Ha senso continuare a suonare?

  • lucabbrasi
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05-04-18 10.46

buongiorno, oggi mi son svegliato con la lamentite acuta. Se non volete leggere, liberi di skippare.
Allora: età ormai vetusta (54), suono da molti, troppi anni.
Con l'attuale gruppo ormai ci vediamo da circa 7 anni, ci ho dato e ci do dentro anima e corpo.
Anche quest'anno sono riuscito (nonostante tutto) a trovare (si, io, me medesimo) una decina di serate a data attuale.
Propongo sempre pezzi, sono io che in sala mi sobbarco la maggior parte delle idee arrangiative, io che devo stare sempre con l'orecchio alzato per migliorare il livello generale.
Io che mi porto appresso sempre i 15 kg e passa di strumenti, la sera (sempre infrasettimanale) cerco un posto auto a mezzanotte passata, e poi 2 rampe di scale. Da quest'anno mi tocca anche cantare qualche pezzo. Presentare i live. Ci metto sempre la faccia. Sacrifico la famiglia, spesso arrivo stracotto alle prove causa lavoro.
E sono sempre io che curo i rapporti tramite Facebook, mi elaboro eventuali audio sonori tramite Logic, faccio i (artigianali) video con iMovie,
E mi tocca contrastare e cercare di insinuarmi nel panorama live fiorentino costituito dai soliti prezzemoli, pseudo-ex-professionals che devono tirare a campare e sputano merda su noi dopolavoristi e coveristi. Mi devo letteralmente prostituire.
Stasera ho un bel live, bel posto. ieri posto su Whatsapp la scaletta e...uno dei membri dice "si, però togli questo e quello, vengono male, alcuni pezzi sono dei tormentoni con pochi accordi" (malato di fusion, premetto, costui...). E io "cavolo e lo vieni a dire ora? potevi dirlo durante le prove???"...insomma, ho fatto un gran calderone ma mi sto chiedendo: cacchio sto a continuare? soddisfazioni, zero: nessuno che mi riconosca mai un minimo, un centesimo del lavoro che faccio (all'interno del gruppo): Fuori se va bene raccatti un 50€, qualche applauso strappato.
Tanta fatica, tanto sudore, la moglie e le figlie che spesso ti danno per desaparecito...basta la passione per giustificare tutto ciò? boh, me lo sto chiedendo...
  • dobermann103
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05-04-18 10.53

infatti... è uno stress che però se non c'è lo cerchi
  • SimonKeyb
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05-04-18 10.55

dirò la mia: mi sembra tu faccia troppe cose per le quali hai evidente poco feedback da parte dei tuoi compagni di gruppo. smazzati meno e vivi tutto con più serenità, comportati meno da leader e più da gregario, se la band si affossa senza che tu ti interessi i casi sono due : ti sarà riconosciuto il tuo lavoro o la band andrà a mignotte.

Comunque devi anche avere una certa misura nel raccogliere le lamentele: non prendere osservazioni come attacchi personali, ma come impressioni del momento; se anche ti contestano qualche brano ogni tanto (normale sapessi quante volte lo faccio io) se insisti un pò e glielo fai suonare lo stesso ricordati di verificare che a tutti piacciano quello che si sta facendo, la prossima volta che proporrete nuovi pezzi in scaletta.
A volte piccoli malumori si creano per fatti che per noi possono essere trascurabili, qualche contentino aiuta.
  • lucabbrasi
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05-04-18 11.01

@ SimonKeyb
dirò la mia: mi sembra tu faccia troppe cose per le quali hai evidente poco feedback da parte dei tuoi compagni di gruppo. smazzati meno e vivi tutto con più serenità, comportati meno da leader e più da gregario, se la band si affossa senza che tu ti interessi i casi sono due : ti sarà riconosciuto il tuo lavoro o la band andrà a mignotte.

Comunque devi anche avere una certa misura nel raccogliere le lamentele: non prendere osservazioni come attacchi personali, ma come impressioni del momento; se anche ti contestano qualche brano ogni tanto (normale sapessi quante volte lo faccio io) se insisti un pò e glielo fai suonare lo stesso ricordati di verificare che a tutti piacciano quello che si sta facendo, la prossima volta che proporrete nuovi pezzi in scaletta.
A volte piccoli malumori si creano per fatti che per noi possono essere trascurabili, qualche contentino aiuta.
Simon, grazie del tuo parere. Guarda, nonostante sia un "leone", non ho assolutamente voglia di fare il leader. E' che se...non mi muovo io, i restanti sono un bel branco di bradipi buoni sono a lamentarsi (e mai proporre qualcosa in alternativa). Cmq il tuo parere è molto saggio.
  • orange1978
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05-04-18 11.06

se le soddisfazioni non arrivano smetti per un po con quella band e cerca altro, oppure dai via a un progetto musicale tuo e cerca di autopromuoverltelo (tanto gia lo fai da quello cje dici), magari fermati e dedicati allo studio o alla ricerca di qualcosa che ti stimola di piu....

....ma l'importante é che non smetterai MAI di essere quello che sei ossia un musicista.

Architetti non si nasce e nemmeno avvocati...lo si diventa per necessita di una professione ma se hai davvero la musica dentro e sei musicista allora lo sarai per sempre indipententemente dal successo professionale.

Purtroppo siamo nel posto sbagliato per questa professione, oggi é dura molto piu di ieri sicuro, ma l'importante é non mollare mai! e non smettere di essere cio che si é.
  • anonimo

05-04-18 11.11

@ lucabbrasi
buongiorno, oggi mi son svegliato con la lamentite acuta. Se non volete leggere, liberi di skippare.
Allora: età ormai vetusta (54), suono da molti, troppi anni.
Con l'attuale gruppo ormai ci vediamo da circa 7 anni, ci ho dato e ci do dentro anima e corpo.
Anche quest'anno sono riuscito (nonostante tutto) a trovare (si, io, me medesimo) una decina di serate a data attuale.
Propongo sempre pezzi, sono io che in sala mi sobbarco la maggior parte delle idee arrangiative, io che devo stare sempre con l'orecchio alzato per migliorare il livello generale.
Io che mi porto appresso sempre i 15 kg e passa di strumenti, la sera (sempre infrasettimanale) cerco un posto auto a mezzanotte passata, e poi 2 rampe di scale. Da quest'anno mi tocca anche cantare qualche pezzo. Presentare i live. Ci metto sempre la faccia. Sacrifico la famiglia, spesso arrivo stracotto alle prove causa lavoro.
E sono sempre io che curo i rapporti tramite Facebook, mi elaboro eventuali audio sonori tramite Logic, faccio i (artigianali) video con iMovie,
E mi tocca contrastare e cercare di insinuarmi nel panorama live fiorentino costituito dai soliti prezzemoli, pseudo-ex-professionals che devono tirare a campare e sputano merda su noi dopolavoristi e coveristi. Mi devo letteralmente prostituire.
Stasera ho un bel live, bel posto. ieri posto su Whatsapp la scaletta e...uno dei membri dice "si, però togli questo e quello, vengono male, alcuni pezzi sono dei tormentoni con pochi accordi" (malato di fusion, premetto, costui...). E io "cavolo e lo vieni a dire ora? potevi dirlo durante le prove???"...insomma, ho fatto un gran calderone ma mi sto chiedendo: cacchio sto a continuare? soddisfazioni, zero: nessuno che mi riconosca mai un minimo, un centesimo del lavoro che faccio (all'interno del gruppo): Fuori se va bene raccatti un 50€, qualche applauso strappato.
Tanta fatica, tanto sudore, la moglie e le figlie che spesso ti danno per desaparecito...basta la passione per giustificare tutto ciò? boh, me lo sto chiedendo...
In effetti...

Anch’io, come te, ho circa 50 anni (52, per la precisione). Anch’io, come te, suono per passione, per "hobby" da sempre e non per lavoro (la mia Professione è tutt’altra).

Se, con una delle band delle quali faccio parte, si va a suonare in un locale, è già tanto se ci danno 50 Euro a testa, a volte addirittura niente ("il locale è vuoto, è venuta poca gente, non vi posso pagare": solite scuse dei proprietari dei locali), solo una pizza e una birra gentilmente offerti... emo

Ora, non è che uno voglia un cachet milionario, ma riconoscere almeno un minimo di rimborso spese: benzina, affitto della sala prove, acquisto di accessori di "consumo" come cavi, pedali, piccole riparazioni agli strumenti ecc... (non parliamo di costo di acquisto degli strumenti perché, lì, si va sulle migliaia di Euro...).

C’è proprio da chiedersi: "Ma chi te lo fa fare?" emo

I proprietari dei locali (oltre alle solite scuse del locale vuoto...), dicono: "Ma tanto, a suonare, ti diverti, no?" emo

Sì, mi diverto, ma è anche un impegno, una fatica, uno studio, ci sono anche alcune spese.

Anche se lo faccio per hobby, sarebbe giusto un minimo di riconoscimento economico. Anche se il locale era mezzo vuoto (non per colpa mia: io suono, non mi occupo di Public Relations, è il proprietario del locale che deve pubblicizzare la serata, non io. Io posso dirlo ai miei amici, ma se ne invito 100 e ne vengono 5, che ci posso fare?), la serata l’abbiamo tenuta lo stesso, la poca gente che c'era nel locale ha usufruito comunque della nostra musica, ha mangiato o bevuto a suon di musica. emo

Per quanto riguarda il fatto di essere l’unico ad avere le idee in sala prove, sì, può capitare. Magari è proprio così: sei l’unico del gruppo ad avere idee circa arrangiamenti, pezzi nuovi, ecc. Io penso sia giusto che, chi ha le idee, le esponga e le spieghi agli altri che, forse, di idee non ne hanno...
  • SimonKeyb
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05-04-18 11.17

lucabbrasi ha scritto:
Guarda, nonostante sia un "leone", non ho assolutamente voglia di fare il leader. E' che se...non mi muovo io, i restanti sono un bel branco di bradipi buoni sono a lamentarsi

la ragione ce l'ha chi si smazza: se è tuo il lavoro di composizione, promozione ecc... hai tu il diritto sulle scalette e hai in mano il prodotto che la band vende quando si propone per suonare in giro.
morale della favola: è bello essere amici, bersi una birra insieme quando si suona, ma è importante anche il rispetto, anche a costo di creare un pò di astio per difendere il tempo che perdi a volte è necessaria qualche minaccia tipo andarsene dal gruppo, o "buttare fuori" qualcuno, tanto per far capire che non sei li per cazzeggiare.
Sono situazioni che nell'arco della mia esperienza con le band ho vissuto da entrambe le prospettive, e riconosco che sono degli strumenti leciti per mantenere in esercizio una band; soprattutto per tenere un attimo in riga la gente, che anche se si tratta di padri di famiglia molte volte pare di avere a che fare con i bambini dell'asilo.
  • giulio12
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05-04-18 11.23

@ lucabbrasi
buongiorno, oggi mi son svegliato con la lamentite acuta. Se non volete leggere, liberi di skippare.
Allora: età ormai vetusta (54), suono da molti, troppi anni.
Con l'attuale gruppo ormai ci vediamo da circa 7 anni, ci ho dato e ci do dentro anima e corpo.
Anche quest'anno sono riuscito (nonostante tutto) a trovare (si, io, me medesimo) una decina di serate a data attuale.
Propongo sempre pezzi, sono io che in sala mi sobbarco la maggior parte delle idee arrangiative, io che devo stare sempre con l'orecchio alzato per migliorare il livello generale.
Io che mi porto appresso sempre i 15 kg e passa di strumenti, la sera (sempre infrasettimanale) cerco un posto auto a mezzanotte passata, e poi 2 rampe di scale. Da quest'anno mi tocca anche cantare qualche pezzo. Presentare i live. Ci metto sempre la faccia. Sacrifico la famiglia, spesso arrivo stracotto alle prove causa lavoro.
E sono sempre io che curo i rapporti tramite Facebook, mi elaboro eventuali audio sonori tramite Logic, faccio i (artigianali) video con iMovie,
E mi tocca contrastare e cercare di insinuarmi nel panorama live fiorentino costituito dai soliti prezzemoli, pseudo-ex-professionals che devono tirare a campare e sputano merda su noi dopolavoristi e coveristi. Mi devo letteralmente prostituire.
Stasera ho un bel live, bel posto. ieri posto su Whatsapp la scaletta e...uno dei membri dice "si, però togli questo e quello, vengono male, alcuni pezzi sono dei tormentoni con pochi accordi" (malato di fusion, premetto, costui...). E io "cavolo e lo vieni a dire ora? potevi dirlo durante le prove???"...insomma, ho fatto un gran calderone ma mi sto chiedendo: cacchio sto a continuare? soddisfazioni, zero: nessuno che mi riconosca mai un minimo, un centesimo del lavoro che faccio (all'interno del gruppo): Fuori se va bene raccatti un 50€, qualche applauso strappato.
Tanta fatica, tanto sudore, la moglie e le figlie che spesso ti danno per desaparecito...basta la passione per giustificare tutto ciò? boh, me lo sto chiedendo...
Secondo me ti conviene cambiare gruppo... Prova con un duo con una bella cantante giovane... Suoneresti di più e potresti pure buttarti nell'ambito dei matrimoni.. Altre esperienze, meno problemi, stesso impegno...
  • lucabbrasi
  • Membro: Expert
  • Risp: 4534
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05-04-18 11.24

@ SimonKeyb
lucabbrasi ha scritto:
Guarda, nonostante sia un "leone", non ho assolutamente voglia di fare il leader. E' che se...non mi muovo io, i restanti sono un bel branco di bradipi buoni sono a lamentarsi

la ragione ce l'ha chi si smazza: se è tuo il lavoro di composizione, promozione ecc... hai tu il diritto sulle scalette e hai in mano il prodotto che la band vende quando si propone per suonare in giro.
morale della favola: è bello essere amici, bersi una birra insieme quando si suona, ma è importante anche il rispetto, anche a costo di creare un pò di astio per difendere il tempo che perdi a volte è necessaria qualche minaccia tipo andarsene dal gruppo, o "buttare fuori" qualcuno, tanto per far capire che non sei li per cazzeggiare.
Sono situazioni che nell'arco della mia esperienza con le band ho vissuto da entrambe le prospettive, e riconosco che sono degli strumenti leciti per mantenere in esercizio una band; soprattutto per tenere un attimo in riga la gente, che anche se si tratta di padri di famiglia molte volte pare di avere a che fare con i bambini dell'asilo.
...vero, Simon. Pensa che il tipo, 2 venerdi fa: eravamo a suonare in un locale, ingaggio ovviamente zero ma...un palco della madonna, impianto e tecnico da pazzi. Veramente. Montiamo, il tipo dice "il basso lo butto diretto nel mixer". Nemmeno 1 minuto aver fatto i suoni (li ha fatti in 20 minuti, roba da record) il "membro" del mio gruppo comincia a dar quasi di matto "non mi sento, non mi sento". Io lo guardo e dico "dai, aspetta, non è che i suoni si fanno in 2 secondi, glielo dici e ti sistemerà". Cosa che è avvenuta. Dico, manco un apparenza di atteggiamento professionale, di rispetto per il lavoro altrui. No, si sale, si monta sul palco e dopo 2 secondi pretendi subito i suoni da Power Station. Io mi ero messo lì, con pazienza, quando è arrivato il mio turno gli ho chiesto solo di sentirmi un goccio in più nella spia. Per il resto (ma ne ero sicuro vedendo come si muoveva il tecnico..) è uscito tutto alla grande. Vero Simon, certe volte avere a che fare con dei bambini è meglio...
  • Raptus
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05-04-18 11.28

@ anonimo
In effetti...

Anch’io, come te, ho circa 50 anni (52, per la precisione). Anch’io, come te, suono per passione, per "hobby" da sempre e non per lavoro (la mia Professione è tutt’altra).

Se, con una delle band delle quali faccio parte, si va a suonare in un locale, è già tanto se ci danno 50 Euro a testa, a volte addirittura niente ("il locale è vuoto, è venuta poca gente, non vi posso pagare": solite scuse dei proprietari dei locali), solo una pizza e una birra gentilmente offerti... emo

Ora, non è che uno voglia un cachet milionario, ma riconoscere almeno un minimo di rimborso spese: benzina, affitto della sala prove, acquisto di accessori di "consumo" come cavi, pedali, piccole riparazioni agli strumenti ecc... (non parliamo di costo di acquisto degli strumenti perché, lì, si va sulle migliaia di Euro...).

C’è proprio da chiedersi: "Ma chi te lo fa fare?" emo

I proprietari dei locali (oltre alle solite scuse del locale vuoto...), dicono: "Ma tanto, a suonare, ti diverti, no?" emo

Sì, mi diverto, ma è anche un impegno, una fatica, uno studio, ci sono anche alcune spese.

Anche se lo faccio per hobby, sarebbe giusto un minimo di riconoscimento economico. Anche se il locale era mezzo vuoto (non per colpa mia: io suono, non mi occupo di Public Relations, è il proprietario del locale che deve pubblicizzare la serata, non io. Io posso dirlo ai miei amici, ma se ne invito 100 e ne vengono 5, che ci posso fare?), la serata l’abbiamo tenuta lo stesso, la poca gente che c'era nel locale ha usufruito comunque della nostra musica, ha mangiato o bevuto a suon di musica. emo

Per quanto riguarda il fatto di essere l’unico ad avere le idee in sala prove, sì, può capitare. Magari è proprio così: sei l’unico del gruppo ad avere idee circa arrangiamenti, pezzi nuovi, ecc. Io penso sia giusto che, chi ha le idee, le esponga e le spieghi agli altri che, forse, di idee non ne hanno...
Secondo me questo distingue chi ha passione da chi non ce l'ha.
Solo chi ha passione vera fa sacrifici, economici e (spesso) di tempo per "niente" materialmente parlando.
Chi rema contro di solito è chi questa passione in realtà non ce l'ha o è invidioso della tua (ho visto molti che in realtà erano solo appassionati di musica ma non del "FARE" musica e tanti che pensano di avere passione ma avevano solo orgoglio).
Ci si deve ricordare che ognuno di noi suona per motivi diversi. La questione soldi e locali è un altro paio di maniche, il principio di questo topic è un altro... cioè "perchè ci si deve fare il mazzo per niente"? Secondo me la risposta è una sola: per te.
Al di là delle soddisfazioni economiche (che chi ha un altro lavoro, non le cerca), o del successo (che diciamocela tutta, a 50 anni ha senso?) secondo me l'unica vera soddisfazione è quella di aver fatto una bella serata, aver dato il massimo, aver visto la gente divertita e di esserti divertito prima di tutto tu stesso....
Il nostro è un hobby come sarebbe una partita di calcetto, l'obiettivo è vincere il campionato (o parteciparvi) facendo divertire la gente, invece di saper tirare in porta sappiamo fare dei giri di accordi ma il concetto è lo stesso.
  • anonimo

05-04-18 11.40

@ Raptus
Secondo me questo distingue chi ha passione da chi non ce l'ha.
Solo chi ha passione vera fa sacrifici, economici e (spesso) di tempo per "niente" materialmente parlando.
Chi rema contro di solito è chi questa passione in realtà non ce l'ha o è invidioso della tua (ho visto molti che in realtà erano solo appassionati di musica ma non del "FARE" musica e tanti che pensano di avere passione ma avevano solo orgoglio).
Ci si deve ricordare che ognuno di noi suona per motivi diversi. La questione soldi e locali è un altro paio di maniche, il principio di questo topic è un altro... cioè "perchè ci si deve fare il mazzo per niente"? Secondo me la risposta è una sola: per te.
Al di là delle soddisfazioni economiche (che chi ha un altro lavoro, non le cerca), o del successo (che diciamocela tutta, a 50 anni ha senso?) secondo me l'unica vera soddisfazione è quella di aver fatto una bella serata, aver dato il massimo, aver visto la gente divertita e di esserti divertito prima di tutto tu stesso....
Il nostro è un hobby come sarebbe una partita di calcetto, l'obiettivo è vincere il campionato (o parteciparvi) facendo divertire la gente, invece di saper tirare in porta sappiamo fare dei giri di accordi ma il concetto è lo stesso.
Mi sembra che lucabbrasi, tra le altre cose, abbia anche scritto:
"Fuori se va bene raccatti un 50€, qualche applauso strappato. "

Io la passione ce l'ho da quando avevo 7 anni ed ho cominciato a studiare pianoforte, e da quando, a 17 anni, ho cominciato a suonare in giro con vari gruppi e non ho più smesso (se non avessi passione, avrei già smesso da un pezzo).

Visto che il successo "planetario", a 50 anni non è più possibile, uno vorrebbe, un minimo di riconoscimento economico. E' vero che noi "dopolavoristi" un lavoro ed uno stipendio già ce l’abbiamo e non abbiamo bisogno di quei 50-70-100 Euro per mangiare, ma almeno un piccolo riconoscimento per il fatto che, il venerdì sera, dopo 8 ore di lavoro, ho preso l’automobile, mi sono fatto 30 km di strada, ho consumato benzina, mi sono portato appresso 20-30 kg di strumentazione, l’ho montata sul palco, ho suonato, ho smontato tutto, mi sono rifatto altri 30 km per tornare a casa, magari farebbe anche piacere...

Poi, per carità, ci sta anche la "soddisfazione di aver fatto una bella serata, aver dato il massimo, aver visto la gente divertita e di esserti divertito prima di tutto tu stesso."

Ma, secondo me, ci vorrebbero l’uno e l’altra, cioè riconoscimento economico e soddisfazione di aver fatto una bella serata.

Io, personalmente, ci rimango male quando vado a suonare in un locale e non mi pagano. Cioè, mi spiego: posso anche decidere di non essere pagato e di suonare per beneficenza (l’ho fatto tante volte, per varie iniziative benefiche a favore di Associazioni di Volontariato), MA LO DECIDO IO.

Se vado a suonare in un locale dove la gente mangia e beve (pagando) mi aspetto di essere pagato...
  • Raptus
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  • Risp: 2495
  • Loc: Padova
  • Thanks: 260  

05-04-18 11.42

@ giulio12
Secondo me ti conviene cambiare gruppo... Prova con un duo con una bella cantante giovane... Suoneresti di più e potresti pure buttarti nell'ambito dei matrimoni.. Altre esperienze, meno problemi, stesso impegno...
Meno problemi? emo
  • OperatorOne
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  • Risp: 311
  • Loc: Siena
  • Thanks: 11  

05-04-18 11.42

Ci sono passato anche io... e in età più giovane, quindi mi immagino come debba essere sentire lo stress da parte tua.
Quello che posso dirti è la stessa cosa che ho sempre detto a me stesso, anche quando il gruppo andava bene: se non ce la fai più, non devi smettere di suonare, ma cambiare situazione.
Devi reimpostare la tua passione, perché, specialmente nella musica, ripartire da zero è sempre meraviglioso: ti permette sia di crescere sia di fare le cose che prima magari sognavi di fare. Io l'ho fatto più di una volta ed ogni volta è stato un genere diverso, una situazione diversa. Ho cambiato stili e strumenti e sono sempre rimasto me stesso.
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2495
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05-04-18 11.45

@ anonimo
Mi sembra che lucabbrasi, tra le altre cose, abbia anche scritto:
"Fuori se va bene raccatti un 50€, qualche applauso strappato. "

Io la passione ce l'ho da quando avevo 7 anni ed ho cominciato a studiare pianoforte, e da quando, a 17 anni, ho cominciato a suonare in giro con vari gruppi e non ho più smesso (se non avessi passione, avrei già smesso da un pezzo).

Visto che il successo "planetario", a 50 anni non è più possibile, uno vorrebbe, un minimo di riconoscimento economico. E' vero che noi "dopolavoristi" un lavoro ed uno stipendio già ce l’abbiamo e non abbiamo bisogno di quei 50-70-100 Euro per mangiare, ma almeno un piccolo riconoscimento per il fatto che, il venerdì sera, dopo 8 ore di lavoro, ho preso l’automobile, mi sono fatto 30 km di strada, ho consumato benzina, mi sono portato appresso 20-30 kg di strumentazione, l’ho montata sul palco, ho suonato, ho smontato tutto, mi sono rifatto altri 30 km per tornare a casa, magari farebbe anche piacere...

Poi, per carità, ci sta anche la "soddisfazione di aver fatto una bella serata, aver dato il massimo, aver visto la gente divertita e di esserti divertito prima di tutto tu stesso."

Ma, secondo me, ci vorrebbero l’uno e l’altra, cioè riconoscimento economico e soddisfazione di aver fatto una bella serata.

Io, personalmente, ci rimango male quando vado a suonare in un locale e non mi pagano. Cioè, mi spiego: posso anche decidere di non essere pagato e di suonare per beneficenza (l’ho fatto tante volte, per varie iniziative benefiche a favore di Associazioni di Volontariato), MA LO DECIDO IO.

Se vado a suonare in un locale dove la gente mangia e beve (pagando) mi aspetto di essere pagato...
Secondo me il riconoscimento economico deve coprirti le spese o darti un valore aggiunto (posto figo=visibilità) etc. ma suonare col concetto del volere soldi in ITALIA soprattutto con la cultura musicale che c'è è stupido..
Non siamo a Dublino dove la musica è riconosciuta, apprezzata, VOLUTA, RICERCATA, PAGATA... siamo in Italia, o ci si adatta e si cerca di avere il massimo dalla situazione che c'è o si vive di rimorsi e depressione...
  • anonimo

05-04-18 11.53

@ Raptus
Secondo me il riconoscimento economico deve coprirti le spese o darti un valore aggiunto (posto figo=visibilità) etc. ma suonare col concetto del volere soldi in ITALIA soprattutto con la cultura musicale che c'è è stupido..
Non siamo a Dublino dove la musica è riconosciuta, apprezzata, VOLUTA, RICERCATA, PAGATA... siamo in Italia, o ci si adatta e si cerca di avere il massimo dalla situazione che c'è o si vive di rimorsi e depressione...
Appunto: almeno coprirti le spese: se io da Torino, vado a suonare in un locale ad Asti, mi aspetto che mi diano almeno un rimborso spese (i soldi della benzina). Ma non ti danno neanche quelli! Allora perché vogliono la musica dal vivo? Non fanno prima a mettere un CD o una compilation di MP3?
  • fulezone
  • Membro: Expert
  • Risp: 3254
  • Loc: Palermo
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05-04-18 11.55

@ OperatorOne
Ci sono passato anche io... e in età più giovane, quindi mi immagino come debba essere sentire lo stress da parte tua.
Quello che posso dirti è la stessa cosa che ho sempre detto a me stesso, anche quando il gruppo andava bene: se non ce la fai più, non devi smettere di suonare, ma cambiare situazione.
Devi reimpostare la tua passione, perché, specialmente nella musica, ripartire da zero è sempre meraviglioso: ti permette sia di crescere sia di fare le cose che prima magari sognavi di fare. Io l'ho fatto più di una volta ed ogni volta è stato un genere diverso, una situazione diversa. Ho cambiato stili e strumenti e sono sempre rimasto me stesso.
io ieri ho scritto questo messaggio al mio gruppo
Vogliamo continuare a suonare insieme si o no?
Senza vergogna e senza dubbi
senza se e senza ma
sensa spiegazioni
SI
NO
così abbiamo un'idea chiara di cosa fare
già con un altro ragazzo dello stesso gruppo abbiamo pensato a un progetto totalmente acustico moderno
senza chitarre elettriche, solo piano e sinth, basso, chitarra acustica, batteria e voce femminile.
Speriamo di riuscire.
  • giosanta
  • Membro: Guru
  • Risp: 4726
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05-04-18 11.55

orange1978 ha scritto:
... Architetti non si nasce e nemmeno avvocati...lo si diventa per necessita di una professione...

Beh... essendo uno dei soggetti in causa permettimi di dissentire amico mio. Non è che uno arrivato alla maturità si dice "Che faccio? L'architetto o l'avvocato? Adesso provo..."
A parte i geni (Bach, Leonardo ecc.), gli "enfant prodige" su cui ci sarebbe da indagare a livello cerebrale, non credo esistano cervelli embrionalmente preconfigurati per ...... in base ad una casuale disposizione sinaptico-neuronale, salvo palese prova contraria, e ad oggi non c'è.
C'è l'interzione agli stimoli esterni, il contesto, la voglia, la curiosità, l'interesse che ti abilitano a sopportare, a renderti piacevole, facile ecc., secondo una scala personale, lo studio di una disciplina ecc. ecc.
Venendo a Luca sarà molto franco, pur nei limiti del valore della mia opinione personale. Se lo condizioni sono quelle descritte lascerei perdere. Non il suonare ovviamente, ma quella particolare situazione. Troppo comodo, per gli altri, fare i vagoni di uno che sin'ora si è prestato a fare da locomotiva.
Per intima frequentazione, amicizie di lunghissima data, conosco benissimo il contesto musicale attuale, a tutti i livelli, professionale (nomi notissimi e gregari), amatoriale di alto livello, dilettantistico nel senso letterale del termine; ed è quello che è, descritto con lucida compiutezza da Luca e non ci sono santi. Il perché riempirebbe molteplici pagine ma poco interessa.
Se il target che ci si è prefisso, l'impegno e la disponibilità non sono simili quando non uguali tra i soggetti coinvolti lo stress, che è cosa diversa dalla fatica, è inesorabile e si rischia grosso anche sul piano personale visto che va ad incidere persino nei rapporti familiari.
Prezzo troppo alto per nulla.
A mio parere.
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2495
  • Loc: Padova
  • Thanks: 260  

05-04-18 12.03

@ anonimo
Appunto: almeno coprirti le spese: se io da Torino, vado a suonare in un locale ad Asti, mi aspetto che mi diano almeno un rimborso spese (i soldi della benzina). Ma non ti danno neanche quelli! Allora perché vogliono la musica dal vivo? Non fanno prima a mettere un CD o una compilation di MP3?
Infatti a questi posti bisognerebbe dire no o almeno essere consapevoli che si va a suonare per altro che non sono i soldi (se il gioco vale la candela)...
Io però non ho mai visto imbecilli nel nostro settore, cioè è difficile trovare gente che si fa truffare come dici tu, "inconsapevolmente".
Diciamo che fa rabbia non ricevere soldi, punto e non è giusto: è vero. Ma se si accettano compromessi il motivo spesso c'è..
Un discorso diverso se si è professionisti e lo si fa per lavoro (unico lavoro), quello è tutto un altro paio di maniche.
  • anonimo

05-04-18 12.06

@ giosanta
orange1978 ha scritto:
... Architetti non si nasce e nemmeno avvocati...lo si diventa per necessita di una professione...

Beh... essendo uno dei soggetti in causa permettimi di dissentire amico mio. Non è che uno arrivato alla maturità si dice "Che faccio? L'architetto o l'avvocato? Adesso provo..."
A parte i geni (Bach, Leonardo ecc.), gli "enfant prodige" su cui ci sarebbe da indagare a livello cerebrale, non credo esistano cervelli embrionalmente preconfigurati per ...... in base ad una casuale disposizione sinaptico-neuronale, salvo palese prova contraria, e ad oggi non c'è.
C'è l'interzione agli stimoli esterni, il contesto, la voglia, la curiosità, l'interesse che ti abilitano a sopportare, a renderti piacevole, facile ecc., secondo una scala personale, lo studio di una disciplina ecc. ecc.
Venendo a Luca sarà molto franco, pur nei limiti del valore della mia opinione personale. Se lo condizioni sono quelle descritte lascerei perdere. Non il suonare ovviamente, ma quella particolare situazione. Troppo comodo, per gli altri, fare i vagoni di uno che sin'ora si è prestato a fare da locomotiva.
Per intima frequentazione, amicizie di lunghissima data, conosco benissimo il contesto musicale attuale, a tutti i livelli, professionale (nomi notissimi e gregari), amatoriale di alto livello, dilettantistico nel senso letterale del termine; ed è quello che è, descritto con lucida compiutezza da Luca e non ci sono santi. Il perché riempirebbe molteplici pagine ma poco interessa.
Se il target che ci si è prefisso, l'impegno e la disponibilità non sono simili quando non uguali tra i soggetti coinvolti lo stress, che è cosa diversa dalla fatica, è inesorabile e si rischia grosso anche sul piano personale visto che va ad incidere persino nei rapporti familiari.
Prezzo troppo alto per nulla.
A mio parere.
E dividersi i compiti?

Uno si occupa degli arrangiamenti, un altro contatta i locali e procura le date, un altro ancora gestisce le "Pubbliche relazioni" su Internet (curatore del Sito o della pagina Facebook del gruppo o altri Social Network...), un altro si occupa di cercare nuovi brani da suonare, ecc...

Capisco che una persona sola non riesca a star dietro a tutto quanto e che questo procuri stress. Allora, secondo me, la soluzione sarebbe proprio quella di dividersi i compiti. Se nessuno ci sta, se nessuno è disponibile, è meglio cambiare gruppo.
  • anonimo

05-04-18 12.12

@ Raptus
Infatti a questi posti bisognerebbe dire no o almeno essere consapevoli che si va a suonare per altro che non sono i soldi (se il gioco vale la candela)...
Io però non ho mai visto imbecilli nel nostro settore, cioè è difficile trovare gente che si fa truffare come dici tu, "inconsapevolmente".
Diciamo che fa rabbia non ricevere soldi, punto e non è giusto: è vero. Ma se si accettano compromessi il motivo spesso c'è..
Un discorso diverso se si è professionisti e lo si fa per lavoro (unico lavoro), quello è tutto un altro paio di maniche.
Ma, guarda, càpita spesso, invece, che, alla fine della serata, il proprietario dica: "Non vi pago perché il locale era quasi vuoto". Se vuoi ti dò nome e indirizzo dei locali... Sì, ti rimane la soddisfazione di dire: "Ho suonato in quel tal locale che è abbastanza conosciuto in città per le serate dal vivo..."
Ma càpita più di quanto tu creda di suonare senza essere pagati, almeno, qui a Torino... Ripeto: se vuoi faccio Nomi e Cognomi...