Cp1 e cp5 = flop

  • wireless
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26-10-15 23.15

Diciamoci la verità… è stato un flop.
Gli Stage Piano Yamaha CP1 e CP5 non sono prodotti riusciti. Perché?
Andiamo a vedere in quali anni sono usciti sul mercato i più importanti pianoforti da palco con i tre diapason.
P80 nel 1999 (posseduto)
P120 nel 2002 (posseduto)
P250 nel 2003 (lo possiedo)
CP300 nel 2006 (posseduto)
CP5 nel 2010
CP1 nel 2009 (lo possiedo)
CP4 nel 2014
Andiamo con ordine. Del P80 se ne sente ancora parlare, anche se, per me, aveva una tastiera troppo dura. Stesso apprezzamento, ancor più positivo per il P120. Il P250 l’abbiamo acquistato per la mia corale parrocchiale nel 2004 ed ancora oggi mi da grande soddisfazione. Il CP300 è un modesto aggiornamento del precedente, ma essendo un prodotto vincente è ancora in produzione (!) ed è visibile ancora oggi, anche all’ interno di programmi televisivi (oltre che sui palchi).
Cp1 e CP5 sono stati presentati con grande impegno da Yamaha, come Stage Piano rivoluzionari, con la nuova generazione del suono SCM, con una meccanica NW-Stage con tasti in legno (?) ed altro ancora.
A distanza di quattro anni, CP5 è sparito dal catalogo, sostituito da CP4 che monta una tastiera in legno (?) non più NW-Stage ma Graded Hammer, “per offrire il massimo in termini di tocco e risposta”. Viene anche definito il “miglior stage piano che Yamaha abbia mai realizzato”. E il CP1? Non potevano toglierlo dal catalogo perché sarebbe stato un autogoal pazzesco, ma devono averne venduti veramente pochi (compreso il mio).
Se lo ritenete interessante Vi vorrei spiegare il mio punto di vista. emo
  • vin_roma
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26-10-15 23.38

Tutto orecchie!

Vai
  • wireless
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26-10-15 23.56

Ciao Vin_Roma, mi sforzo di scrivere commenti oggettivi e speriamo, costruttivi. Proseguo.
La mia analisi è riferita a CP1 perché è lo strumento che possiedo.
Ammiro e rispetto Yamaha per l’ affidabilità dei suoi prodotti e per la cura con la quale li costruisce. Detto questo, cerco di elencare sinteticamente i motivi della mia critica.
- Generazione del suono SCM. Fate caso, suonando un qualunque singolo tasto, a dinamiche diverse (ppp – fff), otterrete solo una variazione di livello (poco più di 30dB) ma nessuna variazione nello spettro (verificata facilmente oltre che ad orecchio, con analizzatore).
Ogni volta che suono il “preset 2” del P250 ne avverto si i limiti (progetto di quasi 15 anni fa!) ma apprezzo la dinamica, il timbro potente e pieno, molto musicale.
- Tastiera. Per come la presenta Yamaha, dovrebbe essere un tasto TUTTO in legno, ma sapete che così non è. E’ stato paragonato al CP80 ma di quella meccanica nemmeno l’ombra, ha un tasto più corto di quello del P250, che produce una variazione di “sforzo” eccessiva tra inizio e fine tasto. E’ più facile suonare su P250 che su CP1. Il tasto viene definito leggero (70 gr. per farlo scendere) ma deve avere un’ inerzia elevata, perché se aumentate le bpm e fate arpeggi su accordi (bemolle e diesis) lo sforzo richiesto è (per me) troppo elevato.
E se non fosse come dico io, perché avrebbero tolto dal catalogo CP5 ? Solo per il peso? E perché abbandonare la NW-Stage? Troppe cose che non tornano…
Edited 26 Ott. 2015 22:56
  • vin_roma
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27-10-15 00.34

Quella che tu chiami non 'variazione di spettro" l' ho notata più pesantemente sul CP4 che sul CP1. In pratica a minor velocità si abbassa il volume ma non il contenuto armonico, in pratica avevo la sgradevole sensazione che quando suonavo piano non avevo un suono più "caldo" ma lo stesso timbro urlato del forte ma distante 10 metri!
Sarebbe bastato anche un semplice filtro reattivo alla velocity...

Ho suonato spesso i GT... e sulla meccanica veramente niente da dire.

Io alla fine sto ancora col P120... Ne ho consumati due ed ora ho rifatto completamente la meccanica al primo ed è come nuovo...
Non cambio perché nel rapporto peso/suono/efficienza generale, nonostante un suono non all' ultimo grido offre un ottimo controllo dinamico, un suono corposo e caldo che esce sempre e una tastiera tutto sommato suonabilissima...
  • wireless
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27-10-15 00.49

Ho anche io un' ottimo ricordo del P120, poi visto che riesco, cerco di cambiare sperando sempre in meglio. Cp1 l' ho preso dopo aver venduto CP300. Ma nonostante una realizzazione veramente eccellente, non vale quello che costa. E' vero, anche suonando con tocco leggero sembra di ascoltare lo stesso piano ma distante. Guarda che io ho acquisito lo spettro di una nota suonata pianissimo e fortissimo. Utilizzando la funzione off-set dell' analizzatore, si possono sovrapporre gli spettri. Desolante... praticamente nessuna variazione nello spettro e quindi nel timbro. Il GT-2 aveva poca polifonia ma un timbro eccellente, ancora ampiamente utilizzato. Perchè non aggiornarlo e riproporlo nei modelli di SP "flagship"?
  • giulio12
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27-10-15 10.08

Il P120 aveva il campionamento a tre livelli di dinamica qui.... avete provato anche il nuovo P255 ? Anche in questo caso forse sono campionati più livelli di dinamica. Io penso che Yamaha abbia scelto di campionare un solo livello di dinamica per i suoi prodotti stage, mentre più livelli di dinamica per gli strumenti home e Clavinova. Penso che ci sia una logica ed un motivo dietro. Magari, secondo loro, il suono in un contesto di gruppo esce meglio con un solo livello di dinamica variando il volume perché serve un suono più asciutto e presente... non so.... Il P120 live con altri strumenti come si comportava? Il CP5 suona molto bene in gruppo e non percepivo la mancanza di layer a bassa dinamica in quel contesto. Che ne dite?
Edited 27 Ott. 2015 13:14
  • losfogos
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27-10-15 11.05

@ wireless
Diciamoci la verità… è stato un flop.
Gli Stage Piano Yamaha CP1 e CP5 non sono prodotti riusciti. Perché?
Andiamo a vedere in quali anni sono usciti sul mercato i più importanti pianoforti da palco con i tre diapason.
P80 nel 1999 (posseduto)
P120 nel 2002 (posseduto)
P250 nel 2003 (lo possiedo)
CP300 nel 2006 (posseduto)
CP5 nel 2010
CP1 nel 2009 (lo possiedo)
CP4 nel 2014
Andiamo con ordine. Del P80 se ne sente ancora parlare, anche se, per me, aveva una tastiera troppo dura. Stesso apprezzamento, ancor più positivo per il P120. Il P250 l’abbiamo acquistato per la mia corale parrocchiale nel 2004 ed ancora oggi mi da grande soddisfazione. Il CP300 è un modesto aggiornamento del precedente, ma essendo un prodotto vincente è ancora in produzione (!) ed è visibile ancora oggi, anche all’ interno di programmi televisivi (oltre che sui palchi).
Cp1 e CP5 sono stati presentati con grande impegno da Yamaha, come Stage Piano rivoluzionari, con la nuova generazione del suono SCM, con una meccanica NW-Stage con tasti in legno (?) ed altro ancora.
A distanza di quattro anni, CP5 è sparito dal catalogo, sostituito da CP4 che monta una tastiera in legno (?) non più NW-Stage ma Graded Hammer, “per offrire il massimo in termini di tocco e risposta”. Viene anche definito il “miglior stage piano che Yamaha abbia mai realizzato”. E il CP1? Non potevano toglierlo dal catalogo perché sarebbe stato un autogoal pazzesco, ma devono averne venduti veramente pochi (compreso il mio).
Se lo ritenete interessante Vi vorrei spiegare il mio punto di vista. emo
FLOP?? Ma cosa dici? Sei un esperto di marketing?? emo

A giudicare dalla quantità industriale di piani Yamaha da te posseduti direi che sei tu a non aver mai trovato pace più che altro.
Poi è ovvio che gli strumenti dopo tre-o quattro anni possano essere sostituiti da nuovi modelli. Nella fattispecie il CP4 ha sostituito il 5 dopo un normalissimo numero di anni. Dove sarebbe questo flop??

"Del P80 se ne sente ancora parlare...il CP300 si vede in televisione..." ma che discorsi sono...Di CP5 ne ho visti io tantissimi, io lo uso e abuso da anni, è fenomenale, si è visto dai palchi dei TOTO, a Laura Pausini, Vasco Rossi, Ramazzotti e tantissimi altri artisti. E le sponsorizzazioni non c'entrano nulla perchè conosco benissimo i tastieristi che lo usano a destra e manca e la piena soddisfazione nell'usarlo.

Non usiamo il forum per fare disinformazione!
Edited 27 Ott. 2015 15:09
  • vin_roma
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27-10-15 12.12

Anch' io non parlerei di flop, piuttosto di una politica strana... CP1 e CP5 troppo simili ma dal prezzo troppo distante.

Onestamente i plus del CP1 non ho avuto modo di approfondirli ma, nell' essenza dell' essere "pianoforte", non mi sono convinto dello sproposito di prezzo in più.

Quindi? cosa dovrebbe aver spinto l' acquirente all' acquisto del CP1? il peso? il buon suono per la sala d' incisione? il resto è CP5... comunque predisposto ai palco e credo che nel 99% delle situazioni nessuno direbbe: "accidenti! avessi il CP1!"... e, a parte qualche situazione grossa, se pensiamo che il monta e smonta si fa da se... dico: tra CP5 e FlyCase serio arriviamo a più di 35 Kg.!
Già il piccolo P120, quando lo lascio al service lo metto nel FlyCase e pesa... quando poi capita a me di doverlo portare emo ...figuriamoci con un CP5... una sera... due... per l' amore del bel suono... ma poi ti fai il Piaggero!

Insomma, nel mio piccolo, reputo il CP1in presenza del CP5 un eccesso...

Il CP5 è un bel Stage Piano ma che fa piangere la schiena e tocca avere molta passione per il suo suono per portarselo dietro (nonostante i monitor che ti propinano...).

Certo il P120 non può competere col CP5... ma nel suo piccolo è pratico, potente, suonabile, ha personalità, suona scuro o pungente a seconda della dinamica e alla fine, per quel che esce sul palco...
Se non ci fosse stato il P120 certamente oggi avrei un CP5 o un CP4 escludendo purtroppo il Numa Concert che, per quanto abbia la meccanica più bella di tutti, ha la maggiore inaffidabilità nel tempo...

  • zaphod
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27-10-15 12.15

wireless ha scritto:
Generazione del suono SCM. Fate caso, suonando un qualunque singolo tasto, a dinamiche diverse (ppp – fff), otterrete solo una variazione di livello (poco più di 30dB) ma nessuna variazione nello spettro (verificata facilmente oltre che ad orecchio, con analizzatore).

ciao,
su questo argomento ci eravamo forse già confrontati; tu che sostenevi questo, io il contrario. E a tutt'oggi, i nostri punti di vista non sono cambiati! emo
Il campione di S6 è secondo me sensibilmente più espressivo del CF-III, nel senso che ha una tavola cromatica più ampia; la variazione armonica si sente eccome, tra dinamiche basse ed alte. Il CF-III, modificando in Common la velocity e relativo offset, ottiene poi dell'espressività extra (chiamiamola così): in pratica, i campioni ff nei preset non escono, bisogna lavorare coi parametri che ho citato prima. Opinabile, certo, il fatto che in fase di programmazione in Yamaha non abbiano tenuto conto di questo.
Le mie conclusioni sono tratte ad orecchio, di cui comunque mi fido, e non usando un analizzatore di spettro. Ti giro la domanda: hai provato a sottoporre all'analisi di spettro un vero piano a coda? Secondo me potresti avere sorprese... emo

Sul discorso flop, non mi pronuncio perchè non conosco le quantità vendute di cp1/5; a spanne, butto lì questo ragionamento: vai in negozio a comprare un piano digitale; c'è il CP1. Dici "bello, quanto costa?" emoOk, dici, "ma quanti suoni ha?" "Solo piani acustici, Rhodes, Wurlitzer, CP80, e 4 DX". Sconsolato, ribatti "beh, almeno sarà leggero" "no, pesa 27kg".
Conclusione: solo un pazzo lo compra.
Conclusione 2: io sono doppiamente pazzo, perchè se il mio diventasse inutilizzabile, ne ricomprerei un altro. Come tutte le emulazioni del vero, bisogna passare sopra a qualche inesattezza: la tastiera non è graded; i tasti scendono meno, nella parte posteriore, rispetto ad un vero coda (l'unica eccezione sono Kawai mp11 e la master - ora non mi ricordo il nome); non c'è la risonanza simpatetica (anche se spesso per me è meglio, in particolare live), eccetera.... Però a suonare il CP1 godo come la prima volta che ci ho messo le mani sopra. Anzi, di più: ora che mi sono personalizzato i suoni, va anche meglio.
Però, come tutte le cose, o ti scatta il feeling o no. Non necessaramente se a me piace deve piacere a tutti!
  • cecchino
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27-10-15 14.34

losfogos ha scritto:
Di CP5 ne ho visti io tantissimi, io lo uso e abuso da anni, è fenomenale, si è visto dai palchi dei TOTO, a Laura Pausini, Vasco Rossi, Ramazzotti e tantissimi altri artisti

Chris Stainton nel live at Madison Square Garden di Clapton & Winwood...
  • losfogos
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27-10-15 16.08

E va beh, però è stato un flop emo
  • wireless
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27-10-15 17.05

Ciao a tutti emo
cercherò di rispondere a tutte le vostre osservazioni che sò bene, provengono da persone alle quali (probabilmente) potrei solo accendere e spegnere lo strumento...
No, non sono esperto di marketing, ma è innegabile constatare che certi modelli (CP300 e CP33) abbiano una vita cosi lunga, essendo ancora a catalogo, ed altri (CP5) siano stati rimossi dopo un tempo che, data l' enfasi utilizzata per il lancio, ritengo sia troppo breve. Forse sono io che cerco di trovare attinenza tra quanto pubblicizzato e quanto effettivamente riscontrabile. E' l' esempio della tastiera NW, che è stata presentata non come compromesso, ma come riferimento per poi, sul CP4, ritornare ad una progressiva. La famosa storia del tasto corto... Eh, il tasto del CP1 ha il punto di pivot più vicino rispetto al vecchio P250. Ho già detto in passato di essere un misero autodidatta, ma perchè complessivamente riesco a suonare meglio sul P250 rispetto al CP1 se non per via della tastiera? Forse, Voi con la vostra (da me invidiata) tecnica riuscite a trovarvi bene ovunque, ma oggettivamente non è così. Gli aspetti meccanici sono visibili a tutti.
Poi si, il preset S6 è molto bello ma per me non si avvicina ancora al timbro e all' espressività del vecchio codino Yamaha Pescatore - Mannoia
Quindi, campioni su 1, 2, 3, n layer... quello che conta è il risultato. Non sono un perenne insoddisfatto, le mie poche risorse economiche le destino tutte alla musica (con tutti i miei limiti) e all' audio (es. i miei monitor Tannoy System 10 DMT II per "l' HI-FI"e System 600A con le quali ascolto CP1). CP1 l'ho acquistato perchè avevo la possibilità di farlo e perchè speravo di avere il meglio di quanto (nel 2010) disponibile.
Non ho aperto questa discussione per imporre la mia idea, ci macherebbe emo, ma rimango convinto di aver esposto argomenti oggettivi, toccabili con mano e orecchie
Edited 27 Ott. 2015 16:10
  • efis007
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27-10-15 18.01

Mi aggiungo alla discussione con una domanda: ma perchè i modelli di punta hanno meno suoni dei modelli non di punta? emo
Francamente questa cosa non l'ho mai digerita.
Il Cp1 costa di più dei modelli inferiori, e offre una meccanica migliore (così dobrebbe).
Ma non mi spiego il perchè deve offrire qualcosa di migliore a discapito di qualcosa di inferiore!
Cioè sarebbe come vendere una automobile che di default non ha i sedili in pelle e l'autoradio, ma HA l'aria condizionata... e poi fare un modello di classe e costo superiore che ha i sedili in pelle e ha l'autoradio... ma non ha l'aria condizionata.
Ma perchè?
L'ammiraglia deve avere tutto di migliore, non un qualcosa di più, e un qualcosa di meno.
Già il CP1 è uno strumento pesante (e quindi poco appetibile e trasportabile per chi fa il mestiere).
Ed è anche costoso.
Cerchiamo almeno di renderlo conveniente quanto a quantitativo di suoni!
O no?
Chi è quel pazzo che si sobbarca 30 e passa kg solo per suonare il piano?
Tanto vale prendere un CP di classe, costo, peso inferiore.
Il piano lo fa anche lui e anzi offre anche molti più suoni del CP1.

Sta storia vale anche per Kawai.
L'MP1 costa di più dell'Mp6, offre una meccanica migliore, un peso superiore, e offre molti meno suoni dell'Mp6.
E che caxxo.
Una ammiraglia dovrebbe costare di più perchè offre una meccanica migliore, avere quei 3 o 4 suoni di pianoforte migliorati, e possibilmente aumentare (o almeno mantenere!!) l'intera palette sonora dei modelli inferiori.
Allora sì.

Clavia è diversa.
Un Nord Stage costa di più di un Nord Piano perchè offre di più, non è che costa di più perchè fa meno suoni del Nord Piano.
  • giulio12
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27-10-15 18.55

Perché se lo facessero, compreresti solo il cp1... Così sborsi altri 2500 euro e ti compri anche un motif!!! emoemo
Edited 27 Ott. 2015 17:55
  • zaphod
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27-10-15 19.04

efis007 ha scritto:
Già il CP1 è uno strumento pesante (e quindi poco appetibile e trasportabile per chi fa il mestiere). Ed è anche costoso. Cerchiamo almeno di renderlo conveniente quanto a quantitativo di suoni!

Magari è una questione di marketing.
O invece, chi ha concepito e sviluppato il CP1 ha pensato (non del tutto a torto) che se l'utilizzatore avesse voluto altri suoni, li avrebbe trovati in altre tastiere. Esattamente il contrario del Nord Stage.
Confesso che una sera, per un paio di pezzi di organo (contro tutta la sera di piano), ho portato il macbook e l'ho pilotato dal cp1. Per inciso, non mi ci sono nemmeno trovato male: ricordo di aver avuto più difficoltà col NS 88, per le parti di organo! Però, se il numero di pezzi "organistici" sale, vado anche col clone hammond. Questione di comfort esecutivo, di praticità a trovare i comandi dove devono essere, e anche di etica professionale.
Così per suoni sintetici, un pezzo solo lo faccio con qualunque strumento a tasti. Per interventi seri, con suoni seri, ci vuole un synth, con la sua bella synth action.
Forse, può essere questo pensiero che ha portato a creare il CP1.
Non ho provato il CP5, quindi vado per sentito dire: pare che il CP1 suoni sensibilmente meglio. Poniamo sia vero: non credo che la differenza di prezzo tra CP1 e CP5 possa comunque giustificare la differenza di prezzo, nel senso che una componentistica seppur migliore (avessero usato ad esempio convertitori migliori) non avrebbe fatto raddoppiare il prezzo. Diciamo che vale il discorso del viaggio tra A e B. Lo fai bene sia con una Kia che con una Mercedes, però se la vuoi fare fuori dal vaso.... ecco.
  • wireless
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27-10-15 19.11

efis007, hai ragione.
Cp1 costa il doppio del CP5, ha la stessa meccanica (!) ma, ha detta di molti, timbriche più accurate (es. piani elettrici in vera FM). Il fatto che siano pochi potrebbe essere inteso come: te ne metto pochi ma eccelsi e qui, a parer mio, non ci siamo. 2000 Euro di differenza sono tanti e non li ritengo giustificati. Il peso? Pesa 5Kg in meno del CP300 pur mantenendo un' ottima solidità e 27Kg non sono un' esagerazione. Ma non c'è mai un amico che vi aiuti?emo
Ma nell' ammiraglia (del 2010) avrei preteso un timbro come quello espressivo del GT-2 (vedi sopra) ed una tastiera quanto più pianistica possibile. Correggetemi se sbaglio, ma il tasto non somiglia nenche a quello di un Fender Rhodes. Quindi un compromesso non riuscito; e qui insisto: tolgo dal catalogo il CP5 e ci metto il CP4 con la solita tastiera Graded Hammer che, se ben progettata, diventa si il miglior compromesso emo
Chissà come risponderà quella del Casio Grand Hybrid...
Edited 27 Ott. 2015 18:15

27-10-15 19.13

efis007 ha scritto:
ma perchè i modelli di punta hanno meno suoni dei modelli non di punta

Non sempre.emo

efis007 ha scritto:
Chi è quel pazzo che si sobbarca 30 e passa kg solo per suonare il piano

Quello che ha bisogno unicamente di una meccanica perfetta e del suono di piano. E che hanno una gran schiena emo
Ma ci sono anche Rhodes,Dx7,,Cp80,Basso.

efis007 ha scritto:
Una ammiraglia dovrebbe costare di più perchè offre una meccanica migliore, avere quei 3 o 4 suoni di pianoforte migliorati, e possibilmente aumentare (o almeno mantenere!!) l'intera palette sonora dei modelli inferiori


La risultante del tuo ragionamento potrebbe essere questa:
Io yamaha vendo a 2000 euro uno stage castrato di suoni, e a 4000 uno stage migliore con tutti i suoni.
Per me utente medio, 2000 euro per una macchina incompleta sul fronte sonoro è una follia. Non la compro e vado di concorrenza. Perchè IO sono un utente medio, non un professionista che cerca 10 suoni specifici, c'è già Clavia che ci fotte sotto quel punto di vista.

Risultato: Yamaha venderà comunque quei Cp1 a quegli utenti specifici, ma saranno probabilmente quegli utenti che si lamenteranno dei 1000 suoni inutili pensando che senza quella mole di inutilità il costo sarebbe stato inferiore.

Tua soluzione? Metti palette grandi su entrambi gli stage? finisci come Motif XF e MoxF,dove 9 commenti su 10 dicono "ma il motif, preamplificatori a parte, cos'ha di più del moxf? chi è il folle che spende 3000 euro invece di 1500? 1500 in più per una meccanica migliore? si, ma pesa di più" ecc ecc ecc. emo

efis007 ha scritto:
Clavia è diversa

Assolutamente no, è peggio emo è un'enorme presa per culo emo magari non lo era 10 anni fa, oggi lo è.

efis007 ha scritto:
Un Nord Stage costa di più di un Nord Piano perchè offre di più

Peccato che un Nord Piano offra MENO di tanti stage piano, ma costi comunque 2500 euro. emo
è facile dire che offra di più, se metri di paragone inferiori, nello stesso brand, non ci sono.
Per capirci, il nord piano è volutamente castrato nelle sue possibilità, per permettere al nord stage di spiccare "perchè ti offre di più".

è un pò come condire un' insalata, venderla a 20 euro, e poi uscirtene con "c'è la lasagna a 30 euro ,con contorno di insalata e funghi".

Quel piatto da 30 euro ti sembrerà un miglioramento, ma in verità tutta la presa per culo parte dall'insalata considerata non un entry level ma "un'ammiraglia diversa".
Tu compagnia ci marci, la spacci comunque per prodotto di punta e la vendi a prezzo triplo.

Nel mentre crei finti intermezzi quali nord electro, lasciando nel panico i tuoi clienti,dato che ormai in clavia non riescono a intravedere "entry level",perchè tu Clavia non ne parli mai,di entry level.
Castri qui e li, ma tutto è ammiraglia.
La clavia, ironicamente ha tutti "prodotti di punta", non un singolo entry level. Persino un leggio o un pedale ti costano 80 euro emo il "leggio ammiraglio" emo Il "sustain ammiraglio" emo

Vedo in Clavia la Apple di oggi. Innovativa e insuperabile un decennio fa. Oggi sopravvalutata e iper costosa.







  • michelet
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27-10-15 19.43

Rispondo limitatamente al CP1 che ho provato proprio in occasione di verificare la questione delle zone nel modo master. Risultato della prova: CP1 ha un bug irrisolto che non consente di gestire il volume della zona X assegnata ad uno strumento esterno. Quando si abbassa il volume dello strumento esterno, con FC7 assegnato solo alla zona esterna, si abbassa anche il volume di CP1... emo
Sembrava che fosse possibile "deviare" il CC#7 o #11 su un altro CC non utilizzato, ma questo significa che lo strumento esterno doveva essere reimpostato per ricanalizzare il CC#7 su qualche altro CC... Insomma, in casino. emo

Ad onor del vero non ho trovato i timbri di pianoforte molto coinvolgenti e mi sarei aspettato una qualità eccelsa rispetto al mio "modesto" CP4. Così non è stato, tanto che mi sono chiesto quale fosse il motivo di un prezzo così elevato.
Voglio solo pensare che CP1 essendo il modello di punta degli stage piano Yamaha, dovesse per forza avere un prezzo più alto di CP5. Tutto qui.

Ad onor del vero, anche CP4 non è proprio economicissimo, soprattutto se si analizzano i suoni di contorno che potrebbero essere di gran lunga qualitativamente migliori.
Nulla da dire sui pianoforti acustici, elettrici, clavinet e CP80/70B però di quei 300 ed oltre suoni aggiuntivi se ne salvano davvero una manciata.
  • emidio
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27-10-15 19.50

@CoccigeSupremo: dimmi un solo marchio che consente (senza arzigogolati processi di conversione) a una sua macchina di 15 anni fa di utilizzare i suoni creati oggi, impedendone di fatto l'obsolescenza sonora.
Secondo il mio modesto parere, é questa la domanda per decretare chi davvero prende per il culo gli utenti e chi no.
  • zaphod
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27-10-15 20.04

michelet ha scritto:
Rispondo limitatamente al CP1 che ho provato proprio in occasione di verificare la questione delle zone nel modo master. Risultato della prova: CP1 ha un bug irrisolto che non consente di gestire il volume della zona X assegnata ad uno strumento esterno. Quando si abbassa il volume dello strumento esterno, con FC7 assegnato solo alla zona esterna, si abbassa anche il volume di CP1... emo
Sembrava che fosse possibile "deviare" il CC#7 o #11 su un altro CC non utilizzato, ma questo significa che lo strumento esterno doveva essere reimpostato per ricanalizzare il CC#7 su qualche altro CC... Insomma, in casino. emo

ecco, bravo: tra i difetti che ho elencato prima del CP1 ho dimenticato questo bug di cui si era parlato tempo addietro.