Minimoog Voyager quello con il sigaro e quello senza sigaro

  • Gianluca13_2
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24-05-11 12.05

Va beh ... evidentemente vuole essere un po' una provocazione e magari anche uno spunto di riflessione. Però in fondo qualcosa di vero c'é o per lo meno ce lo vedo. Una volta Sergio Leone parlando di Clint Eastwood disse che come attore aveva solo due espressioni quella con il sigaro e quella senza sigaro.
Ecco é quello che mi é capitato di pensare spesso del mio Minimoog Voyager. Gran macchina bella da vedere, bella da suonare ma per l'amor di Dio lascia stare la sintesi perché proprio non ce la trovo. Ho avuto molti analogici negli anni, alcuni monofonici. Ed in generale trovavo abbastanza immediato arrivare a delle modulazioni interessanti fra gli oscillatori o fra oscillatori e filtri. Mi veniva abbastanza immediato trovare dei suoni interessanti semplicemente a volte lavorando di fino con filtro e risonanza. Ebbene tutto questo sul Voyager non mi viene fuori. Le modulazioni in frequenza fra gli oscillatori, come pure la sincronizzazione fra gli oscillatori portano invariabilmente a sonorità dall'evoluzione spesso sporca e poco significativa. Lavorare sulla risonanza e sul filtro raramente permette di raggiungere timbriche davvero raffinate. L'unica cosa che fa bene é, permettetemi il paradosso, il moog. Quel suono lì, con quelli sweep lì che conosciamo tutti, con quei bassi li belli tondi e grassottelli. Ma provate se ne avete l'occasione a sintetizzare qualcosa che si avvicini ad uno strumento naturale ance, o strumenti a fiato, o altro. Il suono resta sostanzialmente grezzo, il timbro é instabile nel senso che quel preciso punto di apertura del filtro e della risonanza sembrano difficili da ritrovare ogni volta anche lavorando con le memorie. E attenzione non sto parlando della tendenza a muoversi dell'accordatura degli oscillatori. Ma soprattutto non c'é quel venir fuori da se di certi timbri che trovo ed ho trovato su tante altre macchine analogiche. Ecco perché il richiamo a Clint Eastewood. Il Minimoog che fa bene solo il Minimoog al massimo con il filtro aperto o chiuso con tanta o con poca risonanza ma solo quella faccia lì con il sigaro o senza il sigaro.
Edited 24 Mag. 2011 10:20
  • vansys
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24-05-11 13.19

Ciao...

Ho trovato simpatica e allo stesso tempo interessante la tua considerazione e mi diverte il raffronto con il vecchio Clint.

Sinceramente non ho ancora il Voyager sotto le dita per cui non posso essere attivo nella conversazione ma credo che questa cosa non accada solo con Moog ma più in generale con molti strumenti molto "riconoscibili" e allo stesso tempo difficilmente "copiabili".

Io ho avuto una esperienza simile nel mondo dei bassi... Alcuni splendidi strumenti riescono a regalare mille differenti sonorità a seconda delle regolazioni altri altrettanto splendidi ma forse più "Storici" essendo divenuti riconoscibili "per quel suono li" difficilmente ti regalano sonorità diverse anche se lavori su Eq e quant'altro.

Forse però ciò è voluto. Forse questa forte riconoscibilità mista se si vuole ad una ristretta versatilità nell'ottenimento di sonorità diverse non è un male (non dico tu l'abbia inteso) ma è un modo per conservare l'identità di uno strumento.

Forse l'avvento delle WS che ci regalano suoni al limite del riconoscibile ha reso vano lo sforzo che di fatto una volta era obbligato dei synth di "imitare" suoni che altre macchine ricreano in maniera egregia. Alla fine uno si ritrova con un Voyager da 3000 euro, lavora una giornata intera per ricreare una sonorità di archi e poi accende il MO6 da 1000 euro e li ha li a disposizione. A quel punto si gira verso l Voyager e riflette che va usato... per fare il Voyager .........

IMHO...... emo
Edited 24 Mag. 2011 11:22
  • joy
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24-05-11 15.53

...secondo me ha il sigaro ;-)
ho acquistato un performer usato circa 2 mesi fà.
ho comiinciato a lavorarci e la prima volta che l'ho visto ho esclamato: ca..o e che stò spacing???
hi hi hi hi hi
ovviamente scherzo e ovviamente non è uguale al model D : ma benedetto mr.Moog per questa macchina.
allora posso sicuramente dirti che sono diversi fra loro: la matrice di modulazione , controlli aggiuntivi sul filtro e sull'inviluppo dello stesso filtro, lfo dedicato etc.........!
il model d (non mio ma prestatomi) ha passato parecchie ore al fianco del performer che ha dimostrato tutto il suo valore....anche se....qualcosa manca....ma .......anche se .....ha molte cose in più.
comunque io i suoni "naturali" li ho ottenuti, sono percorsi leggermente diversi (col modelD) ma si riesce ed anche bene.
la stessa cosa mi è capitata il primo giorno che mi è arrivato il P08 ed al fianco al mio P5rev3 non reggeva.
bisogna abituarsi a non avere più gli strumenti dell'epoca che fù e cominciare a ragionare in catena con i filtri, i condensatori ceramici etc.....dei gg nostri.
io anche vengo dal vecchio e ti dico che sia il voyager che il p08 mi hanno sorpreso e appassionato........pensavo a strumenti molto inferiori rispetto al livello che stanno dimosrando sia in studio che nei live.

best,
joy
  • Gianluca13_2
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24-05-11 17.10

Hehehe bella storia quella del sigaro...però davvero non volevo farne il solito confronto fra Voyager e Model D.

Se ti devo dire la verità Joy questo problema di una certa povertà nell'apertura del synth io la trovo pari pari sul D. Sono macchine che suonanno tremendamente bene nell'ambito di una certa gamma di suoni ma ho l'impressione che non si riesaca a portarli tanto fuori da lì. Ho avuto Un PRO One, un Odissey un MS20 e persino Un Teisko F110 che ho sempre disprezzato probabilmente a torto. Tutte macchine che sebbene avessero un impianto tremendamente semplice si rivelavano delle vere bestie. Quando ti ci mettevi sopra i suoni uscivano ed erano belli, vari. Le modulazioni si rivelavano micidiali e specialmente sull'Odissey erano stellari. Io dal D e dal Voyager non ho mai tirato fuori cose così. Ho tirato invece fuori dei bellissimi lead, dei bellissimi bass, quasi sempre suoni tosti e prepotenti ma non sono mai riuscito a fare uscire qualcosa di fine ed elegante. Oo...non escludo che sia io a non riuscirci. Però ho sempre avuto l'impressione di un qualche limite nello strumento. Direi proprio nel suo DNA. Ora mi rendo conto che a tirar su di questi dubbi su un monumento come il Model D c'é da essere schiaffeggiati pubblicamente però un po' lo penso.
Edited 24 Mag. 2011 15:10
  • joy
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24-05-11 23.21

...il mini secondo me non è un monumento è uno strumento stupendo che si è trovato al posto giusto al momento giusto: Tom(oberheim), Dave(smith) e Robert(moog) questi si che sono monumenti!!!
Comunque io sono più per la corrente SCI e DS anche se devo ammettere il moog ha qualcosa di suo.
hai utilizzato un termine perfetto: eleganza.
ascolta le parti di shine on dei pink fino all'ultima parte dove c'è uno struggente trombone che mette i brividi,
oppure qualche cosa di molto vecchio della pfm (premoli dei primi tempi),.....etc....
ricordiamoci sempre che è un analogico e che è soprattutto monofonico: ai tempi nacque il mellotron proprio per riemulare gli strumenti acustici.
ripeto se vuoi ho degli appunti sul model D dove sono riproposti molti suoni dall'oboe all'organ solo etc....
ma penso che tu li abbia già: io mi sono divertito veramente tanto e continuo a farlo.
p.s grandi strumenti e soprattutto grandi chi li ha inventati!!!!
p.s. scusa se sono andato un pò ot.....ma quando parlo di queste cose parto per i miei voli!!!
best,
joy
  • Gianluca13_2
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25-05-11 10.44

joy ha scritto:
scusa se sono andato un pò ot.....ma quando parlo di queste cose parto per i miei voli!!!


hee...come biasimarti se di fronte a queste cose parti per i tuoi voli. Anch'io difronte a quel pezzo di storia della musica che sono gli anni 70 con tutte le loro invenzioni tecniche e musicali rimango sempre senza parole. Grandi anni, grandi personaggi, grandi artisti e grandi macchine. Comunque ci tengo che sia chiaro, la mia non é una critica al Mini Model D o Voyager, io il mio Voyager lo ricomprerei subito, é piuttosto una riflessione. Una constatazione e casomai una provocazione per sapere se anche altri hanno avuto questa sensazione.
  • joy
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25-05-11 15.45

...son tutti belli e irriproducibili: ogni pezzo ha qualcosa che un altro non ha.
un flauto su di un p5 non è uguale a quello di un p08 che a sua volta è diverso dal moog......ma comunque tre stupendi flauti (ovviamente parliamo sempre di synth flute).
l'unica soluzione è averli tutti ma la schiena mi si piega ogni volta che ultimamente vedo i prezzi!!!
io ho avuto una fortuna sfacciata nell'acquisto di un p5 e del voyager; desidererei avere l'ob8 e uno jupiter.....ma le tasche non me lo permettono.......comunque ritornamo nel topic e .....
best,
joy
  • clouseau57
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25-05-11 20.00

Meriti un Tnx solo per il modo in cui ponio le questioni , mi piace ! emo
Cosi' si fa' !
emo
  • Gianluca13_2
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25-05-11 20.47

teh... che bello. emo
Edited 25 Mag. 2011 18:48
  • islanegra76
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26-05-11 17.41

non capisco tanto la questione, il punto è che il Voyager non può imitare altri strumenti perchè ha il suo suono, e di certo non è nato per fare l'imitatore (quello lo fa tanto bene Fiorello)
col Voyager, ti posso assicurare, si fanno centinaia di suoni fantastici e diversissimi tra loro, ci puoi fare INTERI ALBUM soltanto con il voyager ... non capisco la volontà di volerlo far diventare un trombone

mettiamola così: neanche una STRATO può diventare un harmonium ... ma non perderò il sonno stanotte per questo, e forse neanche Gilmouremo

comunque ripeto, di suoni con il Voyager puoi crearne una marea, e soprattutto DIVERSISSIMI tra loro, soprattutto se poi ti metti a giocare con gli effetti (leslie, overdrive, ovviamente echo, ring modulator ecc ...)
  • TheSyllogism
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26-05-11 18.17

ma da quando la qualità di unos trumento si vede dagli strumenti che riesce ad imitare? ma dai su, allora lo strumento perfetto è il motif! Alleluja, riesce a imitare un sax o un violino, allora va bene. Pianoforte? ma che schifo! Organo? bleah!. ma che sciocchezze.
  • Manlio08
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26-05-11 19.21

islanegra76 ha scritto:
non capisco tanto la questione, il punto è che il Voyager non può imitare altri strumenti perchè ha il suo suono, e di certo non è nato per fare l'imitatore (quello lo fa tanto bene Fiorello)
col Voyager, ti posso assicurare, si fanno centinaia di suoni fantastici e diversissimi tra loro, ci puoi fare INTERI ALBUM soltanto con il voyager ... non capisco la volontà di volerlo far diventare un trombone

mettiamola così: neanche una STRATO può diventare un harmonium ... ma non perderò il sonno stanotte per questo, e forse neanche Gilmouremo

comunque ripeto, di suoni con il Voyager puoi crearne una marea, e soprattutto DIVERSISSIMI tra loro, soprattutto se poi ti metti a giocare con gli effetti (leslie, overdrive, ovviamente echo, ring modulator ecc ...)


Quoto pure le virgole, il minimoog va visto come una chitarra o un basso... Il bello di questo strumento è proprio quello che riesce a dare che può essere più o meno utile a seconda delle esigenze, lasciamo ai rompler il compito di imitare fedelmente gli altri strumenti, lasciamo al minimoog fare il lavoro di un minimoog emo... Non vi nego che un voyager mi risolverebbe tutti i problemi ma le finanze non permettono e probabilmente non permetteranno mai emo
  • joy
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27-05-11 09.51

...a me non sembrano sciocchezze.
gli analogici sono nati per quello: riprodurre uno srtrumento avendo generatori d'onda e,filtri e inviluppi.
ovviamente c'è stato il passaggio successivo ( i rompler) ma nel 70 si faceva questo.
poi che chi li adoperava all'epoca ha sperimentato e ha collocato questi strumenti per altre cose è un altro discorso.
inviterei un pò tutti (visto che you tube lo permette) a guardare le presentazioni di questi strumenti e vedete cosa intendevano fare i costruttori quando li fecero.
best,
joy
  • islanegra76
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27-05-11 11.07

@ joy
...a me non sembrano sciocchezze.
gli analogici sono nati per quello: riprodurre uno srtrumento avendo generatori d'onda e,filtri e inviluppi.
ovviamente c'è stato il passaggio successivo ( i rompler) ma nel 70 si faceva questo.
poi che chi li adoperava all'epoca ha sperimentato e ha collocato questi strumenti per altre cose è un altro discorso.
inviterei un pò tutti (visto che you tube lo permette) a guardare le presentazioni di questi strumenti e vedete cosa intendevano fare i costruttori quando li fecero.
best,
joy
sì, ma allora si potrebbe dire "carino l'Hammond, ma per carità, non fategli fare l'organo a canne!" ... eppure era nato per questo, per imitare l'organo dei preti ... ma ormai ha talmente una sua storia, un suo percorso negli anni che i motivi per cui fu inventato non contano più
Edited 27 Mag. 2011 9:08
  • Gianluca13_2
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27-05-11 11.46

A parte il fatto che i sintetizzatori erano proprio nati per sintetizzare suoni. Tant'é vero che si chiamano proprio sintetizzatori. Ma nel caso specifico ho usato l'esempio della sintesi di strumenti naturali per indicare una tipologia di sintesi che non fosse quella titpica, e l'ho pure deto, dei vari bass, lead e sweep di filtro vari. E la mia perplessità non viene tanto dal fatto che il Mini in generale sapesse o meno imitare trombe trombette tromboni, fischi e mazzi, quanto dal fatto che nel paragone con altri sintetizzatori monofonici risultasse talmente caratterizzato da avere una sorta di destino tracciato, la faccia con il sigaro o quella senza il sigaro appunto. Poi che ci si possano fare infiniti suoni, per l'amor di Dio, non ci piove. Se ti metti lì una serata in cui hai voglia di spippolare con il Voyager, di suoni ne fai a vagonate anche se poi quelli che puoi usare davvero per suonare non sono molti. Quello che voglio dire, in sostanza, é che é uno strumento così peculiare da rispondere a volte con una certa rigidità. E guardate che questa non é necessariamente una pecca. E' una questione di carattere.
Ci sono strumenti con tantissimo carattere, segnano letteralmente la storia della musica, e in questo ci si bruciano persino un po', e strumenti molto meno caratterizzati. Un po' come dire che ci sono attaccanti e mediani. Tutt'e due fanno una squadra.
  • islanegra76
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27-05-11 11.59

@ Gianluca13_2
A parte il fatto che i sintetizzatori erano proprio nati per sintetizzare suoni. Tant'é vero che si chiamano proprio sintetizzatori. Ma nel caso specifico ho usato l'esempio della sintesi di strumenti naturali per indicare una tipologia di sintesi che non fosse quella titpica, e l'ho pure deto, dei vari bass, lead e sweep di filtro vari. E la mia perplessità non viene tanto dal fatto che il Mini in generale sapesse o meno imitare trombe trombette tromboni, fischi e mazzi, quanto dal fatto che nel paragone con altri sintetizzatori monofonici risultasse talmente caratterizzato da avere una sorta di destino tracciato, la faccia con il sigaro o quella senza il sigaro appunto. Poi che ci si possano fare infiniti suoni, per l'amor di Dio, non ci piove. Se ti metti lì una serata in cui hai voglia di spippolare con il Voyager, di suoni ne fai a vagonate anche se poi quelli che puoi usare davvero per suonare non sono molti. Quello che voglio dire, in sostanza, é che é uno strumento così peculiare da rispondere a volte con una certa rigidità. E guardate che questa non é necessariamente una pecca. E' una questione di carattere.
Ci sono strumenti con tantissimo carattere, segnano letteralmente la storia della musica, e in questo ci si bruciano persino un po', e strumenti molto meno caratterizzati. Un po' come dire che ci sono attaccanti e mediani. Tutt'e due fanno una squadra.
sì, ma è il concetto di "rigidità" che non mi vede d'accordo ... ripeto, è come dire che una strato è rigida ...
ma tu conosci synth monofonici più flessibili del voyager? ...
i suoni che puoi usare davvero non sono molti? dipende da che genere fai, e da che cosa decidi di fargli fare ... io utilizzo tantissimi suoni dal voyager, per fare "i colori" di un arrangiamento è unico, dal vivo cambio almeno 30 preset (programmati da me) per poi intervenire con le manopole, quindi molti più suoni ...
io penso che l'utilizzo "meno felice" che si possa fare del voyager è quello da solista sparato, IMHO

e poi, sempre parere personale, ti credo che risulta più caratterizzato rispetto ad altri monofonici, perchè ha più personalità di tutti (grossomodo), perchè è il migliore, come costruzione, come progetto ... anche la telecaster è più caratteristica (e meno flessibile, e più riconoscibile) di una ibanez qualsiasi ...
perchè? perchè è UNO STRUMENTO MIGLIORE (lo dice la storia della musica, non io)emo

ti dico un'ultima cosa: voyager ingombrante? voyager troppo caratteristico e riconoscibile? sfido chiunque a riconoscerlo, per come lo utilizzo io, in un arrangiamento ... neanche un fonico della NASA (perdonate l'apparente arroganza, che non lo è, è solo un po' di sano orgoglio personale che ogni tanto spunta fuoriemo)
  • Gianluca13_2
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27-05-11 13.14

Bee vediamo su alcune cose sono daccordo e su qualcuna no.

islanegra76 ha scritto:
ma tu conosci synth monofonici più flessibili del voyager? ...


Si conosco sintetizzatori più aperti del Voyager anche se purtroppo appartengono al passato e non hanno necessariamente quel suono lì. L'Oscar era uno di questi, lo stesso Odissey sempre IMO aveva un ottimo impianto di sintesi, il 2600 era mostruosamente più aperto.

islanegra76 ha scritto:
i suoni che puoi usare davvero non sono molti? dipende da che genere fai, e da che cosa decidi di fargli fare


completamente daccordo anche se noterai che dove c'é un Mini sul palco, e D o Voyager non fa differenza, si finisce per sentire certe sonorità e di un certo periodo.

islanegra76 ha scritto:
ti dico un'ultima cosa: voyager ingombrante? voyager troppo caratteristico e riconoscibile?


No non ingombrante questo non l'ho detto. Caratterizzato si é innegabile tant'é che per anni la diatriba é stata se assomigliasse abbastanza o no al vecchio ed amato Model D. Quindi Mi sembra evidente che lo si desiderasse per un preciso carattere e ci si aspettasse quel preciso carattere che in parte ha.

islanegra76 ha scritto:
sfido chiunque a riconoscerlo, per come lo utilizzo io, in un arrangiamento ... neanche un fonico della NASA (perdonate l'apparente arroganza, che non lo è, è solo un po' di sano orgoglio personale che ogni tanto spunta fuoriemo)


Io credo che se si lavora un po' sullo strumento e sull'effettistica ad esso collegata lo si possa rendere anche molto inriconoscibile. Ma questo non vuol dire che lo strumento in origine non abbia un suo peculiare carattere.
Probabilmente riusciresti ad ottenere, visto le capacità che hai, molto anche da altri strumenti. E magari, ma quì dipende davvero molto dal genere che fai, potresti ottenere anche di più da synth più aperti.
Insomma quì si va davvero nel soggettivo. Che comunque é lo scopo di questo mio tread. Voleva essere una provocazione per sentire anche altri pareri quindi ben vengano. Basta che restino abbastanza umili da non aver la pretesa di essere oro colato.


Edited 27 Mag. 2011 11:37
  • mark88
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30-05-11 01.26

@ Gianluca13_2
Va beh ... evidentemente vuole essere un po' una provocazione e magari anche uno spunto di riflessione. Però in fondo qualcosa di vero c'é o per lo meno ce lo vedo. Una volta Sergio Leone parlando di Clint Eastwood disse che come attore aveva solo due espressioni quella con il sigaro e quella senza sigaro.
Ecco é quello che mi é capitato di pensare spesso del mio Minimoog Voyager. Gran macchina bella da vedere, bella da suonare ma per l'amor di Dio lascia stare la sintesi perché proprio non ce la trovo. Ho avuto molti analogici negli anni, alcuni monofonici. Ed in generale trovavo abbastanza immediato arrivare a delle modulazioni interessanti fra gli oscillatori o fra oscillatori e filtri. Mi veniva abbastanza immediato trovare dei suoni interessanti semplicemente a volte lavorando di fino con filtro e risonanza. Ebbene tutto questo sul Voyager non mi viene fuori. Le modulazioni in frequenza fra gli oscillatori, come pure la sincronizzazione fra gli oscillatori portano invariabilmente a sonorità dall'evoluzione spesso sporca e poco significativa. Lavorare sulla risonanza e sul filtro raramente permette di raggiungere timbriche davvero raffinate. L'unica cosa che fa bene é, permettetemi il paradosso, il moog. Quel suono lì, con quelli sweep lì che conosciamo tutti, con quei bassi li belli tondi e grassottelli. Ma provate se ne avete l'occasione a sintetizzare qualcosa che si avvicini ad uno strumento naturale ance, o strumenti a fiato, o altro. Il suono resta sostanzialmente grezzo, il timbro é instabile nel senso che quel preciso punto di apertura del filtro e della risonanza sembrano difficili da ritrovare ogni volta anche lavorando con le memorie. E attenzione non sto parlando della tendenza a muoversi dell'accordatura degli oscillatori. Ma soprattutto non c'é quel venir fuori da se di certi timbri che trovo ed ho trovato su tante altre macchine analogiche. Ecco perché il richiamo a Clint Eastewood. Il Minimoog che fa bene solo il Minimoog al massimo con il filtro aperto o chiuso con tanta o con poca risonanza ma solo quella faccia lì con il sigaro o senza il sigaro.
Edited 24 Mag. 2011 10:20
A me fagottista quando uno mi dice che vuole il suono come i quello strumento lì, si quello là, lo mando a fare in c***... a quel paese.emo
Credo che alla Moog ti direbbero lo stesso.

Il Minimoog è il Minimoog, non deve fare altro. E' già perfetto così.
  • mark88
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30-05-11 01.27

@ TheSyllogism
ma da quando la qualità di unos trumento si vede dagli strumenti che riesce ad imitare? ma dai su, allora lo strumento perfetto è il motif! Alleluja, riesce a imitare un sax o un violino, allora va bene. Pianoforte? ma che schifo! Organo? bleah!. ma che sciocchezze.
emoemoemo
  • Gianluca13_2
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30-05-11 13.19

Mark, in tutta franchezza, non volermene ma credo che proprio tu non abbia capito il senso di questo tread.emoemoemo