[M&D] Cosa ne pensate di Spotify?

  • michelet
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26-05-18 17.08

Devo dire che, da appassionato di musica, ho sempre preferito i supporti fisici, CD e DVD in primis, per l'ascolto al posto della musica in formato "liquido". Contestualmente, ho visto che negli anni sia il tempo che la possibilità di una fruizione di tipo ottimale (impianto ad alta fedeltà, ambiente adatto e confortevole) sono diventati quasi impossibili da ottenere, a parte rarissime occasioni. Non da ultimo, anche il desiderio di avere un repertorio quanto più vasto possibile, si scontra con gli spazi domestici sempre più risicati.
Visto che ormai passiamo molte ore davanti al PC, poco alla volta si è fatto avanti quel demonio di Spotify. Sinceramente lo apprezzo molto per l'offerta oceanica, per il fatto che ho ascoltato musica interessantissima e quasi irreperibile sul mercato. Però ci sono due cose che non tollero: la pubblicità che è veramente irritante (ma ci stà, visto che sto usando la versione gratuita) e la qualità che mi dà l'idea non superi i 128kBps.
Non solo, ma ritengo che sia pure piuttosto caro 9,99€/mese, perché alla fine si salta da un brano all'altro senza mai ascoltare tutto per intero. Il desiderio di massimizzare l'investimento non ci fa godere appieno dell'enorme disponibilità.
E voi come vi ponete nei confronti di questa piattaforma?

26-05-18 17.34

@ michelet
Devo dire che, da appassionato di musica, ho sempre preferito i supporti fisici, CD e DVD in primis, per l'ascolto al posto della musica in formato "liquido". Contestualmente, ho visto che negli anni sia il tempo che la possibilità di una fruizione di tipo ottimale (impianto ad alta fedeltà, ambiente adatto e confortevole) sono diventati quasi impossibili da ottenere, a parte rarissime occasioni. Non da ultimo, anche il desiderio di avere un repertorio quanto più vasto possibile, si scontra con gli spazi domestici sempre più risicati.
Visto che ormai passiamo molte ore davanti al PC, poco alla volta si è fatto avanti quel demonio di Spotify. Sinceramente lo apprezzo molto per l'offerta oceanica, per il fatto che ho ascoltato musica interessantissima e quasi irreperibile sul mercato. Però ci sono due cose che non tollero: la pubblicità che è veramente irritante (ma ci stà, visto che sto usando la versione gratuita) e la qualità che mi dà l'idea non superi i 128kBps.
Non solo, ma ritengo che sia pure piuttosto caro 9,99€/mese, perché alla fine si salta da un brano all'altro senza mai ascoltare tutto per intero. Il desiderio di massimizzare l'investimento non ci fa godere appieno dell'enorme disponibilità.
E voi come vi ponete nei confronti di questa piattaforma?
Ciao, premetto che non uso personalmente spotify perché l'idea che quella canzone non sia "mia" mi fa propendere oramai già da molti anni per acquisti "fisici" su altre piattaforme (iTunes e VJ Pro).
Detto questo, se ne fai solo un discorso per avere a disposizione praticamente tutto, solo per ascolto, è un ottimo compromesso, e la qualità audio è eccellente (un locale dove sono resident ha l'abbonamento da qualche anno).
Diffida da chi ti dirà che la musica liquida è di dubbia qualità. Chi lo sosterrà o scarica da intenet file pirata o converte da YouTube (ancora peggio).
Come per quando si comprava la musica fisica, su queste piattaforme LEGALI, troverai la stessa canzone, magari da album o raccolte differenti, con incisioni e master differenti, ma questo, ripeto, accadeva anche trent'anni fa.
Per concludere, un abbonamento tipo quello da te immaginato, non lo trovo caro, anzi...
  • markelly2
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27-05-18 07.59

Io di Spotify ammetto che non ho preso ancora giusta coscienza, ho l'app, quella gratuita, sullo smartphone ma in pratica la uso pochissimo, poiché mi obbliga all'ascolto casuale dei brani, invece a me piace sentire un disco per intero. Inoltre odio la pubblicità, motivo per cui non ascolto mai nemmeno le radio.
Certo forse con l'abbonamento questa cosa si risolverebbe.
  • markelly2
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27-05-18 08.11

Ecco forse il motivo per cui non userò mai Spotify

Spotify?
  • Roberto_Forest
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27-05-18 08.32

Ogni tanto uso la versione per PC che è gratuita e senza pubblicità. Spotify è nato per contrastare la pirateria e penso che in parte ci stia riuscendo. Avere a disposizione quel database grande ovunque è comodo, anche se anche secondo me non è così economico, anche perché non puoi utilizzarlo in locali pubblici, quindi se io vovessi usarlo prima e dopo i concerti come sottofondo, non potrei usarlo. Solo per uso personale.
  • michelet
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27-05-18 09.01

@ markelly2
Ecco forse il motivo per cui non userò mai Spotify

Spotify?
Grazie e thanks per la segnalazione. Articolo molto interessante e puntuale.
Certo, mi riconosco nella descrizione finale che l'articolo fa. Fondamentalmente, pur odiando la pubblicità che viene inserita di tanto in tanto, utilizzo Spotify come piattaforma di preascolto per eventuali CD da acquistsre in seguito, se il prezzo è accessibile.
Le playlist consigliate non le considero, preferisco crearmene di personalizzate e, tra i vari fenomeni connessi, trovo misterioso ed interessante la presenza di autori sconosciuti, come su Peaceful Piano e simili, che nonostante tutto hanno migliaia di follower.
Da qui si capisce che è tutta una macchinazione delle major discografiche per creare dei movimenti di denaro a loro vantaggio.
  • michelet
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27-05-18 09.02

@ Roberto_Forest
Ogni tanto uso la versione per PC che è gratuita e senza pubblicità. Spotify è nato per contrastare la pirateria e penso che in parte ci stia riuscendo. Avere a disposizione quel database grande ovunque è comodo, anche se anche secondo me non è così economico, anche perché non puoi utilizzarlo in locali pubblici, quindi se io vovessi usarlo prima e dopo i concerti come sottofondo, non potrei usarlo. Solo per uso personale.
Mi risulta che la versione per PC, che tra l'altro è quella che utilizzo, abbia la pubblicità, eccome. Come hai fatto a toglierla? Non è che per caso hai sottoscritto l'abbonamento trimestrale a 0,99€?
  • effepi451
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27-05-18 10.29

Io uso Deezer su PC, anche se ultimamente piuttosto di rado.
Uso la versione gratuita che non ha pubblicità (o forse viene bloccata da Firefox, non so).
Posso acoltare interi LP.
Non so come sia la qualità audio, dato che ascolto tramite delle casse da computer (orrorre emo)
  • Roberto_Forest
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27-05-18 10.57

@ michelet
Mi risulta che la versione per PC, che tra l'altro è quella che utilizzo, abbia la pubblicità, eccome. Come hai fatto a toglierla? Non è che per caso hai sottoscritto l'abbonamento trimestrale a 0,99€?
Forse mi sbaglio... Forse mi confondo che sulla versione PC puoi ascoltare la musica che vuoi direttamente, mentre nel cellulare puoi solo ascoltare una play list attinente alla canzone che hai cercato, ma non direttamente la canzone.
  • anonimo
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27-05-18 12.20

@ Roberto_Forest
Forse mi sbaglio... Forse mi confondo che sulla versione PC puoi ascoltare la musica che vuoi direttamente, mentre nel cellulare puoi solo ascoltare una play list attinente alla canzone che hai cercato, ma non direttamente la canzone.
Ho rispolverato il giradischi e sono tornato ai vinili. Mi sono imposto un "fondocassa" mensile di 50 euro per acquistare dischi ovviamente usati, tanto la musica che mi interessa è stata registrata nell'era dell'analogico.
Come alternativa alle piattaforme digitali preferisco la buona vecchia radio, meglio se formato analogico modulare, ci sono ancora alcune stazioni radio degne di rispetto.
A parte ciò, mi chiedo come facciate, voi cresciuti col giradischi, ad avere accettato il compromesso del suono digitale, sto parlando di wav, nemmeno mp3 che non prendo neanche in considerazione. Io non ci riesco proprio, è da fine anni 80 che faccio a pugni con le conversioni in digitale, che poi hanno convertito ciò che pareva a loro, molti dischi si trovano ancora soltanto in vinile. Capisco che l'industria discografica deve guadagnare etc etc ma qui si tratta di aver tolto delle frequenze emozionali dalla musica convertendola in formato binario, poveracce le nuove generazioni costrette agli mp3 con gli altoparlanti Bluetooth, o forse poracci noi che stavamo chiusi in casa a ore ad ascoltare vinili su hifi e parlare di musica. Io comunque non rimpiango niente, anzi, dopo aver tentato di digerire in tutti i modi il digitale nelle sue svariate forme (cd, liquid, etc) sono orgogliosamente tornato a babbo giradischi e penso di aver fatto la scelta migliore. Questioni di spazio? Abito in un bilocale di 40 mq, ho un mobiletto multipiano in un angolo con giradischi e ampli Sony, sintonizzatore Akai, diffusori Jbl agli angoli opposti della stessa parete, divano frontale, una goduria emo

27-05-18 17.11

@ anonimo
Ho rispolverato il giradischi e sono tornato ai vinili. Mi sono imposto un "fondocassa" mensile di 50 euro per acquistare dischi ovviamente usati, tanto la musica che mi interessa è stata registrata nell'era dell'analogico.
Come alternativa alle piattaforme digitali preferisco la buona vecchia radio, meglio se formato analogico modulare, ci sono ancora alcune stazioni radio degne di rispetto.
A parte ciò, mi chiedo come facciate, voi cresciuti col giradischi, ad avere accettato il compromesso del suono digitale, sto parlando di wav, nemmeno mp3 che non prendo neanche in considerazione. Io non ci riesco proprio, è da fine anni 80 che faccio a pugni con le conversioni in digitale, che poi hanno convertito ciò che pareva a loro, molti dischi si trovano ancora soltanto in vinile. Capisco che l'industria discografica deve guadagnare etc etc ma qui si tratta di aver tolto delle frequenze emozionali dalla musica convertendola in formato binario, poveracce le nuove generazioni costrette agli mp3 con gli altoparlanti Bluetooth, o forse poracci noi che stavamo chiusi in casa a ore ad ascoltare vinili su hifi e parlare di musica. Io comunque non rimpiango niente, anzi, dopo aver tentato di digerire in tutti i modi il digitale nelle sue svariate forme (cd, liquid, etc) sono orgogliosamente tornato a babbo giradischi e penso di aver fatto la scelta migliore. Questioni di spazio? Abito in un bilocale di 40 mq, ho un mobiletto multipiano in un angolo con giradischi e ampli Sony, sintonizzatore Akai, diffusori Jbl agli angoli opposti della stessa parete, divano frontale, una goduria emo
Ammiro il tuo "coraggio" nel rimettere in piedi una struttura a me tanto cara, visto che ho un archivio abbastanza imponente di dischi, ma sono in disaccordo su altri aspetti. Nel mio caso, per lavoro e facendo il VJ, per ovvi motivi ho dovuto oramai da un po' di anni "convertirmi".
Qui però entriamo in un campo minato: il suono analogico è IL SUONO, quello digitale, freddo ed impersonale, ma nn dirmi che mp3 (mp4 nel mio caso), originali, acquistati ecc, siano "cacca" emo...
Sfido chiunque con impianti anche di 5000 euro come il mio, a distinguere lo stesso brano da cd originale o da iTunes...
Chi percepisce quelle frequenze mancanti è SEMPLICEMENTE IN CATTIVA FEDE...
Su tutto il resto, e l'ho anche scritto, la penso come te da buon 45enne.. emo
  • Dallaluna69
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27-05-18 17.29

Personalmente trovo che Spotify sia parte del percorso che ha visto per una vita la prevalenza del possesso del "materiale" poi del possesso del "digitale" e oggi del "cloud".
Non parlo solo di ambito musicale. In ambito amministrativo, un tempo la regola era "se esiste lo voglio su carta", poi "se esiste lo voglio in formato elettronico", oggi "se esiste lo voglio online". Pensate solo al fatto che fino a pochi anni fa, le deliberazioni comunali venivanompubblicate sull'albo pretorio e se volevi vederle le trovavi lì. Oggi tutti i Comuni italiani hanno l'obbligo di pubblicarle sul proprio sito internet, ben raggiungibili dell'home page. Dal mio cellulare a Firenze posso vedere cosa ha deliberato il Comune di Canicattì la scorsa settimana.
È cambiato il mondo e le sue esigenze. Se le pubbliche amministrazioni avessero mantenuto le vecchie modalità, oggi sarebbero sepolte da archivi fisici.
Oggi fai a meno dell'album delle foto e le tieni online.
Potrei continuare, ma spero di essermi spiegato.
Domani le esigenze cambieranno ancora e cambierà ancora il nostro modo di vivere il possesso. E Spotify sarà soppiantato da altro.
  • anonimo
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27-05-18 18.09

@ Dallaluna69
Personalmente trovo che Spotify sia parte del percorso che ha visto per una vita la prevalenza del possesso del "materiale" poi del possesso del "digitale" e oggi del "cloud".
Non parlo solo di ambito musicale. In ambito amministrativo, un tempo la regola era "se esiste lo voglio su carta", poi "se esiste lo voglio in formato elettronico", oggi "se esiste lo voglio online". Pensate solo al fatto che fino a pochi anni fa, le deliberazioni comunali venivanompubblicate sull'albo pretorio e se volevi vederle le trovavi lì. Oggi tutti i Comuni italiani hanno l'obbligo di pubblicarle sul proprio sito internet, ben raggiungibili dell'home page. Dal mio cellulare a Firenze posso vedere cosa ha deliberato il Comune di Canicattì la scorsa settimana.
È cambiato il mondo e le sue esigenze. Se le pubbliche amministrazioni avessero mantenuto le vecchie modalità, oggi sarebbero sepolte da archivi fisici.
Oggi fai a meno dell'album delle foto e le tieni online.
Potrei continuare, ma spero di essermi spiegato.
Domani le esigenze cambieranno ancora e cambierà ancora il nostro modo di vivere il possesso. E Spotify sarà soppiantato da altro.
Non è una questione di possesso. Se esistesse una biblioteca di vinili, li prenderei in prestito senza problemi. È una questione di chi, come me, è cresciuto con i vinili, le loro copertine e booklet interni, e con qualità audio non paragonabile ai formati digitali.
Spotify è impersonale, va bene forse come sottofondo al bar per una certa utenza, infatti li evito, quelle frequenze appiattite mi fanno andare di traverso pure il caffè.
  • Dallaluna69
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27-05-18 18.47

@ anonimo
Non è una questione di possesso. Se esistesse una biblioteca di vinili, li prenderei in prestito senza problemi. È una questione di chi, come me, è cresciuto con i vinili, le loro copertine e booklet interni, e con qualità audio non paragonabile ai formati digitali.
Spotify è impersonale, va bene forse come sottofondo al bar per una certa utenza, infatti li evito, quelle frequenze appiattite mi fanno andare di traverso pure il caffè.
Certo. Non intendevo rispondere a te, ma al quesito iniziale di Michelet "cosa ne pensate di Spotify?"

Poi, come tu continui a preferire il vinile, in altri ambiti c'è chi preferisce la carta stampata, l'album fisico delle foto, etc.
Certo che queste cose hanno ancora i loro vantaggi. Resta il fatto che l'attuale trand è un'altro: quello del cloud. Migliore o peggiore che sia. emo
  • anonimo
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27-05-18 20.27

@ Dallaluna69
Certo. Non intendevo rispondere a te, ma al quesito iniziale di Michelet "cosa ne pensate di Spotify?"

Poi, come tu continui a preferire il vinile, in altri ambiti c'è chi preferisce la carta stampata, l'album fisico delle foto, etc.
Certo che queste cose hanno ancora i loro vantaggi. Resta il fatto che l'attuale trand è un'altro: quello del cloud. Migliore o peggiore che sia. emo
I trend nascono in funzione dell'industriale che deve guadagnarci, gli altri si adattano.
Nella novella del passaggio da analogico a digitale il produttore ci ha sicuramente guadagnato, i supporti fisici ora li paga l'utente finale. E vuoi mettere gli effetti collaterali che il web marketing produce dagli acquisti online? Ora chi sta a capo della filiera guadagna N volte in più rispetto a prima. Internet per loro è stata una trovata fantastica.
  • JudoLudo
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28-05-18 12.41

il post di markelly2 secondo me evidenzia meglio le conseguenze di Spotify sulla carriera di un musicista. anziché parlare di analogico VS digitale, secondo me si dovrebbe parlare di diritti VS non diritti
  • mike71
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29-05-18 08.39

Acquistare un supporto fisico, che sia vinile, cassetta o CD significa che si possiede quello che si è comprato.
La radio tradizionale è al contrario un flusso lineare che si ascolta ma non si possiede, anche se negli anni '80 magari si registravano i concerti dalla radio, per cui le case discografiche per vendere dovevano sponsorizzare in modo più o meno esplicito i propri artisti. Solo che organizzare un Festivalbar od un Sanremo costa, così come comunque costa fare promozione in una radio.

Con i meccanismi di playlist si può proporre a basso costo un'esperienza "personalizzata" per modo di dire ma effimera e per le case discografiche lo sforzo promozionale è più facile e meno visibile.

Poi anche una volta non era detto che così facendo ci si guadagnasse
https://www.youtube.com/watch?v=KD3fel31Ljk
vs
https://www.youtube.com/watch?v=fb-b7xqv9vk

adesso si può veramente sparare nel mucchio ...