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Bene Mi si chiede una domanda.11-07-17 19.27
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Analogico, FM, parziali PCM, campionamento (anche VSTi), modelli fisici. Dopo le prime due tipologie si è sempre pensato alle tastiere come espressione surrogata della realtà. Per me, da quasi vent'anni, non c'è più niente di nuovo nel mondo synth, solo imitazioni virtuali per regalarci piani ed organi ben suonanti e maneggevoli. Il Moog o l' Arp, il timpro Pad tipo i primi Roland, il piano Fender e l' Hammond restano gli strumenti base, immutabili, come un violoncello o una tromba, il resto sono variazioni sul tema dettate dall' economia e dalla voglia di rimanere sul mercato da parte delle case costruttrici.11-07-17 20.48
Posso dire che la macchina non sostituirà mai l'uomo?11-07-17 20.55
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Oggi forse abbiamo troppo... Deve esistere un rapporto tra disponibilità di mezzi e qualità dei prodotti, come nella diversa qualità tra una grande catena alimentare e l' ortolano di fiducia che vende dal suo orto. Prima di tutto pensare che le tastiere siano determinanti in campo musicale lo trovo poco veritiero, non c'è un synth di nuova generazione che abbia determinato un sound, hanno avuto importanza negli anni '80 Fairlight con i cori digitali, DX7,D50... poi, a parte il sound sequenziale, mi dite chi ha lasciato il segno se non le solite chitarre o pianoforti parlando di musica da consumo? Sono solo pippe mentali dei tastieristi queste smanie del suono migliore, quello che serve anche oggi ce l'hanno già abbondantemente offerto i synth di oltre vent'anni fa. Ma appunto, forse, proprio l' abbondanza ci fa perdere di vista lo scopo e più che fate musica perdiamo tempo a fare i test. Vanno bene i chitarristi, sempre sei corde e poche ma importanti migliorie e i compositori/pianisti puri che quando scrivono lo fanno per la musica e non per sfruttare un effimero effetto dell'ultimo synth/inganno lanciato sul mercato.11-07-17 22.00
Ma quindi, non capisco: se adesso si rimettono in produzione synth che riprendono quelle architetture e sonoritá, considerando che gli esemplari vintage sono limitati in numero e costosi da manutenere, secondo voi é un bene o un male? Al di lá del fatto che mantengano un valore nel tempo (quanto?).11-07-17 22.06
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Ma il fatto è che,quando sono nati,i sinth hanno portato delle sonorita' nuove,inusitate,davvero diverse da tutto in ambito musicale...Quando è venuto fuori il primo Moog monofonico,chi li aveva sentiti mai quei suoni? E quei Pads sintetici ma caldi degli oberheim e del Prophet chi li aveva mai percepiti in vita sua? Poi passati al versante digitale,anche li' alcune nuove sonorita'...Il piano elettrico del DX7,oggi stra-iper stufato,sembrava arrivare dritto da marte...Ed i suoni vetrosi del D50,il Fantasia,il Calliope,ma che caxxo di roba era??? Oggi abbiamo tutto,c'è tutto,che c'è di nuovo? Che suono vuoi??? C'è. "Sai,io vorrei.."Taci:c'è. Per cui dico,ovvio che tutto sia una ribollita di cio' che è stato gia' fatto,a volte pallide copie,altre volte anche con una originalita' tutta sua....Ma son d'accordo con Vin Roma,la presenza sonora di alcuni strumenti che hanno fatto storia,il Moog mod.D,il Prophet5,gli Oberheim,gli Hammond,ed altri,era talmente preponderante e talmente tipica che si,avrebbero dovuto continuare a produrli proprio com'erano,perchè avevano una loro dignita' che,in qualche misura,poteva paragonarsi a quella degli strumenti classici.12-07-17 12.30
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Fra 200 anni (se l'uomo esisterà) in campo di innovazione musicale del XX secolo, si parlerà del VCO, Moog o Arp che sia, del campionamento e di Hammond, tutto il resto saranno variazioni sul tema. Come il violino sta al '600, Minimoog, con pari dignità, starà al '900 insieme al suono elettricizzato e per questo capace di essere modificato. Tutto il resto verrà visto come ovvia conseguenza.12-07-17 15.00