Lo strumento giusto per il genere x o y

  • afr
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04-05-11 14.45

Premessa sacrosanta: ognuno i soldi suoi se li spende come meglio preferisce,anche cambiando tastiera ogni 6 mesi se ne ha la possibilità

però c'è un fattore che davvero mi disorienta, la necessità di giustificare/motivare il cambio di strumento in relazione al genere che si suona o gettarla sull'ottimizzazione del setup

chi mi aiuta a capire in un contesto live che differenza passa tra un piano che esce da un m3 o da un motif XF, o ancora un suono di hammond, escludendo il piacere personale di sapere che un suono di un C2 sarà sicuramente più fedele rispetto a quello di un Triton, per l'ascoltatore della performance, quanto cambia la percezione di quanto si sta ascoltando?

fermo restando che per quando bello sia il C2 a livello di gratificazione personale non restituirà mai la sensazione che si avrebbe suonando un hammomd originale.

quindi, ok voler appagare la propria voglia di avere lo strumento più "bello" però relazionare questa cosa con il convincimento che le attuali soluzioni non possano coprire trasversalmente più situazioni mi pare un pò strana

ciao
Edited 4 Mag. 2011 13:55
  • lucabbrasi
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04-05-11 15.13

...te l'appoggio in pieno...(e potrebbe sia piacerti sia arrecarti...sofferenza emo)



e poi lancio la "bestemmia": con tutte le tastiere che ho avuto, non avevo mai suonato il programm di piano acustico in quanto scarso (anche io).
Col Piaggero ho scoperto un suono che...beh, in sala prove almeno, è molto, ma molto piacevole da suonare. L'altra volta armonizzavo su So What che era un piacere (sempre almeno per me...)


quindi: nulla togliendo che si, i campioni presenti su NS o su Motif XF o su Kronos siano indubbiamente validissimi, quando poi passi in sala prove, anzi, in svariate sale prove una col mixer Phonic, l'altra col Behringer, e via dicendo...ecco, l'importante è che ci sia una buona base di partenza, il resto poi è molto opinabile...
Edited 4 Mag. 2011 13:17
  • Dantes
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04-05-11 16.10

il lavoro di raffinamento del setup, quello di renderlo perfetto, totalizzante, senza punti deboli è una sorta di processo alchemico che su questo forum viene drammatizzato (nel senso di messo in scena) da vari esponentiemo
E' la ricerca della perfezione che contestualizzata diventa la ricerca dello strumento perfetto, per i poveri tastieristi le variabili in gioco sono una miriade e ci si perde.. per un violinista o un pianista classico è molto più facile, anche per un chitarrista è un po' più facile
cambiare setup a seconda del genere invece può avere molto senso a seconda del "salto" che si fa
  • lucabbrasi
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04-05-11 16.34

...ma fondamentalmente si suona per passione, e di solito uno rimane a suonare, o gli piace suonare, un genere di massima (io, funk: posso rimanere in acid jazz, fusion, disco, etc, ma difficilmente farò blues..), pertanto se è furbo si "fa" un set abbastanza versatile in quell'ambito.

Diversamente, non lo considererei più un musicista ma...un marchettaro de professione...
  • stesgarbi
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04-05-11 16.38

Beh, per la mia esperienza personale, essendo tornato a suoni vintage per il genere che suono, ho abbandonato le workstation per "tingermi di rosso", con grande soddisfazione.

Certo, le sonorità vintage le avrei potute tirare fuori benissimo da un Motif e da una tastiera muta collegata, e gli ascoltatori live probabilmente non avrebbero percepito grandi differenze . . . però la grande differenza la percepisco io, quando suono (ed in effetti, suono anche per mia soddisfazione personale e non solo di chi mi ascolta).

Un C2, ovviamente, non restituisce la goduria di un vero Hammond, però è un (leggerissimo) doppio manuale con degli ottimi suoni: insomma, un buon compromesso tra la soddisfazione di chi suona e di chi ascolta.

IMHO
Stefano
Edited 4 Mag. 2011 14:39
  • afr
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04-05-11 16.51

stesgarbi ha scritto:
Un C2, ovviamente, non restituisce la goduria di un vero Hammond, però è un (leggerissimo) doppio manuale con degli ottimi suoni: insomma, un buon compromesso tra la soddisfazione di chi suona


INDUBBIAMENTE

stesgarbi ha scritto:
e di chi ascolta.


e su questo, escludendo esecuzioni fatte per palati fini in contesti in cui l'organo primeggia, ho i miei dubbi



OT. noooooo rimetti l'avatar di prima, era in tema di organi che primeggiano emo o di personaggi che si illudono di avere organi che ancora primeggiano emo
Edited 4 Mag. 2011 14:52
  • stesgarbi
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04-05-11 16.58

afr ha scritto:
e su questo, escludendo esecuzioni fatte per palati fini in contesti in cui l'organo primeggia, ho i miei dubbi

Intendevo dire che, escludendo i palati fini, probabilmente la differenza tra un C2 ed un Motif non sarà così tanto percepita dagli ascoltatori, ma più che altro da chi suona.
Ed in effetti, ad esempio mi è capitato di sentire band che suonavano buone esecuzioni dei Deep Purple utilizando i suoni di una Motif, per gli organi, in maniera che a me (pur appassionato del genere) pareva comunque convincente.

D'altro canto, avendo posseduto una Motif ES, mi rendo conto della differenza - nel momento in cui suono, sia in saletta che dal vivo - tra questa pur ottima workstation ed il C2 (o NE3, a seconda delle occasioni).

Stefano
Edited 4 Mag. 2011 15:00
  • stesgarbi
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04-05-11 17.00

afr ha scritto:
OT. noooooo rimetti l'avatar di prima, era in tema di organi che primeggiano emo

emoemoemoemo
  • luigifersini
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04-05-11 17.14

afr ha scritto:
però c'è un fattore che davvero mi disorienta, la necessità di giustificare/motivare il cambio di strumento in relazione al genere che si suona o gettarla sull'ottimizzazione del setup

questo non l ho capisco neanch'io, credo che le comuni ws siano abbastanza generaliste, credo dipenda da un fattore mentale più che pratico!

afr ha scritto:
chi mi aiuta a capire in un contesto live che differenza passa tra un piano che esce da un m3 o da un motif XF, o ancora un suono di hammond, escludendo il piacere personale di sapere che un suono di un C2 sarà sicuramente più fedele rispetto a quello di un Triton, per l'ascoltatore della performance, quanto cambia la percezione di quanto si sta ascoltando?


per l'ascoltatore diciamo che se anche andrai a suonare con una bontempi, non si scandalizza o tanto meno li fa schifo, diciamo che non se ne frega un ca...emo

afr ha scritto:
quindi, ok voler appagare la propria voglia di avere lo strumento più "bello" però relazionare questa cosa con il convincimento che le attuali soluzioni non possano coprire trasversalmente più situazioni mi pare un pò strana


giusto, rispondo con la mia prima risposta!


Edited 4 Mag. 2011 15:22
  • vansys
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04-05-11 17.43

Ciao Grande!!!!!!!!!

Dalla mia posso dirti che il live è una bestia davvero infida e molto spesso ti mette davanti a delle realtà che di volta in volta cerchi di gestire.

Io ho vissuto di recente 2 realtà di live totalmente opposte per le quali le esigenze erano differenti da matti.

Mi spiego meglio.

Suonando in un tributo ai Dire Straits il mio setup, ottenuto con diversi piccoli cambi, si era stabilizzato con un Nord Stage, il Nord Wave e un piano elettrico collegato via midi a Nord Stage.

In quel contesto avevo dei tempi molto rilassati per cui la peculiarità di NS di poter essere spippolata creando sovrapposizioni, morphing e quant'altro era da me sfruttata alla grande e mi ci divertivo moltissimo.

Era un setup qualitativamente perfetto e appagante.

Quando sono passato alla disco dance totalmente live mi sono trovato a dover gestire medley uno dietro l'altro, con svariati split e layers, tempo praticamente pari a "0" per modifiche in tempo reale... ecco che il setup a base Clavia non mi andava più e sono passato a M3 che come ben sai ha possibilità di editing impressionanti, i famigerati Pad che uso e strauso etc.........

Detto questo moltissimo, almeno per me, fa anche l'aspetto feticistico per cui a me piace vedere la mia postazione in un determinato modo, amo lo strumento e per questa ragione quella che forse sarebbe la soluzione più pratica ovvero il Mac con MainStage e master alla fine in uno come me non attechisce emo