15-07-17 11.20
Dai, bel thread! mi permetto di dire la mia
A onor di cronaca, il primo disco dovrebbe rappresentare il "manifesto" del gruppo, ma la vera dichiarazione d'intenti secondo me sta in Pictures at an Exhibition.
Emerson per me è e rimarrà insuperabile nei suoi pregi (i suoi fraseggi e la sua capacità compositiva, da lui sempre messa in discussione e sottovalutata, tanto che amava quasi di più arrangiare brani composti da altri) pur con i suoi difetti (il voler sempre dimostrare di essere il migliore, virtuosismo eccessivo). Per questo motivo metto Tarkus (la perfezione) e Karn Evil9 (non esente da pecche di manierismo) come i suoi massimi lavori, in quanto sono una continua fonte di ispirazione per me, anche a distanza di anni dal primo ascolto, come un paesaggio da cui puoi sempre scorgere cose nuove se sai guardare con attenzione.
La Mia classifica personale:
-Brain Salad Surgery (ambizioso, nella tracklist è un pò disomogeneo, ma dopo trilogy riesce a riproporre un sound con una ruvidezza che amo particolarmente)
-Tarkus ( La Suite. non serve dire altro.Gli altri pezzi sono del tutto marginali anche se godibili. Eruption e Stones of years col suo Solo, per me sono più che sufficienti per mettere Emerson al posto di San Pietro al fianco del Creatore )
-Trilogy (lo metto terzo solo perchè preferisco gli altri per vari motivi già elencati, ma riconosco che è probabilmente il lavoro più omogeneo e maturo del trio, anche se di più facile di ascolto degli altri e per questo per me meno intrigante)
-Pictures at an Exhibition (secondo molti è il migliore della band, probabilmente ne è il suo manifesto, però Mussorgsky non mi fa impazzire, e nel complesso suona
troppo prog, nella maniera più barocca che ha reso il genere anacronistico anzitempo, un pò come molti lavori degli Yes o i primi Genesis, che pur continuo ad amare personalmente)
-Emerson Lake & Palmer (Il primo album lo vedo un pò come le prove generali per quello che avverrà, continuo a considerarlo il "meno bello" tra i loro 4 lavori più riusciti)
-Il triplo dal vivo (una prova di capacità di
tener banco delle esibizioni di altissimo livello tecnico come pochi sanno fare, con qualche chicca qua e la.
Cito Emerson Lake & Powell (con Cozy Powell al posto di Palmer) e Black Moon, come tentativi di portare agli anni 80-90 il suono del prog, ma con qualche influenza modaiola di troppo. La loro discografia per me termina qui, i due Works sono abbastanza brutti e inopportuni, Love Beach imbarazzante. Poi ci sono anche il brutto l'eponimo "to the power of three" della band 3, che presentava al posto di Lake tal Robert Berry cantante e polistrumentista, e l'album con la formazione originale "in the hot seat" che ancora oggi non riesco ad ascoltare.
Vorrei segnalare anche gli ottimi Emerson Plays Emerson, e l'unico cd della Keith Emerson Band, il primo un espressione della sensibilità del buon Keith stranamente senza troppi fronzoli, il secondo un onesto tentativo di ritornare in auge nella scena moderna, forse in modo un pò artificioso, con un chitarrista/cantante poppettaro come Mark Bonilla ed evidenti compromessi dovuti ai cedimenti fisici del Maestro, pur con delle dimostrazioni di arrangiamenti tastieristici di primo livello, che ancora mandano a casa a sonori schiaffi i vari Rudess, Sherinian, ecc....