breve prova di Ketron GP1, stage piano

  • emidio
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01-03-17 17.58

ciao ragazzuoli,
come molti di voi già sanno, ho venduto il P115 e ho comprato (dopo lunga indecisione) un Ketron GP1.
Seguirà ora una breve descrizione dello strumento, considerando però che dovrò in un prossimo futuro integrare la cosa più importante, cioè le mie impressioni dopo un periodo di utilizzo in live, su impianto vero; per ora il piano ho avuto modo di testarlo solo a casa, in cuffia o con impianto hifi.

Aspetto

Lo chassis è davvero bello: dà un'idea di robustezza (è metallico) così come uno strumento da palco dovrebbe essere, e tutti i comandi sono di facile accesso. Ha una forma arrotondata accattivante (non so perchè ma mi ha ricordato la mitica Korg M1) e per essere un piano è estremamente compatto. Considerando il peso di soli 13 kili, direi che il primo impatto è eccellente. Molto elegante anche il colore, grigio atracite. Midi presente sia tramite usb, sia tramite i canonici OUT/IN/THRU: benissimo. Nota dolente: pedale sustain (in dotazione) ha un inspiegabile attacco DIN; quindi, per l'utilizzo di pedali universali a jack, è richiesto un adattatore (da far costruire) o una modifica sul pedale stesso.
Per il pedale di espressione - per fortuna - la connessione rimane a classico jack.
Il piano mi è arrivato con custodia trolley marchiata Ketron di eccellente qualità, con interno in alcantara e ampia borsa porta oggetti.

Ergonomia

il GP1 è stato concepito per il "plug&play" più assoluto: lo accendi, selezioni il suono (non modificabile) che preferisci, lo suoni. Immediata quindi la scelta dei 32 suoni implementati (un tasto con indicazione luminosa per ogni suono, con commutazione banco A/B), facilissimo creare al volo layer e split (di massimo due suoni). Per quanto riguarda la separazione della tastiera, è immediatissima anche la selezione del punto di split (basta tenere premuto l'apposito pulsante insieme al tasto della zona da splittare). I comandi sono pochi, ma tutti estremamente interessanti e funzionali: sulla parte sinistra abbiamo (accanto allo slider del volume generale) uno slider dedicato al volume del secondo suono in layer o in split. Nella parte destra troviamo altri due slider: uno dedicato alla brillantezza del suono, l'altro al riverbero, modificabile solo per quantità di effetto applicato ma non per tipologia (dovrebbe secondo me corrispondere a un "hall"). Molto interessante anche il multieffetto controllato tramite encoder di selezione e slider di intensità: su molti suoni l'effetto ritenuto ideale è già applicato (tipo phaser sul rhodes), altrimenti si può comunque ruotare l'encoder e sceglierne un altro (tra 15) o disattivarlo totalmente. Su pannello anche il controllo di sensibilità alla dinamica (normale, soft, media e hard) con indicatore luminoso e traspose.

Keybed

GP1 monta la ormai famosa italianissima Fatar TP100, che ormai conosciamo intimamente. E'una keybed che garantisce una grande risposta dinamica, non troppo pesante (quella del P115 lo era molto di più) ma purtroppo un po' "rimbalzosa" e abbastanza rumorosa (avete presente Acuna88?). Diciamo che provare la keybed a strumento spento è stata una sensazione che mi ha lasciato un po' perplesso, ma le cose sono cambiate decisamente una volta che il piano è stato messo in funzione, perchè comunque l'interazione tasto/suono è perfetta, e rende il tutto piacevole e poco affaticante. Stiamo parlando comunque di uno strumento molto solido, e allo stesso tempo compattissimo ed estremamente leggero, quindi qualche compromesso è da mettere per forza in conto.
  • emidio
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01-03-17 18.00

@ emidio
ciao ragazzuoli,
come molti di voi già sanno, ho venduto il P115 e ho comprato (dopo lunga indecisione) un Ketron GP1.
Seguirà ora una breve descrizione dello strumento, considerando però che dovrò in un prossimo futuro integrare la cosa più importante, cioè le mie impressioni dopo un periodo di utilizzo in live, su impianto vero; per ora il piano ho avuto modo di testarlo solo a casa, in cuffia o con impianto hifi.

Aspetto

Lo chassis è davvero bello: dà un'idea di robustezza (è metallico) così come uno strumento da palco dovrebbe essere, e tutti i comandi sono di facile accesso. Ha una forma arrotondata accattivante (non so perchè ma mi ha ricordato la mitica Korg M1) e per essere un piano è estremamente compatto. Considerando il peso di soli 13 kili, direi che il primo impatto è eccellente. Molto elegante anche il colore, grigio atracite. Midi presente sia tramite usb, sia tramite i canonici OUT/IN/THRU: benissimo. Nota dolente: pedale sustain (in dotazione) ha un inspiegabile attacco DIN; quindi, per l'utilizzo di pedali universali a jack, è richiesto un adattatore (da far costruire) o una modifica sul pedale stesso.
Per il pedale di espressione - per fortuna - la connessione rimane a classico jack.
Il piano mi è arrivato con custodia trolley marchiata Ketron di eccellente qualità, con interno in alcantara e ampia borsa porta oggetti.

Ergonomia

il GP1 è stato concepito per il "plug&play" più assoluto: lo accendi, selezioni il suono (non modificabile) che preferisci, lo suoni. Immediata quindi la scelta dei 32 suoni implementati (un tasto con indicazione luminosa per ogni suono, con commutazione banco A/B), facilissimo creare al volo layer e split (di massimo due suoni). Per quanto riguarda la separazione della tastiera, è immediatissima anche la selezione del punto di split (basta tenere premuto l'apposito pulsante insieme al tasto della zona da splittare). I comandi sono pochi, ma tutti estremamente interessanti e funzionali: sulla parte sinistra abbiamo (accanto allo slider del volume generale) uno slider dedicato al volume del secondo suono in layer o in split. Nella parte destra troviamo altri due slider: uno dedicato alla brillantezza del suono, l'altro al riverbero, modificabile solo per quantità di effetto applicato ma non per tipologia (dovrebbe secondo me corrispondere a un "hall"). Molto interessante anche il multieffetto controllato tramite encoder di selezione e slider di intensità: su molti suoni l'effetto ritenuto ideale è già applicato (tipo phaser sul rhodes), altrimenti si può comunque ruotare l'encoder e sceglierne un altro (tra 15) o disattivarlo totalmente. Su pannello anche il controllo di sensibilità alla dinamica (normale, soft, media e hard) con indicatore luminoso e traspose.

Keybed

GP1 monta la ormai famosa italianissima Fatar TP100, che ormai conosciamo intimamente. E'una keybed che garantisce una grande risposta dinamica, non troppo pesante (quella del P115 lo era molto di più) ma purtroppo un po' "rimbalzosa" e abbastanza rumorosa (avete presente Acuna88?). Diciamo che provare la keybed a strumento spento è stata una sensazione che mi ha lasciato un po' perplesso, ma le cose sono cambiate decisamente una volta che il piano è stato messo in funzione, perchè comunque l'interazione tasto/suono è perfetta, e rende il tutto piacevole e poco affaticante. Stiamo parlando comunque di uno strumento molto solido, e allo stesso tempo compattissimo ed estremamente leggero, quindi qualche compromesso è da mettere per forza in conto.
Suono

E siamo arrivati al dunque: come suona il GP1? Tenendo conto del fatto che devo testarlo per bene dal vivo, posso già dire che il Ketron suona molto bene per l'utilizzo per cui è stato progettato. Il suono di piano è realistico (basta ascoltare ancora oggi un piccolo e datato RPX per capire quanto l'Italia sia avanti nelle tecniche di campionamento), ma non ha in sè (pur avendo finezze come la risonanza simpatetica delle corde o i rumori del damper) tutte quelle sfumature armoniche tipiche dei VST, o di macchine come i Dexibell (che oggi secono me sono IL riferimento a livello di suono di piano sui pianoforti digitali). Per intenderci: credo che già il suono del P115 (soprattutto il mellow) fosse molto più vicino a un piano vero, con un "corpo" in grado di riempire tutto lo spettro sonoro. Ma siamo proprio sicuri che questo sia un bene (soprattutto quando parliamo di suoni non editabili) per alcuni utilizzi? Paradossalmente - infatti - è stato proprio questo il motivo per cui l'ho cambiato. Per quelle che sono le mie esigenze (soprattutto palchi o locali, in ogni caso situazioni dove il suono di piano deve "sbucare" e uscire bene una volta amplificato, e deve amalgamarsi con tutti gli altri strumenti), il suono ideale è quello più "appuntito". Attenzione, con questo non sto dicendo che il suono non sia bello, anzi! (per capirci: non è quello dei Casio...emo) Il suono è bellissimo (a occhio - anzi, ad orecchio!,emo - credo che sia un campionamento di Steinway) ma esce già equalizzato in modo tale da suonare in tutte le parti della tastiera senza invadere frequenze tipiche di altri strumenti (insomma, puoi suonarci i bassi della strofa di The best senza che il resto della band ti prenda a imprecazioni emo ). Paradossalmente, a me piace così anche per il semplice piano e voce, sempre per una questione di miglior resa sugli impianti rispetto a strumenti che - nello stesso contesto - rimagono a mio gusto troppo ovattati (sono un maledetto rocker, lo so emo).
La polifonia è di 128 note.

In definitiva

A chi si rivolge il GP1? Secondo me è adatto soprattutto per chi cerca uno stage piano robusto, leggero e immediato. E' ideale per tutte quelle situazioni in cui il pianoforte è "uno" strumento e non "lo" strumento, quindi band pop, rock, progr, eccetera. A mio parere invece non è il miglior piano per contesti "confidenziali", jazz e classici, laddove la keybed deve pesare (in tutti i sensi) di più e il suono essere più rotondo.
  • emidio
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  • maxpiano69
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01-03-17 18.16

A me basta che suoni bene il Piano classico emo

A parte tutto (buono per un) thanks per la recensione! emo
  • emidio
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01-03-17 18.35

@ maxpiano69
A me basta che suoni bene il Piano classico emo

A parte tutto (buono per un) thanks per la recensione! emo
grazie carissimo! Ma lì non è tanto il piano, quanto la (super) mano della pianista! emo
  • emidio
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01-03-17 19.43

Anche gli altri 31 suoni sono molto interessanti: rhodes assolutamente all'altezza e piani FM di diverse tipologie, molto utilizzabili. Buona anche la simulazione di clavinet e fantastico il campione di B3, che - alla pressione del sustain - commuta il campione da leslie slow a fast (un uccellino mi ha detto che è stato campionato il Keyb Duo ;) ). Molto belli anche i pad e gli strings, davvero credibili sia da soli che in combianazione con altri altri suoni più percussivi.
  • paolo_b3
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01-03-17 20.57

@ emidio
Anche gli altri 31 suoni sono molto interessanti: rhodes assolutamente all'altezza e piani FM di diverse tipologie, molto utilizzabili. Buona anche la simulazione di clavinet e fantastico il campione di B3, che - alla pressione del sustain - commuta il campione da leslie slow a fast (un uccellino mi ha detto che è stato campionato il Keyb Duo ;) ). Molto belli anche i pad e gli strings, davvero credibili sia da soli che in combianazione con altri altri suoni più percussivi.
Molto bene e grazie per le informazioni. Ma rafforzi una mia convinzione, gli strumenti ci sono, è ora di suonarli!!! emo
  • zerinovic
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01-03-17 20.57

@ emidio
Anche gli altri 31 suoni sono molto interessanti: rhodes assolutamente all'altezza e piani FM di diverse tipologie, molto utilizzabili. Buona anche la simulazione di clavinet e fantastico il campione di B3, che - alla pressione del sustain - commuta il campione da leslie slow a fast (un uccellino mi ha detto che è stato campionato il Keyb Duo ;) ). Molto belli anche i pad e gli strings, davvero credibili sia da soli che in combianazione con altri altri suoni più percussivi.
Suona beneemo
  • toniz1
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01-03-17 23.46

Sono contento che ti stia piacendo!emo
Noto che anche tu sei rimasto colpito dall'immediatezza dello strumento... e che suona bene!

e' quasi un peccato che non ci sia qualche "user memory" perche' secondo me tra gli effetti disponibili e i preset presenti sarebbe stato carino tirarsi fuori quei 5-6 suoni un po' rimaneggiati come si vuole.

buona musica. :)
  • vin_roma
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02-03-17 01.34

Emidio, bella recensione!emo
  • benjomy
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02-03-17 01.48

Bella recensione davvero.
Come ho gia avuto modo di dire nell'altro tread, a me e' un suono che non piace particolarmente. Troppo metallico per il mio gusto. Ma e' solo il mio parere. In un contesto piano voce vedo molto meglio suoni piu... rotondi
  • marcoballa
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02-03-17 10.36

@ benjomy
Bella recensione davvero.
Come ho gia avuto modo di dire nell'altro tread, a me e' un suono che non piace particolarmente. Troppo metallico per il mio gusto. Ma e' solo il mio parere. In un contesto piano voce vedo molto meglio suoni piu... rotondi
emoemoemoemo
  • emidio
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02-03-17 17.32

vi ringrazio tanto per i complimenti!emo
Per quanto riguarda il suono più "rotondo" per alcuni contesti (compreso piano e voce) sono sostanzialmente d'accordo anch'io. E' che o compri uno stage di fascia alta, che ti permette di definire il suono al meglio rispetto alla tipologia di esecuzione (ma lì sali molto di costo e di peso), oppure devi per forza accettare dei compromessi. Personalmente ho notato che su impianti live dove il suono viene già molto snaturato di per sè (rispetto ad impianti hifi o situazioni da studio), rende meglio un suono più appuntito piuttosto che un suono più rotondo che poi mi trovo a dover equalizzare perchè non rimbombi... Ma questa è solo una MIA impressione, dettata anche dal fatto che il piano e voce non è una scienza esatta, ma prevede diversi stili, che partono dallo stile del cantante: se canti in maniera "confidenziale", il suono più ovattato ci sta eccome. Ma se canti con uno stile comunuque rock ed energico, allora quelli che prima sentivi come "dettagli del suono", poi diventano troppo ingombranti una volta che si suona a piena dinamica e a volumi decisi.
  • benjomy
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02-03-17 18.04

@ emidio
vi ringrazio tanto per i complimenti!emo
Per quanto riguarda il suono più "rotondo" per alcuni contesti (compreso piano e voce) sono sostanzialmente d'accordo anch'io. E' che o compri uno stage di fascia alta, che ti permette di definire il suono al meglio rispetto alla tipologia di esecuzione (ma lì sali molto di costo e di peso), oppure devi per forza accettare dei compromessi. Personalmente ho notato che su impianti live dove il suono viene già molto snaturato di per sè (rispetto ad impianti hifi o situazioni da studio), rende meglio un suono più appuntito piuttosto che un suono più rotondo che poi mi trovo a dover equalizzare perchè non rimbombi... Ma questa è solo una MIA impressione, dettata anche dal fatto che il piano e voce non è una scienza esatta, ma prevede diversi stili, che partono dallo stile del cantante: se canti in maniera "confidenziale", il suono più ovattato ci sta eccome. Ma se canti con uno stile comunuque rock ed energico, allora quelli che prima sentivi come "dettagli del suono", poi diventano troppo ingombranti una volta che si suona a piena dinamica e a volumi decisi.
concordo in parte.
certi suoni troppo definiti e stereo (parlo ad esempio di alcuni VST) possono essere difficili da regolare ed equalizzare in un contesto live.
Stessa cosa per suoni anche troppo realistici (penso al dexibell con il quale non sono mai riuscito a trovare un suono soddisfacente, ovviamente per le mie orecchie, nonostante la ricchezza del campione.
resta il fatto che la coperta è corta...un piano di fascia alta difficilmente suonerà peggio di uno di fascia piu bassa, anche perchè solitamente ( penso ad esempio ad RD 800 o Nord o CP4) nei primi trovi sia il suono rotondo e delicato che quello più appuntito o rock.
inoltre, per contesto piano /voce io solitamente intendo qualcosa di delicato, senza drums etc.. e faccio fatica a ipotizzare la necessità di un suono aggressivo emo.
  • emidio
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02-03-17 22.36

Si, appunto: negli stage di fascia alta trovi davvero la possibilità di regolare il suono per qualsiasi contesto. Ma aumentano (così come ho detto prima) peso e costo. Pertanto non rimane che cercare il miglior compromesso per le proprie esigenze.
Per quanto riguarda il piano e voce, ripeto, non è una scienza esatta: io personalmente in questo modo posso eseguire un repertorio rock dalla prima all'ultima canzone; canzoni riarrangiate, ovviamente, ma senza che perdano l'energia con cui sono state concepite emo
  • benjomy
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03-03-17 11.15

@ emidio
Si, appunto: negli stage di fascia alta trovi davvero la possibilità di regolare il suono per qualsiasi contesto. Ma aumentano (così come ho detto prima) peso e costo. Pertanto non rimane che cercare il miglior compromesso per le proprie esigenze.
Per quanto riguarda il piano e voce, ripeto, non è una scienza esatta: io personalmente in questo modo posso eseguire un repertorio rock dalla prima all'ultima canzone; canzoni riarrangiate, ovviamente, ma senza che perdano l'energia con cui sono state concepite emo
ieri sera alle prove ho utilizzato il NS dopo un po' di tempo.. che dire.,..dopo 10 note ho capito perchè i compromessi non fanno per me....sopratutto i certi contesti il suono fa la differenza... o meglio la suonabilità di un bel suono... NS è semplicemente favoloso! mi sono divertito da matti e ho suonato bene... quando "senti" che sia il timbro giusto si suona anche male..quiandi la mia domanda è:. vale la pena di scendere a compromesis ed ogni volta impazzire con le regolazioni per trovare il suono soddisfacente? io ho inserito due jack e suonava già alla grande...
  • maxpiano69
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03-03-17 12.20

@ benjomy
ieri sera alle prove ho utilizzato il NS dopo un po' di tempo.. che dire.,..dopo 10 note ho capito perchè i compromessi non fanno per me....sopratutto i certi contesti il suono fa la differenza... o meglio la suonabilità di un bel suono... NS è semplicemente favoloso! mi sono divertito da matti e ho suonato bene... quando "senti" che sia il timbro giusto si suona anche male..quiandi la mia domanda è:. vale la pena di scendere a compromesis ed ogni volta impazzire con le regolazioni per trovare il suono soddisfacente? io ho inserito due jack e suonava già alla grande...
"Non é bello ció che é bello, ma é bello ció che piace" emoemo
  • anonimo

03-03-17 13.03

@ benjomy
ieri sera alle prove ho utilizzato il NS dopo un po' di tempo.. che dire.,..dopo 10 note ho capito perchè i compromessi non fanno per me....sopratutto i certi contesti il suono fa la differenza... o meglio la suonabilità di un bel suono... NS è semplicemente favoloso! mi sono divertito da matti e ho suonato bene... quando "senti" che sia il timbro giusto si suona anche male..quiandi la mia domanda è:. vale la pena di scendere a compromesis ed ogni volta impazzire con le regolazioni per trovare il suono soddisfacente? io ho inserito due jack e suonava già alla grande...
il compromesso non fa per te perchè puoi comprarti i top di gamma, per altri sossoldi
  • emidio
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03-03-17 13.25

@ benjomy
ieri sera alle prove ho utilizzato il NS dopo un po' di tempo.. che dire.,..dopo 10 note ho capito perchè i compromessi non fanno per me....sopratutto i certi contesti il suono fa la differenza... o meglio la suonabilità di un bel suono... NS è semplicemente favoloso! mi sono divertito da matti e ho suonato bene... quando "senti" che sia il timbro giusto si suona anche male..quiandi la mia domanda è:. vale la pena di scendere a compromesis ed ogni volta impazzire con le regolazioni per trovare il suono soddisfacente? io ho inserito due jack e suonava già alla grande...
Sono d'accordo su quanto sia stupendo il NS (possiedo il NS2), ma il suono che vuoi lo cerchi (e lo trovi) anche lì: che piano hai caricato? Preferisci un suono brillante come il Bright o morbido come l'Italian? Il carattere corposo dell'Imperial o la rotondità del Lady? Io ad esempio uso il Silver, che rimane molto morbido a velocity bassa, per poi aprirsi e diventare squillantissimo a velocity alta. Come vedi, c'è molto da scegliere, prima di inserire i due jack emo
Cmq più suono il GP1, più capisco che ha il suono che serviva a me. Non vedo l'ora di portarlo in live (cosa che non mancherò di farvi sapere emo )
  • benjomy
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03-03-17 15.25

@ emidio
Sono d'accordo su quanto sia stupendo il NS (possiedo il NS2), ma il suono che vuoi lo cerchi (e lo trovi) anche lì: che piano hai caricato? Preferisci un suono brillante come il Bright o morbido come l'Italian? Il carattere corposo dell'Imperial o la rotondità del Lady? Io ad esempio uso il Silver, che rimane molto morbido a velocity bassa, per poi aprirsi e diventare squillantissimo a velocity alta. Come vedi, c'è molto da scegliere, prima di inserire i due jack emo
Cmq più suono il GP1, più capisco che ha il suono che serviva a me. Non vedo l'ora di portarlo in live (cosa che non mancherò di farvi sapere emo )
di solito uso il silver....
facci sapere del primo live!