"Prestigio" del software di produzione

  • Asterix
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30-10-17 13.53

Premesso che NON mi interessa una discussione sul "migliore software" (con eventuale hardware dedicato) per la registrazione e l produzione.
Mi interessa soprattutto capire quanto il prestigio di uno studio dipenda dall'avere o meno Pro Tools con le sue schede dedicate rispetto ad avere ad esempio un sistema con UAD-2 e relativi acceleratori DSP.
La domanda chiave è: per vostra esperienza, che differenza fa far vedere al cliente di avere in studio Pro Tools?
Fino a qualche anno fa faceva molta differenza, per l'home recording (ma anche per piccoli studi) c'era Cubase, Logic, Reaper, etc...gli studi seri avevano Pro Tools.
Ora mi sembra che la forbice si stia restringendo dal momento che è possibile reperire in rete numerose informazioni sui vari software/hardware di produzione & mix.
Tra qualche mese sarà operativo il mio project studio, ho investito molto in acustica (progettata da uno dei più importanti fonici/architetti italiani) e investirò nei monitor.
Farò quasi esclusivamente produzione di musica elettronica colta e di synth-pop, quindi, non registrazioni, a parte forse qualche voce.
Sinceramente per ragioni MIE, che non voglio dire per non innescare discussioni sterili, non mi va di usare Pro Tools.
Quanto potrebbe nuocere al prestigio del mio project-studio il fatto di lavorare con Logic Pro o con cubase?
Ripeto, NON mi interessa discutere pregi e difetti dei vari sistemi, visto che li ho testati in alcuni studi, mi interessa l'impatto del software considerato standard sulla valutazione qualitativa che fa il potenziale cliente.
Esiste ancora, e in quali termini la distinzione:
Cubase = amatoriale
Pro Tools = professionale.
Grazie.
Stefano.
  • LukeBB
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30-10-17 14.27

@ Asterix
Premesso che NON mi interessa una discussione sul "migliore software" (con eventuale hardware dedicato) per la registrazione e l produzione.
Mi interessa soprattutto capire quanto il prestigio di uno studio dipenda dall'avere o meno Pro Tools con le sue schede dedicate rispetto ad avere ad esempio un sistema con UAD-2 e relativi acceleratori DSP.
La domanda chiave è: per vostra esperienza, che differenza fa far vedere al cliente di avere in studio Pro Tools?
Fino a qualche anno fa faceva molta differenza, per l'home recording (ma anche per piccoli studi) c'era Cubase, Logic, Reaper, etc...gli studi seri avevano Pro Tools.
Ora mi sembra che la forbice si stia restringendo dal momento che è possibile reperire in rete numerose informazioni sui vari software/hardware di produzione & mix.
Tra qualche mese sarà operativo il mio project studio, ho investito molto in acustica (progettata da uno dei più importanti fonici/architetti italiani) e investirò nei monitor.
Farò quasi esclusivamente produzione di musica elettronica colta e di synth-pop, quindi, non registrazioni, a parte forse qualche voce.
Sinceramente per ragioni MIE, che non voglio dire per non innescare discussioni sterili, non mi va di usare Pro Tools.
Quanto potrebbe nuocere al prestigio del mio project-studio il fatto di lavorare con Logic Pro o con cubase?
Ripeto, NON mi interessa discutere pregi e difetti dei vari sistemi, visto che li ho testati in alcuni studi, mi interessa l'impatto del software considerato standard sulla valutazione qualitativa che fa il potenziale cliente.
Esiste ancora, e in quali termini la distinzione:
Cubase = amatoriale
Pro Tools = professionale.
Grazie.
Stefano.
Sì, esiste ancora il “gap” tra software, più legato forse all’utilizzo che se ne faceva in passato che altro. Cubase ormai sembra essere a tutti gli effetti una gran DAW, ma ha sempre avuto la fama di essere un programmino per smanettoni alle prime armi, grossolano e sempliciotto.
Questo a detta anche dei produttori con i quali collaboro, e di una marea di fonici seri.

Io stesso non mi ci avvicino volentieri, ho aperto la versione gratuita due volte e l’ho cancellata, l’ho trovata piena di schermate e di “menate”.

Pro Tools è sempre stato nei grandi studi, ma sempre nella versione HD: quella Native ha sempre avuto enormi limitazioni che ora, dopo 15 anni (eh, alleluja!) hanno tolto.

La versione Native ora costa ancora parecchio, ma io la trovo inarrivabile per registrazione, editing e mix. Produzione non ne ho ancora fatta su PT 12, sto usando Logic Pro X, ma più a vanti vorrei provare.
  • michelet
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30-10-17 15.02

Da quanto mi consta ProTools è stato leader indiscusso negli studi di registrazione più blasonati ed anche nei project studio più evoluti per molti anni. Dico che è stato, nel senso che per le varie politiche commerciali di Avid, molti utenti si sono disaffezionati al marchio. Non è però questa la sede per approfondirne i motivi.
Volendo rispndere al quesito, senza tenere conto che anch'io sono in utilizzatore di DAW (Digital Performer) e che potrei essere cliente di uno studio di registrazione, penso non andrei tanto a vedere cosa viene utilizzato come software ed hardware, bensì quale sarebbe il risultato finale, che dopotutto è quello che mi interessa in quanto cliente.
In altre parole, dire sono stato nello studio X solo perché aveva il sistema di registrazione Y e poi, da chi ascolta il risultato mi sento dire, magari per perifrasi, che fa schifo è conferma di quanto il blasone non sia sinonimo di qualità e risultato ottimale.
Viceversa, in uno studio di registrazione andrei se l'atmosfera concilia la creatività, se non vengo visto come un pollo da spennare e se ottengo il risultato che ho in testa che con Ia strumentazione domestica non potrei mai raggiungere.
  • Asterix
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30-10-17 15.17

michelet ha scritto:
In altre parole, dire sono stato nello studio X solo perché aveva il sistema di registrazione Y e poi, da chi ascolta il risultato mi sento dire, magari per perifrasi, che fa schifo è conferma di quanto il blasone non sia sinonimo di qualità e risultato ottimale.
Viceversa, in uno studio di registrazione andrei se l'atmosfera concilia la creatività, se non vengo visto come un pollo da spennare e se ottengo il risultato che ho in testa che con Ia strumentazione domestica non potrei mai raggiungere.

Grazie per la risposta.
Il problema è proprio questo, è che comunque mi giocherò buona parte della clientela perché non avrò Pro Tools.
Molti non verranno perché penseranno che senza Pro Tools non potranno avere un ottimo risultato in termini di qualità sonora, che non potrò colmare, con l'acustica perfetta, con dei monitor di qualità, con le mie capacità, etc...
E questa è una convinzione (giusta o sbagliata) di molti amatori, semi-pro e professionisti.emo
  • michelet
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30-10-17 15.38

@ Asterix
michelet ha scritto:
In altre parole, dire sono stato nello studio X solo perché aveva il sistema di registrazione Y e poi, da chi ascolta il risultato mi sento dire, magari per perifrasi, che fa schifo è conferma di quanto il blasone non sia sinonimo di qualità e risultato ottimale.
Viceversa, in uno studio di registrazione andrei se l'atmosfera concilia la creatività, se non vengo visto come un pollo da spennare e se ottengo il risultato che ho in testa che con Ia strumentazione domestica non potrei mai raggiungere.

Grazie per la risposta.
Il problema è proprio questo, è che comunque mi giocherò buona parte della clientela perché non avrò Pro Tools.
Molti non verranno perché penseranno che senza Pro Tools non potranno avere un ottimo risultato in termini di qualità sonora, che non potrò colmare, con l'acustica perfetta, con dei monitor di qualità, con le mie capacità, etc...
E questa è una convinzione (giusta o sbagliata) di molti amatori, semi-pro e professionisti.emo
Giusto per non fare nomi... Barbetta57 di questo forum è Competence Center Steinberg, usa Cubase professionalmente e tiene corsi su questo software.
Ottiene risultati più che lusinghieri e se ne fa un baffo di PT.
Capisco che il problema sia "vincere" la staticità e l'ignoranza, in senso lato, di coloro che credono ProTools sia la panacea, però se non c'è la capacità dietro alle macchine, poco si può fare.
Da quello che capisco, il tuo target - per adesso - è il project studio. Forse una soluzione potrebbe essere quella di dimostrare che con analogo software si fa come o meglio di ProTools, magari a prezzi più contenuti, per i primi tempi.
  • LukeBB
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30-10-17 15.42

@ michelet
Giusto per non fare nomi... Barbetta57 di questo forum è Competence Center Steinberg, usa Cubase professionalmente e tiene corsi su questo software.
Ottiene risultati più che lusinghieri e se ne fa un baffo di PT.
Capisco che il problema sia "vincere" la staticità e l'ignoranza, in senso lato, di coloro che credono ProTools sia la panacea, però se non c'è la capacità dietro alle macchine, poco si può fare.
Da quello che capisco, il tuo target - per adesso - è il project studio. Forse una soluzione potrebbe essere quella di dimostrare che con analogo software si fa come o meglio di ProTools, magari a prezzi più contenuti, per i primi tempi.
Infatti ho proprio scritto che Cubase è ormai un sofrware professionale, ma ha fama ben diversa.
E se impara ad usarlo molto bene, potrà farci di tutto.
Io ho iniziato con Pro Tools, sto usando anche Logic e ora sto studiandomi Ableton.

Poi basta, eh 😂😂😂😂 voglio fare musica oltre che conoscere i software!
  • sterky
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30-10-17 15.54

@ michelet
Giusto per non fare nomi... Barbetta57 di questo forum è Competence Center Steinberg, usa Cubase professionalmente e tiene corsi su questo software.
Ottiene risultati più che lusinghieri e se ne fa un baffo di PT.
Capisco che il problema sia "vincere" la staticità e l'ignoranza, in senso lato, di coloro che credono ProTools sia la panacea, però se non c'è la capacità dietro alle macchine, poco si può fare.
Da quello che capisco, il tuo target - per adesso - è il project studio. Forse una soluzione potrebbe essere quella di dimostrare che con analogo software si fa come o meglio di ProTools, magari a prezzi più contenuti, per i primi tempi.
e anche di logic se non erro!!!

io ho logic e cubase, se devo essere sincero sono li, anzi, come daw (tralasciando quindi tutto ciò che è effetti interni, vst, plug in etc) mi trovo molto meglio con il cubo.
inizialmente è ostico, tutte le icone dappertutto e "messe li", senza una logica apparente. logic è molto più "user friendly" diciamo.

poi c'è anche da dire una cosa, quello che 10 anni fa aveva uno studio di registrazione e usava Pro Tools, dopo anni che ci lavora sopra, non abbandona un'interfaccia per impararne un'altra!!! ecco perché comunque pro tools è ancora tra i più utilizzati.
  • barbetta57
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30-10-17 15.59

non esageriamo con le lodi. a mio modesto avviso, ed è molto che lo penso, pro tools è così diffuso perché è stato il primo software con gestione audio funzionante, ed è stato oggetto di investimenti massicci in termini di software, hardware e competenze da parte di studi e fonici, di conseguenza è uno standard da cui difficilmente ci si scosterà. parallelamente ha sempre avuto un ritardo, ora meno evidente, sulla gestione midi, chissà perché snobbata fin dall'inizio. in termini di prestazioni e di operatività, ormai si equivalgono tutti, ognuno con qualche punta di eccellenza e qualche manchevolezza. il discorso pro tools/cubase(logic è analogo al possedere un millennia o un U87 o un banco analogico di prestigio. purtroppo chi bada solo a questo non lo catturerai mai. chi bada al sodo, se offri un servizio accurato, sceglierà in base al suono di ciò che produci. paradossalmente, molti prediligono una struttura anche e soprattutto per il clima familiare o per la disponibilità umana del fonico. se poi pensi di fare delle produzioni in cui l'audio puro e semplice, inteso come ripresa, avrà poca importanza rispetto al midi, logic, cubase, sonar o una qualsiasi altra piattaforma saranno più gestibili di pro tools, perché pensate in origine come sequencer. l'interscambio tra i vari formati ormai non è più un problema.
  • Dallaluna69
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30-10-17 16.33

Per curiosità, che computer userai?
Perché non so quante persone che metteranno piede nel tuo studio andranno a vedere che software usi, ma temo che quasi tutte butteranno l'occhio sul computer. E attualmente se ti fai trovare con un mac fai già effetto "pro".
Spero con questo di non essere io a innescare le sterili polemiche che avevi cercato di evitare. Però penso che sei vuoi fare una riflessione lato software, ti toccherà farla anche lato hardware, che è più immediatamente riconoscibile.
  • barbetta57
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30-10-17 16.48

@ Dallaluna69
Per curiosità, che computer userai?
Perché non so quante persone che metteranno piede nel tuo studio andranno a vedere che software usi, ma temo che quasi tutte butteranno l'occhio sul computer. E attualmente se ti fai trovare con un mac fai già effetto "pro".
Spero con questo di non essere io a innescare le sterili polemiche che avevi cercato di evitare. Però penso che sei vuoi fare una riflessione lato software, ti toccherà farla anche lato hardware, che è più immediatamente riconoscibile.
questo è un altro aspetto del problema. nonostante i due sistemi oramai si equivalgano come prestazioni, anche qui rimane l'aura di professionalità che contraddistingueva apple. a parziale difesa di quest'ultimo posso dire però che è un sistema a prova di idiota (con rispetto parlando).
valuta anche la possibilità (per comodità tua e per impressionare il cliente) di dotarti di due o più monitor. la comodità è fuori discussione. il costo ormai è contenuto.
  • LukeBB
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30-10-17 16.51

@ Dallaluna69
Per curiosità, che computer userai?
Perché non so quante persone che metteranno piede nel tuo studio andranno a vedere che software usi, ma temo che quasi tutte butteranno l'occhio sul computer. E attualmente se ti fai trovare con un mac fai già effetto "pro".
Spero con questo di non essere io a innescare le sterili polemiche che avevi cercato di evitare. Però penso che sei vuoi fare una riflessione lato software, ti toccherà farla anche lato hardware, che è più immediatamente riconoscibile.
Concordo: chi entra in uno studio e sa poco o niente di apparecchiature o tecniche (molti musicisti anche bravi), avranno bisogno del “colpo d’occhio”. Pulizia, ordine, ergonomia degli strumenti di lavoro, assenza di cavi a vista, luci posizionate correttamente. E il computer, ovviamente.

Da quando ho ottimizzato lo studio e sistemato tutto ordinatamente, l’effetto “wow” lo riscontro sempre in chi entra per la prima volta, anche sui volti dei produttori coi quali lavoro, abituati a strutture ben più imponenti.
  • ziokiller
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30-10-17 19.15

Non ho letto tutte le risposte ma vedo che è stato scritto più o meno già tutto, però vorrei aggiungere la mia.

Il fatto che Pro Tools sia divenuto lo standard negli studi di registrazione non è dovuto unicamente alla sua qualità, che resta ovviamente indiscussa. Ma vi siete mai chiesti perché, alle volte, ci sono dei ristoranti o dei bar fighissimi che non riescono ad avere successo ed altri invece sfigati e brutti che però sono sempre affollati? Certe volte queste cose non si sa perché succedono, succedono e basta, altre volte è perché dietro c'è un'operazione di marketing ben fatta. Ci si potrebbe anche domandare perché il Folletto è l'aspirapolvere più amato dalle casalinghe, eppure non è il migliore, e di sicuro non è il più conveniente.

Ebbene, negli anni '90 i rappresentanti di Digidesign facevno il giro di tutti gli studi più o meno importanti degli Stati Uniti andando sul posto con una piattaforma Pro Tools intera, montata e funzionante, pronta per essere collegata al banco dello studio in sostituzione del vetusto Studer o Otari della situazione. I dimostratori inscenavano una situazione realistica, portando spesso dei CD con le tracce originali di registrazioni famose, cosicché la dimostrazione si potesse fare con del materiale che era già noto al cliente. Vi siete mai chiesti da dove vengono molte delle canzoni multitraccia che si scaricano oggi da Intenet? Quelle fatte con gli STEM sono state "rippate" dai videogiochi tipo Guitar Hero e simili, ma quelle multi-traccia sono state "rubate" dai CD che usava Digidesign per fare le dimostrazioni di Pro Tools.

A fronte di una dimostrazione fatta così, sul campo, il cliente era invogliato a tenersi tutto il materiale e impegnarsi a pagarlo ovviamente a rate, visto che si trattava di decine di migliaia di dollari. Ma quelli erano gli anni '90 e questo tipo di marketing funzionava molto più che non oggi. Viene da sé che, con gli anni, si è sparsa la voce, è diventata una moda, in certi casi anche uno status symbol.

Ora, avere Pro Tools oppure la versione gratuita di Reaper in uno studio, a mio parere, non aggiunge né toglie nessun prestigio. Gli strumenti, così come i software, sono cose, sono solo oggetti che si possono comprare, e con i soldi si può comprare qualunque cosa. Quello che fa veramente il "prestigio" di uno studio è la bravura e il "savoir faire" di chi lo gestisce, di chi ci lavora, di chi crea e manipola la musica. Negli ultimi anni mi è capitato di interfacciarmi con persone che avevano a disposizione attrezzature da sogno, eppure certi di loro erano solo dei gran cazzoni.
  • Asterix
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31-10-17 07.29

Dallaluna69 ha scritto:
Per curiosità, che computer userai?
Perché non so quante persone che metteranno piede nel tuo studio andranno a vedere che software usi, ma temo che quasi tutte butteranno l'occhio sul computer. E attualmente se ti fai trovare con un mac fai già effetto "pro".

Userò un man book pro...ma ho appena finito di mixare un disco su un neve che si appoggiava a un sistema windows+nuendo, è non c'è stato 1 problema in 15 giorni di mix!!!
  • LukeBB
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31-10-17 08.18

@ ziokiller
Non ho letto tutte le risposte ma vedo che è stato scritto più o meno già tutto, però vorrei aggiungere la mia.

Il fatto che Pro Tools sia divenuto lo standard negli studi di registrazione non è dovuto unicamente alla sua qualità, che resta ovviamente indiscussa. Ma vi siete mai chiesti perché, alle volte, ci sono dei ristoranti o dei bar fighissimi che non riescono ad avere successo ed altri invece sfigati e brutti che però sono sempre affollati? Certe volte queste cose non si sa perché succedono, succedono e basta, altre volte è perché dietro c'è un'operazione di marketing ben fatta. Ci si potrebbe anche domandare perché il Folletto è l'aspirapolvere più amato dalle casalinghe, eppure non è il migliore, e di sicuro non è il più conveniente.

Ebbene, negli anni '90 i rappresentanti di Digidesign facevno il giro di tutti gli studi più o meno importanti degli Stati Uniti andando sul posto con una piattaforma Pro Tools intera, montata e funzionante, pronta per essere collegata al banco dello studio in sostituzione del vetusto Studer o Otari della situazione. I dimostratori inscenavano una situazione realistica, portando spesso dei CD con le tracce originali di registrazioni famose, cosicché la dimostrazione si potesse fare con del materiale che era già noto al cliente. Vi siete mai chiesti da dove vengono molte delle canzoni multitraccia che si scaricano oggi da Intenet? Quelle fatte con gli STEM sono state "rippate" dai videogiochi tipo Guitar Hero e simili, ma quelle multi-traccia sono state "rubate" dai CD che usava Digidesign per fare le dimostrazioni di Pro Tools.

A fronte di una dimostrazione fatta così, sul campo, il cliente era invogliato a tenersi tutto il materiale e impegnarsi a pagarlo ovviamente a rate, visto che si trattava di decine di migliaia di dollari. Ma quelli erano gli anni '90 e questo tipo di marketing funzionava molto più che non oggi. Viene da sé che, con gli anni, si è sparsa la voce, è diventata una moda, in certi casi anche uno status symbol.

Ora, avere Pro Tools oppure la versione gratuita di Reaper in uno studio, a mio parere, non aggiunge né toglie nessun prestigio. Gli strumenti, così come i software, sono cose, sono solo oggetti che si possono comprare, e con i soldi si può comprare qualunque cosa. Quello che fa veramente il "prestigio" di uno studio è la bravura e il "savoir faire" di chi lo gestisce, di chi ci lavora, di chi crea e manipola la musica. Negli ultimi anni mi è capitato di interfacciarmi con persone che avevano a disposizione attrezzature da sogno, eppure certi di loro erano solo dei gran cazzoni.
Condivido tutto!
Puoi anche avere fior di banco e di outboard, ma se non sai usarli o non sai rapportarti con il cliente, tanto vale usare un mixer da 200 euro e un pre da 80! Oppure, semplicemente meglio cambire mestiere!
Però i nuovi clienti hanno bisogno di rassicurazioni nella fase conoscitiva, quindi vogliono sapere con cosa verrà realizzato il loro prodotto. Ecco che infatti qualcuno chiede cosa si usa, come è la struttura, qualche demo di lavoro fatto.
E ancora oggi qualcuno chiede Pro Tools, vuol sapere in che microfono registrerai la loro voce, la qualità complessiva del lavoro.

Comprensibile, io farei lo stesso.