08-03-11 18.28
Un management di dilettanti, questo e nient'altro è quello con cui abbiamo (quasi) chiuso il rapporto con una telefonata isterica e puerile (da parte loro, non nostra).
Sono 6 anni che suoniamo per un'agenzia di Firenze, di cui farò il nome solo a gran richiesta.
Un'agenzia della quale il gran capo pretendeva l'esclusiva.
Voleva che si suonasse solo per lui, senza mettere niente per iscritto. Praticamente un contratto a voce... e se sgarravamo guai a noi!
All'inizio devo dire che le serate non mancavano... oddio, mai ai livelli dei gruppi del nord/nordest d'Italia, ma si andava benino.
Poi la crisi, michiate varie, i locali che chiudono. Insomma abbiamo avuto periodi di magra assoluta.
Noi ci siamo trovati molte serate per conto nostro, vedendo che anche altri gruppi della stessa agenzia non stavano certo con le mani in mano.
Le cose sono andate sempre bene.
Poi oggi telefona il gran capo, incazzato come una biscia, dicendo che lo abbiamo tradito perché si è accorto che sabato andremo a suonare in un locale (con il quale lui ha anche un pessimo rapporto).
Molto probabilmente si è stizzito proprio per questo, ma io rimango stupito.
Ma come? Sono tre anni e più che ci troviamo date da soli per colpa della sua miseria e se ne accorge solo ora?
Quindi o ci prende per il culo o è un dilettante allo sbaraglio!
Prima di tutto non siamo certo l'unico gruppo nella sua "scuderia" a farlo, poi di cosa vuoi lamentarti quando in giro ci sono molte occasioni per suonare e tu non ne becchi nemmeno una?
Si fida più del parere degli squallidi propietari dei locali che di noi... non si comporta da vero manager e pensa solo ai suoi pacchetti d igruppi, che piazza tutti in fila in un locale a settimane intere... per poi sparire di nuovo per qualche mese.
Questo andazzo va avanti da anni ormai... e lui parla a noi di "nessuna professionalità" nel modo di comportarci?
Ma scherziamo?
Comunque sia mi sento quasi sollevato se deciderà di rompere i contatti con noi.
Abbiamo gettato ancore in lidi ben più tranquilli del suo e dopo sei anni siamo in grado di andare avanti anche con le nostre gambine... sapendo che in Italia, a fare quel che facciamo, siamo fra i migliori.