che siano i migliori...
  • metallo97
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28-08-11 16.15

Esistono programmi per convertire i vari program akai
  • michelet
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29-08-11 11.45

A mio modesto avviso con Propellerheads Reason 4 (e versioni successive, ad es. 5) corredato da i vari refill in commercio puoi tranquillamente fare tutto con un PC/Mac, nemmeno di spaventosa potenza.
L'unico lato un po' ostico è il doversi abituare all'interfaccia del software non proprio immediata, ma la qualità dell'output è notoriamente molto, molto buona, anzi ottima.
Basta dotarsi di una tastiera di controllo (tipo Roland PCR-800, M-Audio ecc. che verranno subito riconosciute dal software), i vari refill e comprendere l'uso dei vari strumenti virtuali e della suite di mastering.
A distanza di tempo ho capito la pubblicità di Reason che mostrava un musicista armeggiare con il solo computer portatile vicino ad una montagna di strumenti hardware abbandonati.
Sapendo sfruttare Reason si ottengono risultati sorprendenti, praticamente a costo zero.
Ad esempio con la funzione di Rewire, metto in comunicazione Digital Performer 7 con Reason 5, usando quest'ultimo come un expander virtuale dalle infinite possibilità sonore.
Basta pensare ai pianoforti a 24bit ed a tutta la vastissima collezione di refill (in archivio ne ho circa 35GB... emo) che ti passa la voglia di programmare i vari synth ed expander hardware.
Poi, come ho detto prima, bisogna abituarsi all'interfaccia del software che - per inciso - non gradisco particolarmente (in particolare la sezione sequencer), ma le potenzialità intrinseche sono enormi.