Il piano acustico digitale :strumento a sè?!

  • gig69
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24-08-11 16.51

Il piano "acustico" digitale nasce per emulare il pianoforte a coda con risultati più o meno convincenti ma a mio avviso si è meritato nella discografia un posto tutto suo tra gli strumenti musicali, la forte personalità timbrica che ha caratterizzato alcuni prodotti li rende ormai dei classici ,a volte si è davvero lontani dall'obiettivo di clonare un acustico vero ma la personalità ed il colore del timbro è talmente forte da renderli a tutti gli effetti degli strumenti musicali con una loro precisa collocazione.
Alcuni esempi che mi vengono a mente, voi ne avrete sicuramente molti altri :
Kurzweil K2600
Rd600... Falvio Premoli al piano ;)
RD1000
yamaha Cp150

Ecc ecc, insomma, brani come questi sono fortemente caratterizzati proprio dalla dinamica ,dalla brillantezza,dalla profondità dei bassi e dal suono digitale e definito del pianoforte digitale, che ne dite, riflessione banale forse ma per quanto mi riguarda alcuni dei migliori digital piano possono essere definiti strumenti musicali a sè a tutti gli effetti ;)
  • larry_lurex
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24-08-11 18.35

Uhm... quello di De Gregori mi pare un acustico "vero"... o no? emo
  • Paul76
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24-08-11 18.36

presupponendo che a mio avviso, nonostante la tecnologia abbia fatto grandi passi, tanta strada devono ancora fare prima di emulare la rotondità e la bellezza del timbro di un piano a coda,

certamente condivido, anche gli esempi sono eloquenti al riguardo e aggiungo soltanto che ogni suono, qualsiasi suono, è appropriato se inserito nel contesto giusto: il suono adatto a un certo testo, arrangiamento o a una certa armonia.

E certamente brani famosi ormai li conosciamo con quel timbro tipico e ci risulta straniante suonarli o ascoltarli con uno diverso.

Il discorso può esser esteso ovviamente ad altre sonorità.

Allora lancio un quesito: a cosa si deve il successo di certi suoni (in questo caso di pianoforte)?
Più alla loro particolarità timbrica o al fatto che ormai sono entrati nella nostra memoria così?

Curiosità: per "impressioni" e quella di De gregori hai riconosciuto il timbro o hai fatto una ricerca per scovare lo strumento utilizzato?
Edited 24 Ago. 2011 23:20
  • SimonKeyb
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24-08-11 21.09

mi piace il tuo elenco.

direi sicuramente RD1000

sicuramente K2600 (il triple strike kurzweil in generale)

sicuramente RD600

mentre il yamaha CP150 mi sembra solamente un erede del CP80.... credo che il cp80 sia il riferimento in questo caso.
  • xr2002
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24-08-11 21.32

Secondo me hanno avuto una personalità gli elettromeccanici, RHODES e la serie YAMAHA CP80, 70 etc etc

Non penso che i CVP YAMAHA o CLP passerano alla storia, un CP80 in condizioni lo prenderei al volo... UN CVP 305 in condizioni.... no

YAMAHA CP80

emoemoemoemoemoemoemoemoemoemoemo


TORI AMOS COL CP80
Edited 24 Ago. 2011 19:52
  • gig69
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24-08-11 22.10

@ Paul76
presupponendo che a mio avviso, nonostante la tecnologia abbia fatto grandi passi, tanta strada devono ancora fare prima di emulare la rotondità e la bellezza del timbro di un piano a coda,

certamente condivido, anche gli esempi sono eloquenti al riguardo e aggiungo soltanto che ogni suono, qualsiasi suono, è appropriato se inserito nel contesto giusto: il suono adatto a un certo testo, arrangiamento o a una certa armonia.

E certamente brani famosi ormai li conosciamo con quel timbro tipico e ci risulta straniante suonarli o ascoltarli con uno diverso.

Il discorso può esser esteso ovviamente ad altre sonorità.

Allora lancio un quesito: a cosa si deve il successo di certi suoni (in questo caso di pianoforte)?
Più alla loro particolarità timbrica o al fatto che ormai sono entrati nella nostra memoria così?

Curiosità: per "impressioni" e quella di De gregori hai riconosciuto il timbro o hai fatto una ricerca per scovare lo strumento utilizzato?
Edited 24 Ago. 2011 23:20
Per impressioni di settembre cantata da Renga e suonata da Premoli con l'RD600 sono più che certo,Premoli ha usato largamente l'Rd600 in quel periodo ed il timbro è riconoscibilissimo.
Per DeGregori mi sono basato sulla strumentazione usata live dal suo pianista in quel periodo ed anche qui,ma non sono certo,mi pare un Cp150 ;)
  • gig69
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24-08-11 22.12

@ xr2002
Secondo me hanno avuto una personalità gli elettromeccanici, RHODES e la serie YAMAHA CP80, 70 etc etc

Non penso che i CVP YAMAHA o CLP passerano alla storia, un CP80 in condizioni lo prenderei al volo... UN CVP 305 in condizioni.... no

YAMAHA CP80

emoemoemoemoemoemoemoemoemoemoemo


TORI AMOS COL CP80
Edited 24 Ago. 2011 19:52
Giustissimo, il CP70/80 anche se non sono digitali sono i primi elettromeccanici nati con l'intento di avvicinarsi e di sostituire il piano acustico sul palco. Inutile dire che adoro il timbro del Cp70/80 !!!
  • gig69
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24-08-11 22.14

Paul76 ha scritto:
e aggiungo soltanto che ogni suono, qualsiasi suono, è appropriato se inserito nel contesto giusto: il suono adatto a un certo testo, arrangiamento o a una certa armonia.


E' esattamente il concetto che volevo esprimere emo
  • xr2002
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24-08-11 22.14

@ gig69
Giustissimo, il CP70/80 anche se non sono digitali sono i primi elettromeccanici nati con l'intento di avvicinarsi e di sostituire il piano acustico sul palco. Inutile dire che adoro il timbro del Cp70/80 !!!
Che, odio dirlo ma, SONO RIPRODOTTI MALISSIMO proprio su hardware yamaha, sul mio cvp505, il CP80, messo tra gli ACUSTICI poi e non assieme ai simil RHODES, fa schifo, ma schifo, schifissimo, io non so, son rimasto basito, non ho mai usato la parola schifo su questo forum ma ci vuole... Se qualcuno su un YAMAHA riesce a riprodurre un suono come quello del video mi dica come fare...
  • anonimo

25-08-11 02.16

Ehm... premessina pignola:
in "Images and Words" (Dream Theater) il tastierista non era Rudess, ma Kevin Moore, che usava Korg DW8000, Roland JD800 e D50. Non so sinceramente se in studio abbia usato anche qualcos'altro, io so che usava queste tre. emo

Personalmente, quando sento un'emulazione digitale di un pianoforte acustico mi viene da storgere il naso... perchè non un acustico vero, che ha un suono mille volte più pieno, corposo e... vero!? emo

Se però parliamo di Yamaha CP70/80... cari miei, è totalmente un altro discorso emo
Quella è un'emulazione non digitale, ma meccanica, è effettivamente uno strumento a sè, che funziona in modo molto simile, quasi identico, a un pianoforte, con i vantaggi di un equalizzatore a tre bande e un piccolo tremolo, oltre che di un'uscita audio diretta, che evita la "menata" di microfonare.
Io adoro il suono di un CP processato in un chorus, guardacaso proprio come faceva Tony Banks, facendo passare il suo CP70 in un Boss CE-1! emo
Ascoltate Undertow (intro CP70 e voce), Guide Vocal (CP70, voce, basso e poca stringmachine), That's All, e di Banks da solo From The Undertow e The Waters Of Lethe: sentite che suono corposo, melodioso, armonico.. vero!!

Tony Banks in studio ha usato un pianoforte acustico fin dai poverissimi tempi del primo album, e il fatto che lo abbia sostituito a un CP in quegli anni fa riflettere:
effettivamente è uno strumento originale e distinto, va oltre il suo iniziale obiettivo di emulazione, esattamente come il Rhodes, il Wurlitzer e l'Hohner Pianet; e come gli organi Hammond, Farfisa, Vox ecc. nei confronti dell'organo a canne... emo

Mentre le emulazioni digitali di pianoforti acustici sono, a mio parere, tentativi mal riusciti di emulare uno strumento inimitabile. Dal vivo ben vengano, ma in studio... io non li usereiemo
  • gig69
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25-08-11 03.19

@ anonimo
Ehm... premessina pignola:
in "Images and Words" (Dream Theater) il tastierista non era Rudess, ma Kevin Moore, che usava Korg DW8000, Roland JD800 e D50. Non so sinceramente se in studio abbia usato anche qualcos'altro, io so che usava queste tre. emo

Personalmente, quando sento un'emulazione digitale di un pianoforte acustico mi viene da storgere il naso... perchè non un acustico vero, che ha un suono mille volte più pieno, corposo e... vero!? emo

Se però parliamo di Yamaha CP70/80... cari miei, è totalmente un altro discorso emo
Quella è un'emulazione non digitale, ma meccanica, è effettivamente uno strumento a sè, che funziona in modo molto simile, quasi identico, a un pianoforte, con i vantaggi di un equalizzatore a tre bande e un piccolo tremolo, oltre che di un'uscita audio diretta, che evita la "menata" di microfonare.
Io adoro il suono di un CP processato in un chorus, guardacaso proprio come faceva Tony Banks, facendo passare il suo CP70 in un Boss CE-1! emo
Ascoltate Undertow (intro CP70 e voce), Guide Vocal (CP70, voce, basso e poca stringmachine), That's All, e di Banks da solo From The Undertow e The Waters Of Lethe: sentite che suono corposo, melodioso, armonico.. vero!!

Tony Banks in studio ha usato un pianoforte acustico fin dai poverissimi tempi del primo album, e il fatto che lo abbia sostituito a un CP in quegli anni fa riflettere:
effettivamente è uno strumento originale e distinto, va oltre il suo iniziale obiettivo di emulazione, esattamente come il Rhodes, il Wurlitzer e l'Hohner Pianet; e come gli organi Hammond, Farfisa, Vox ecc. nei confronti dell'organo a canne... emo

Mentre le emulazioni digitali di pianoforti acustici sono, a mio parere, tentativi mal riusciti di emulare uno strumento inimitabile. Dal vivo ben vengano, ma in studio... io non li usereiemo
Fermo restando l'indiscusso carattere ed originalità del CP70 ,che non è certo una novità nell'essere riconosciuto come uno strumento a tutti gli effetti come il Rhodes o l'hammond, sebbene siano tutti nati con l'intento di avere qualcosa che si avvicinasse al pianoforte o all'organo a canne ,io parlavo proprio del pianoforte digitale.
Ovviamente anch'io preferisco ascoltare registrazioni con un acustico a coda,che tra l'altro è estremamente poliedrico grazie proprio alla grande dinamica di cui dispone,non è detto che un acustico non sia adatto a registrazioni pop ,rock ecc, ci mancherebbe, o comunque preferisco suonare un VSTi piano il più realistico possibile, ma ciò non toglie che proprio la particolarità di alcuni digital piano,compresi quelli di alcuni synth come il JV80/Jd800 piano che giustamente hai citato, abbia fatto in modo da farli affermare e caratterizzare come strumenti a sè,e li abbia resi comunque piacevolissimi da suonare in alcuni contesti....non sò come spiegare, a volte preferisco utilizzare il piano del Kurzweil piuttosto che Ivory,tanto per intenderci, insomma...suona finto,sintetico ,non ha l'emulazione della risonanza ecc, ma ha un suo timbro particolare ed una suonabilità che mi appaga nel suonarlo.
Ad esempio, quando avevo il VR760 ho subito installato la SRX11 che era molto più realistica del piano stock derivato dall'RD600,eppure ero contentissimo del fatto che ci fosse quel vecchio campione proprio perchè ha una sua particolarità pecisa e riconoscibile ;)
  • marcoballa
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25-08-11 16.58

dato che si è parlato anche di CP80/70, forse qualcuno non ha visto i miei filmetti (inutili, peraltro emo) in cui si capisce che con alcuni strumenti di ultima (ma neanche tanto) generazione si ottiene un suono (e un feeling sui tasti) più che credibile.

ho suonato per anni un CP80 in sala prove a Monza e mi rendo che QUEL feeling per ora è difficile da ricreare, forse anche più difficile di un piano acustico emoemo

ecco:
acustici

CP80

rhodes


solo per sfizio, ovviamente
emo


PS: Tory Amos in quello stato di grazia emo poteva mettersi a suonare qualsiasi cosa.... e chi se ne accorge se è un bontempi o un orla o un CP80?????
Edited 25 Ago. 2011 15:00