28-07-11 00.13
Si capisce che non ho studiato a fondo l'armonia...!!!28-07-11 00.43
bella domanda e bell'argomento!!!28-07-11 11.55
28-07-11 12.09
Anche a me viene spesso questo dubbio...28-07-11 12.46
28-07-11 13.14
qui si apre un mondo perchè la valenza dell'una o dell'altra tonalità oggi non siamo più in grado di apprezzarle a pieno dal momento che i nostri strumenti sono temperati (da bach in poi)28-07-11 18.20
Sicuramente nel caso di musica classica tipo Chopin, Liszt, grandi esecutori e ottimi compositori, la scelta è personale come dice anche Parsifal, è soggettiva. Di certo ci sarà legato non un fattore solo. Anche una "semplice" questione tattile sulla tastiera legata a come si suona un passaggio utilizzando dei tasti anziché altri... insomma ci possono essere molte sfumature... dipende se scrivevano uno studio, quindi legato alla parte tecnica; se scrivevano un notturno, quindi legato alla parte espressiva, cioè a quei suoni che più di altri in quel momento della loro vita, evocavano una certa sensazione... ovviamente non si parla di certo di compositori/strumentisti che in quel momento facevano dei calcoli freddi... probabilmente si lasciavano andare alle sensazioni, di conseguenza alla grandissima sensibilità, alla vastissima esperienza, a una vita dedicata (per forza di cose) solo a quella materia. Insomma molti di questi compositori famosi, sicuramente non erano persone comuni. Nemmeno extraterrestri ma sicuramente dodati di un istinto e di una sensibilità particolari che non sono certo secondari in queste scelte.28-07-11 22.44
grazie a tutti.29-07-11 11.32
posso ipotizzare?29-07-11 23.10
30-07-11 01.49
io penso che dipenda sia dallo stato d'animo che dalla natura dello strumento..faccio un esempio..in tonalità di labemolle fai dei passaggi tecnici che in tonalità di do ti verrebbero meno naturali per una questione di diteggiatura..se penso ad esempio di dover mettere un arpeggio di chitarra, eviterei il mibminore perchè non avrebbe corde a vuoto o perchè avrebbe un suono diverso...insomma a mio avviso è importante sia lo stato d'animo che la natura dello strumento per definire una certa tonalità..esempio stupidissimo..albachiara di vasco suonata in sol maggiore suona diversa..c'è poco da fare..30-07-11 08.32
30-07-11 16.31
pop = do, la-31-07-11 15.39
31-07-11 17.01
31-07-11 17.02
Io personalmente quando compongo ho una linea melodica in testa... prima di sedermi al piano la canto e poi mi accorgo a che tonalità corrisponde.31-07-11 21.28
01-08-11 08.57
Credo che stiamo parlando di cose diverse. Intanto lo stato d'animo, nel tuo precedente post, l'avevo inteso (come la forma scritta suggeriva) riferito allo strumento e non alla tua persona (e me ne scuso). Le tue considerazioni sono corrette, ma io stavo valutando solo alcuni aspetti tecnici del problema. Rimanendo sul tecnico, un temperamento che prevede tutti i semitoni rigorosamente uguali (oggi si usano i cent, 100 cents= 1 semitono), suonare in Do e in Reb non cambia nulla se non il punto di intonazione appena più acuto. Ma suonare in Reb (con 5 bemolli) comporta una tecnica e una difficoltà diverse, per cui il risultato finale è sicuramente diverso, ma per motivi correlati agli strumenti e non alla tonalità. Le vere differenze legate alla tonalità si possono apprezzare solo usando un accordatura non temperata (o sottilmente inequabile come si usava nel '700). Ad esempio io, che possiedo un clavicembalo, sono solito accordarlo privilegiando la consonanza delle tonalità in cui di norma eseguiamo la musica barocca. Si noterà che quelle tonalità (massimo tre maggiori e tre minori) suoneranno con una particolare pulizia e purezza, mentre allontanandosi, si percepiranno durezze fino alla dissonanza.01-08-11 21.12
sono 2 essenzialmente le tonalità che mi piacciono: