Piano voce e pasta sonora

  • giulio12
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11-09-17 13.42

Ciao. Ogni brand usa un suo suono di pianoforte caratteristico, campionando diversi strumenti: Fazioli, Yamaha, Kawai ecc... Kawai mi sembra un pò più classicheggiante, Yamaha un pò più pop, Kurzweil un pò più aggressivo ecc. In contesti live, assieme ad una band, ogni strumento suona in maniera diversa e rende in modo diverso, ma in contesti esclusivamente di piano voce, secondo voi, quale casa è da preferire? Quale marchio si adatta meglio ad accompagnare un od una cantante? Meglio avere più dettagli possibile, un suono più ovattato o squillante? Dite la vostra se vi va, grazie emo
  • imola22000
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11-09-17 13.54

@ giulio12
Ciao. Ogni brand usa un suo suono di pianoforte caratteristico, campionando diversi strumenti: Fazioli, Yamaha, Kawai ecc... Kawai mi sembra un pò più classicheggiante, Yamaha un pò più pop, Kurzweil un pò più aggressivo ecc. In contesti live, assieme ad una band, ogni strumento suona in maniera diversa e rende in modo diverso, ma in contesti esclusivamente di piano voce, secondo voi, quale casa è da preferire? Quale marchio si adatta meglio ad accompagnare un od una cantante? Meglio avere più dettagli possibile, un suono più ovattato o squillante? Dite la vostra se vi va, grazie emo
un piano suona come un piano...... usa quello che trovi
  • Samu
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11-09-17 13.55

@ giulio12
Ciao. Ogni brand usa un suo suono di pianoforte caratteristico, campionando diversi strumenti: Fazioli, Yamaha, Kawai ecc... Kawai mi sembra un pò più classicheggiante, Yamaha un pò più pop, Kurzweil un pò più aggressivo ecc. In contesti live, assieme ad una band, ogni strumento suona in maniera diversa e rende in modo diverso, ma in contesti esclusivamente di piano voce, secondo voi, quale casa è da preferire? Quale marchio si adatta meglio ad accompagnare un od una cantante? Meglio avere più dettagli possibile, un suono più ovattato o squillante? Dite la vostra se vi va, grazie emo
In generale credo che in un contesto band sia preferibile un suono più brillante, necessario per poter uscire in mezzo a chitarre e altro. In questo credo che Nord abbia fatto parte della sua fortuna e quindi di converso, ovviamente per il mio gusto personale, non lo vedo bene in un contesto piano e voce
  • TheHopeIHave
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11-09-17 14.50

@ Samu
In generale credo che in un contesto band sia preferibile un suono più brillante, necessario per poter uscire in mezzo a chitarre e altro. In questo credo che Nord abbia fatto parte della sua fortuna e quindi di converso, ovviamente per il mio gusto personale, non lo vedo bene in un contesto piano e voce
Sono d'accordo ! Sia con te Samu che con l'osservazione di partenza del thread.
In più, per esprimere il mio parere, in una situazione che veda la combinazione evergreen di piano e voce trovo che un pianoforte dettagliato e del quale sia possibile scorgere sfumature ogni tanto lungo il brano sia non solo una buona cosa bensì, forse, un requisito necessario.

In primis perché in questi casi è bello giocare un po' e quindi vedere di tanto in tanto la voce che lascia spazio al pianoforte oppure dei piccoli giochi/virtuosismi dei due assieme (lo strumento che esegue la melodia della voce ecc...)
In secondo luogo non c'è bisogno di bucare nulla ed è molto facile scorgere qualsiasi nuance della performance.

D'altra parte,se ci si pensa, piano e voce è un formula super utilizzata da quando nacque ed esistevano solo i pianoforti acustici all'epoca emo

  • emidio
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11-09-17 20.47

Thread a mio parere molto interessante! Intervengo molto volentieri, anche perché un buon 40% dei miei live avviene con la formula del piano e voce.
Dico subito quindi che IN TEORIA la definizione dei dettagli e degli armonici propri del pianoforte (quelli che molti definiscono "suono legnoso") dovrebbero essere il più possibile fedeli allo strumento originale, in quanto - senza band o altri strimenti a supporto - non ci sarebbe "da bucare nulla" (come scrive TheHopelHaver).
In pratica però, secondo la mia esperienza, non è proprio così, e per due motivi importanti.
Il primo è un motivo di natura squisitamente tecnica: una volta che non uso un piano vero (che diffonde il suono in maniera "naturale"), ma devo comunque utilizzare una macchina digitale e farla quindi entrare in un impianto digitale, e mixarla con una voce a sua volta processata ed effettata, la naturalità l'ho persa, e devo quindi necessariamente trovare un piano digitale con un suono convincente su impianto. Questo aspetto diventa quindi ancora più importante dei dettagli stessi (ad esempio, io possedevo un P115, meraviglioso suonato a casa tramite le sue casse, ma imho TROPPO dettagliato una volta anplificato in un PA, con il suono che tendeva molto a "confondersi" e non diventare un tutt'uno con la voce).
Il secondo motivo è invece stilistico: secondo i più il piano e voce (e tutto l'umplugged in generale) deve essere per forza cantato in maniera "confidenziale"... cioè, come se il cantante che si esibisce in situazioni acustiche dovesse per forza "sussurrare". E se così non fosse? E se ci fossero cantanti (come ad esempio il sottoscritto) di stampo più rock, che mettono nell'acustico la stessa energia che mettono nella band? Allora il suono deve bucare eccome, deve essere in grado di diventare più "appuntito" e squillante per accompagnare degnamente una voce energica, e legarsi ad essa in maniera indissolubile (suono quindi molto dinamico, più ovattato alle basse velocities per poi crescere e diventare più squillante).
Traducendo il tutto in termini più tecnici, io personalmente ho trovato la pace dei sensi con il Numa Concert per il piano e voce, e con il Silver Grand (campione Kawai) su NS2 quando mi esibisco con la band.
  • Jerrymusic
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11-09-17 21.07

@ emidio
Thread a mio parere molto interessante! Intervengo molto volentieri, anche perché un buon 40% dei miei live avviene con la formula del piano e voce.
Dico subito quindi che IN TEORIA la definizione dei dettagli e degli armonici propri del pianoforte (quelli che molti definiscono "suono legnoso") dovrebbero essere il più possibile fedeli allo strumento originale, in quanto - senza band o altri strimenti a supporto - non ci sarebbe "da bucare nulla" (come scrive TheHopelHaver).
In pratica però, secondo la mia esperienza, non è proprio così, e per due motivi importanti.
Il primo è un motivo di natura squisitamente tecnica: una volta che non uso un piano vero (che diffonde il suono in maniera "naturale"), ma devo comunque utilizzare una macchina digitale e farla quindi entrare in un impianto digitale, e mixarla con una voce a sua volta processata ed effettata, la naturalità l'ho persa, e devo quindi necessariamente trovare un piano digitale con un suono convincente su impianto. Questo aspetto diventa quindi ancora più importante dei dettagli stessi (ad esempio, io possedevo un P115, meraviglioso suonato a casa tramite le sue casse, ma imho TROPPO dettagliato una volta anplificato in un PA, con il suono che tendeva molto a "confondersi" e non diventare un tutt'uno con la voce).
Il secondo motivo è invece stilistico: secondo i più il piano e voce (e tutto l'umplugged in generale) deve essere per forza cantato in maniera "confidenziale"... cioè, come se il cantante che si esibisce in situazioni acustiche dovesse per forza "sussurrare". E se così non fosse? E se ci fossero cantanti (come ad esempio il sottoscritto) di stampo più rock, che mettono nell'acustico la stessa energia che mettono nella band? Allora il suono deve bucare eccome, deve essere in grado di diventare più "appuntito" e squillante per accompagnare degnamente una voce energica, e legarsi ad essa in maniera indissolubile (suono quindi molto dinamico, più ovattato alle basse velocities per poi crescere e diventare più squillante).
Traducendo il tutto in termini più tecnici, io personalmente ho trovato la pace dei sensi con il Numa Concert per il piano e voce, e con il Silver Grand (campione Kawai) su NS2 quando mi esibisco con la band.
Per la mia esperienza, live il piano rende molto meno che in studio, poiché nell'impianto si perde molta parte degli armonici, specie se la qualità dell'impianto non è eccelsa.
Quindi, cerco di adattare il suono alle situazioni. Con le mie rcf 310A, ad esempio, tolgo il chorus e un pò di reverbero, per renderlo più dry possibile. L'insieme di Sustain e Reverbero/Chorus rende tutto molto "impastato".
  • vin_roma
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11-09-17 22.08

Il chorus sul pianoforte? Una bestemmia!
  • TheHopeIHave
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12-09-17 21.34

@ emidio
Thread a mio parere molto interessante! Intervengo molto volentieri, anche perché un buon 40% dei miei live avviene con la formula del piano e voce.
Dico subito quindi che IN TEORIA la definizione dei dettagli e degli armonici propri del pianoforte (quelli che molti definiscono "suono legnoso") dovrebbero essere il più possibile fedeli allo strumento originale, in quanto - senza band o altri strimenti a supporto - non ci sarebbe "da bucare nulla" (come scrive TheHopelHaver).
In pratica però, secondo la mia esperienza, non è proprio così, e per due motivi importanti.
Il primo è un motivo di natura squisitamente tecnica: una volta che non uso un piano vero (che diffonde il suono in maniera "naturale"), ma devo comunque utilizzare una macchina digitale e farla quindi entrare in un impianto digitale, e mixarla con una voce a sua volta processata ed effettata, la naturalità l'ho persa, e devo quindi necessariamente trovare un piano digitale con un suono convincente su impianto. Questo aspetto diventa quindi ancora più importante dei dettagli stessi (ad esempio, io possedevo un P115, meraviglioso suonato a casa tramite le sue casse, ma imho TROPPO dettagliato una volta anplificato in un PA, con il suono che tendeva molto a "confondersi" e non diventare un tutt'uno con la voce).
Il secondo motivo è invece stilistico: secondo i più il piano e voce (e tutto l'umplugged in generale) deve essere per forza cantato in maniera "confidenziale"... cioè, come se il cantante che si esibisce in situazioni acustiche dovesse per forza "sussurrare". E se così non fosse? E se ci fossero cantanti (come ad esempio il sottoscritto) di stampo più rock, che mettono nell'acustico la stessa energia che mettono nella band? Allora il suono deve bucare eccome, deve essere in grado di diventare più "appuntito" e squillante per accompagnare degnamente una voce energica, e legarsi ad essa in maniera indissolubile (suono quindi molto dinamico, più ovattato alle basse velocities per poi crescere e diventare più squillante).
Traducendo il tutto in termini più tecnici, io personalmente ho trovato la pace dei sensi con il Numa Concert per il piano e voce, e con il Silver Grand (campione Kawai) su NS2 quando mi esibisco con la band.
Assolutamente d'accordo ! In effetti è necessario specificare che con "naturale" o "dettagliato" ,parlando di un digitale in una situazione live di qualsiasi genere,si parla comunque di un suono che rispetti ed onori quei termini seguendo le "regole" della molte volte dura legge dell'amplificazione.

Ad esempio io con il mio RD800 mi trovo bene proprio perché offre suoni e possibilità di editing che non necessariamente mirano all'emulazione fedele di un acustico ; un suono naturale e dettagliato è un suono che convince, come già scritto da voi, un suono che arriva e fa emozionare e che soprattutto soddisfi chi lo utilizza.

In sostanza che si tratti di pianoforti acustici o digitali, secondo me,resta sempre una sostanziale differenza tra un qualcosa di innaturale e macchinoso e quel qualcosa di melodioso,naturale che non necessariamente e non sempre deve essere una riproduzione più o meno fedele degli strumenti acustici.
  • anonimo

12-09-17 21.43

A mio modestissimo avviso, uno stage piano in qualunque situazione deve suonare il più possibile uguale ad un piano vero.

Poi, dato che di piani veri ce ne sono di tutti i tipi, la domanda andrebbe posta in questi termini: per un duo piano/cantante è meglio una sonorità tipo steinway, shigeru kawai, yamaha, bosendorfer o vattelapesca?

E poi alla fine la risposta è una sola: la sonorità migliore è quella che mi permette di esprimere al meglio la mia intenzione artistica in un dato momento ed in un dato contesto
  • TheHopeIHave
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12-09-17 21.51

Cyrano ha scritto:
E poi alla fine la risposta è una sola: la sonorità migliore è quella che mi permette di esprimere al meglio la mia intenzione artistica in un dato momento ed in un dato contesto




Direi che come al solito la verità sta nel mezzo. Le variabili,come in tutte le cose della vita, sono molte e la più grande dote è sempre quella del sapersi adattare al meglio.Non meno importante è sapere con esattezza quello che si vuole,il risultato che si desidera o come hai detto tu Cyrano : esprimere al meglio l'intenzione artistica.
  • zerinovic
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13-09-17 09.06

Cyrano ha scritto:
E poi alla fine la risposta è una sola: la sonorità migliore è quella che mi permette di esprimere al meglio la mia intenzione artistica in un dato momento ed in un dato contesto

Sono d'accordoemo
  • giulio12
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13-09-17 11.23

@ anonimo
A mio modestissimo avviso, uno stage piano in qualunque situazione deve suonare il più possibile uguale ad un piano vero.

Poi, dato che di piani veri ce ne sono di tutti i tipi, la domanda andrebbe posta in questi termini: per un duo piano/cantante è meglio una sonorità tipo steinway, shigeru kawai, yamaha, bosendorfer o vattelapesca?

E poi alla fine la risposta è una sola: la sonorità migliore è quella che mi permette di esprimere al meglio la mia intenzione artistica in un dato momento ed in un dato contesto
Infatti era un pò questo il tenore della mia domanda. Quale casa utilizza il campionamento più adatto per il piano voce.? Kawai e Yamaha utilizzano i campionamenti dei rispettivi pianoforti acustici mentre Studiologic, non producendo pianoforti acustici, si appoggia ad altre case per campionare i propri strumenti. Roland prende il suono da uno Stenway e così via. Quindi, secondo voi, quale potrebbe essere la marca di stage più adatto per accompagnare un od una cantante, tralasciando anche il modello, visto che si parla quindi di pasta sonora?
  • Jerrymusic
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13-09-17 11.47

@ vin_roma
Il chorus sul pianoforte? Una bestemmia!
Credimi, certi presets c'è l'hanno!
  • anonimo

13-09-17 12.21

@ giulio12
Infatti era un pò questo il tenore della mia domanda. Quale casa utilizza il campionamento più adatto per il piano voce.? Kawai e Yamaha utilizzano i campionamenti dei rispettivi pianoforti acustici mentre Studiologic, non producendo pianoforti acustici, si appoggia ad altre case per campionare i propri strumenti. Roland prende il suono da uno Stenway e così via. Quindi, secondo voi, quale potrebbe essere la marca di stage più adatto per accompagnare un od una cantante, tralasciando anche il modello, visto che si parla quindi di pasta sonora?
1) In primis dipende dal genere che si fa

2) In secundis, dalla voce della cantante e dallo stile esecutivo del pianista

3) In tertiis, dall'obiettivo artistico che ci si propone

Io personalmente, facendo jazz ed amando esprimermi su sonorità abbastanza brillanti, non disdegno i suoni di pasta Yamaha. Il suono Steinway va comunque sempre bene. Non mi trovo particolarmente a mio agio né con Kawai (molto bello e legnoso ma un po' chiuso) né con Bosendorfer che trovo abbia un decay un po' corto

Quando suono classica, vado di Steinway
  • kurz4ever
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13-09-17 15.29

@ giulio12
Infatti era un pò questo il tenore della mia domanda. Quale casa utilizza il campionamento più adatto per il piano voce.? Kawai e Yamaha utilizzano i campionamenti dei rispettivi pianoforti acustici mentre Studiologic, non producendo pianoforti acustici, si appoggia ad altre case per campionare i propri strumenti. Roland prende il suono da uno Stenway e così via. Quindi, secondo voi, quale potrebbe essere la marca di stage più adatto per accompagnare un od una cantante, tralasciando anche il modello, visto che si parla quindi di pasta sonora?
Correggo una svista...
Roland nelle SRX-02 ha un Fazioli, nella SRX-11 uno stein,
nel Fantom X un qualche piano giapponese (non è specificato).
Nei supernatural ha un suono generato in maniera sintetica
Su RD2000 fa physical modelling oltre ai supernatural...

  • giulio12
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13-09-17 16.15

@ kurz4ever
Correggo una svista...
Roland nelle SRX-02 ha un Fazioli, nella SRX-11 uno stein,
nel Fantom X un qualche piano giapponese (non è specificato).
Nei supernatural ha un suono generato in maniera sintetica
Su RD2000 fa physical modelling oltre ai supernatural...

Tanta roba!!!!
  • kurz4ever
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13-09-17 17.45

@ giulio12
Tanta roba!!!!
...già... ma tutta su macchine diverse!!!emo
  • cecchino
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13-09-17 19.33

@ kurz4ever
...già... ma tutta su macchine diverse!!!emo
A meno che non prendi una FA08 e ci carichi le due espansioni corrispondenti alle SRX che hai citato emo
  • kurz4ever
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13-09-17 20.19

@ cecchino
A meno che non prendi una FA08 e ci carichi le due espansioni corrispondenti alle SRX che hai citato emo
Magari...avevo integra 7 ma mancavano i piani di fantom x e quelli di rd800 ed ovviamente quelli del rd2000...