09-03-16 18.41
Non vedo il ricambio, non vedo i frutti dei semi sparsi prima.
Una volta c' era distinzione tra un "matusa" e un giovane... Ma i giovani erano Marley, Hendrix, Battisti, Dalla...
Nella nostra piccola Italia c' erano menti avanti, che concepirono l' RCA Italiana, cambiavano le forme rispetto al passato, ci si doveva abituare forse... ma oggi ci rendiamo conto che i contenuti c' erano.
Paragoni con oggi difficilmente riesco a farli, c' è l' usa e getta, i contenuti evolutivi non riesco a trovarli in linea col passato. Ci siamo annoiati, forse la velocità, la facilità d' accesso nel confronto col passato ci inibisce...boh!
Non è che oggi non si dica niente di nuovo ma, penso, contenuti e forme sono molto elementari rispetto alla media del passato, anche rispetto al mio di passato dove cantanti come Claudio Villa o Modugno potevano pure essere demodé ma erano l' inevitabile scalino della crescita. Sta di fatto che oggi si chiama "canzone" un testo parlato da terza elementare su un loop di batteria e con questa si vuol tentare la scalata... Se penso che a vent' anni e poco più Baglioni scrisse quello stupendo dipinto sonoro con "Le Ragazze dell' Est", allora mi vien da piangere per il vuoto culturale di oggi.
E non mi si dica "antico", prima c' era "Binario", poi "la guerra di Piero", poi ancora "Futura"... Oggi? Chi porta avanti quella qualità? O forse non c' è più bisogno di arte, emozioni, poesia? Può essere, ma questo ce lo potremmo permettere solo quando avremo conquistato una grande pace interiore ...ma non mi pare sia così, anzi, sento in lontananza gli spari di nuovi cannoni per una guerra più ignorante delle precedenti.
Ci mancherà l' irripetibilità dei personaggi di quell' epoca, ognuno con qualcosa di vero da dire.
Grazie Martin, Dalla, P. Daniele, Troisi, De André, Di Giacomo...