Gelosia portami via

CoccigeSupremo 15-04-24 22.42
Ave popolo di supporti. Più che domanda, é una condivisione di un pensiero dopo un'ennesima lezione di pianoforte che mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.

Ve la faccio breve: la voglia di insegnamento cala sempre di più quando hai studenti che non aprono neanche un libro o studiano poche ore prima della lezione pensando di raggiungere comunque risultati.

Cazziate e assegni più semplici non funzionano, Cazziate e assegni più complessi non funzionano. Meno chiedi meno ottieni. Più chiedi meno ottieni.

Ci sono persone che fanno lezione ma non ascoltano minimamente pianisti o in generale band, non sanno neanche perché vengono a lezione ad imparare meccanicamente delle cose che poi non ripetono già due settimane dopo.

Personalmente sentire anche pensieri del tipo "é l insegnante che deve trasmettere la passione". No, non la penso assolutamente così. Posso mostrarti la passione, posso spiegarti perché un qualcosa é bello, e spronare a cercare il bello, ma non posso trasformarti in una persona che non sei.

Arrivo al dunque, nonostante questo continuo la mia missione, con massimo impegno.
Qualche giorno fa l'ennesima: mi graffiano la tastiera appena comprata (p 225) facendo sbattere continuamente il loro tablet sulla scocca. Non ci faccio caso al momento, ma giá so che a fine lezione troverò un bel graffio e così é stato.

Bestemmie infinite a parte, mi sto convincendo che insegnare oggi é pura follia. I ragazzi non hanno alcuna passione. Pochi ne ho che mi raccontano con emozione dei concerti visti qualche sera prima e della loro voglia di imparare, i classici tizi che non vedono l ora di passare "ai brani", che ti portano qualcosa che hanno affrontato per conto loro e cercano il tuo aiuto, e sono loro a darmi forza di continuare.

L insegnamento é una gran fregatura, e ammiro a questo punto chi piazza prezzi assurdi alla Cheryl Porter, perché fa una scrematura di base davvero ottimale...
bat_man 15-04-24 23.23
@ CoccigeSupremo
Ave popolo di supporti. Più che domanda, é una condivisione di un pensiero dopo un'ennesima lezione di pianoforte che mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.

Ve la faccio breve: la voglia di insegnamento cala sempre di più quando hai studenti che non aprono neanche un libro o studiano poche ore prima della lezione pensando di raggiungere comunque risultati.

Cazziate e assegni più semplici non funzionano, Cazziate e assegni più complessi non funzionano. Meno chiedi meno ottieni. Più chiedi meno ottieni.

Ci sono persone che fanno lezione ma non ascoltano minimamente pianisti o in generale band, non sanno neanche perché vengono a lezione ad imparare meccanicamente delle cose che poi non ripetono già due settimane dopo.

Personalmente sentire anche pensieri del tipo "é l insegnante che deve trasmettere la passione". No, non la penso assolutamente così. Posso mostrarti la passione, posso spiegarti perché un qualcosa é bello, e spronare a cercare il bello, ma non posso trasformarti in una persona che non sei.

Arrivo al dunque, nonostante questo continuo la mia missione, con massimo impegno.
Qualche giorno fa l'ennesima: mi graffiano la tastiera appena comprata (p 225) facendo sbattere continuamente il loro tablet sulla scocca. Non ci faccio caso al momento, ma giá so che a fine lezione troverò un bel graffio e così é stato.

Bestemmie infinite a parte, mi sto convincendo che insegnare oggi é pura follia. I ragazzi non hanno alcuna passione. Pochi ne ho che mi raccontano con emozione dei concerti visti qualche sera prima e della loro voglia di imparare, i classici tizi che non vedono l ora di passare "ai brani", che ti portano qualcosa che hanno affrontato per conto loro e cercano il tuo aiuto, e sono loro a darmi forza di continuare.

L insegnamento é una gran fregatura, e ammiro a questo punto chi piazza prezzi assurdi alla Cheryl Porter, perché fa una scrematura di base davvero ottimale...
È dall'ottantadue che "frequento" corsi di musica pomeridiani e quella che tu descrivi è la normalità.
I ragazzini non studiano, gli adulti vogliono suonare subito quello che li ha spinti a frequentare un corso.
Poi con le cyber distrazioni che ci sono oggi......
Comunque credo che insegnare sia una "missione", nel senso che un insegnante deve trasmettere tutto se stesso e mostrarti quello che sei ma che ancora non sai.....quindi deve essere preparato, appassionato, coinvolgente e di aspetto gradevole
igiardinidimarzo 15-04-24 23.27
@ CoccigeSupremo
Ave popolo di supporti. Più che domanda, é una condivisione di un pensiero dopo un'ennesima lezione di pianoforte che mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.

Ve la faccio breve: la voglia di insegnamento cala sempre di più quando hai studenti che non aprono neanche un libro o studiano poche ore prima della lezione pensando di raggiungere comunque risultati.

Cazziate e assegni più semplici non funzionano, Cazziate e assegni più complessi non funzionano. Meno chiedi meno ottieni. Più chiedi meno ottieni.

Ci sono persone che fanno lezione ma non ascoltano minimamente pianisti o in generale band, non sanno neanche perché vengono a lezione ad imparare meccanicamente delle cose che poi non ripetono già due settimane dopo.

Personalmente sentire anche pensieri del tipo "é l insegnante che deve trasmettere la passione". No, non la penso assolutamente così. Posso mostrarti la passione, posso spiegarti perché un qualcosa é bello, e spronare a cercare il bello, ma non posso trasformarti in una persona che non sei.

Arrivo al dunque, nonostante questo continuo la mia missione, con massimo impegno.
Qualche giorno fa l'ennesima: mi graffiano la tastiera appena comprata (p 225) facendo sbattere continuamente il loro tablet sulla scocca. Non ci faccio caso al momento, ma giá so che a fine lezione troverò un bel graffio e così é stato.

Bestemmie infinite a parte, mi sto convincendo che insegnare oggi é pura follia. I ragazzi non hanno alcuna passione. Pochi ne ho che mi raccontano con emozione dei concerti visti qualche sera prima e della loro voglia di imparare, i classici tizi che non vedono l ora di passare "ai brani", che ti portano qualcosa che hanno affrontato per conto loro e cercano il tuo aiuto, e sono loro a darmi forza di continuare.

L insegnamento é una gran fregatura, e ammiro a questo punto chi piazza prezzi assurdi alla Cheryl Porter, perché fa una scrematura di base davvero ottimale...
La tua amarezza è ben giustificata, ma, credimi, è sempre stato così e, temo, sarà sempre così: la buona volontà, il desiderio di impegnarsi almeno un po' per raggiungere qualche traguardo è cosa rara e la scarsa professionalità che abbraccia ogni campo della società ne è una evidente e sconcertante prova...
WTF_Bach 16-04-24 04.01
La musica è ed è sempre stata una cosa elitaria.

Al garzone del panettiere basta fischiettare l’ultima cagata del volo o di Bocelli - quando non di sferaebbasta e bellofigo.

Detto questo, ragazzi ed adulti che hanno voglia e talento c’è ne sarebbero, ma sono spesso depistati dai minchioni che insegnano su YouTube le puttanate più invereconde.

Ovvio - studiarsi i concetti di Barry Harris, o il metodo Taubman, o le invenzioni di Bach, non è più “hip”… meglio la “armonia moderna”…
michelet 16-04-24 08.05
Capisco perfettamente la tua frustrazione, perché in altro ambito, ho avuto simili esperienze con studenti post diplomati che frequentavano un corso triennale para universitario. In poche parole, un titolo di studio intermedio, che sarà quasi impossibile spendere professionalmente nel mondo del lavoro.
In poche parole, costoro pensavano di “meritarsi” voti ben oltre la sufficienza, manifestando impegno molto limitato, se non pari a zero. Non erano capaci di accettare critiche, osservazioni o consigli. Avevano una considerazione di sé altissima, incapaci del tutto di valutare autonomamente i propri errori. Non hanno la capacità di comprendere che un giorno in più, trascorso vegetando, vivendo alla giornata, è un giorno in meno per potersi formare.
Tutta questa introduzione per dire che anche io, circa cinquanta anni fa, avevo iniziato a studiare pianoforte ma non avevo ancora la “maturità” di resistere alle snervanti lezioni di solfeggio parlato, rispetto proporzionalmente alle poche volte in cui la maestra (quella veramente cattiva con la bacchetta) mi faceva appoggiare le mani sulla tastiera. Ammetto di non essere stato molto fortunato. Quando poi, la vera passione è esplosa in tutta la sua devastante potenza, avevo già superato i 17 anni, non c’era più possibilità di entrare in conservatorio e i miei studi non consentivano di frequentare lezioni private. Avevo perso definitivamente il treno.
wildcat80 16-04-24 08.21
Il problema di base non è la mancanza di passione... Il vero problema è arrivare il perché ragazzi senza passione arrivano da te.
Per moda?
Perché glielo impone la famiglia?
SimonKeyb 16-04-24 13.03
@ CoccigeSupremo
Ave popolo di supporti. Più che domanda, é una condivisione di un pensiero dopo un'ennesima lezione di pianoforte che mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.

Ve la faccio breve: la voglia di insegnamento cala sempre di più quando hai studenti che non aprono neanche un libro o studiano poche ore prima della lezione pensando di raggiungere comunque risultati.

Cazziate e assegni più semplici non funzionano, Cazziate e assegni più complessi non funzionano. Meno chiedi meno ottieni. Più chiedi meno ottieni.

Ci sono persone che fanno lezione ma non ascoltano minimamente pianisti o in generale band, non sanno neanche perché vengono a lezione ad imparare meccanicamente delle cose che poi non ripetono già due settimane dopo.

Personalmente sentire anche pensieri del tipo "é l insegnante che deve trasmettere la passione". No, non la penso assolutamente così. Posso mostrarti la passione, posso spiegarti perché un qualcosa é bello, e spronare a cercare il bello, ma non posso trasformarti in una persona che non sei.

Arrivo al dunque, nonostante questo continuo la mia missione, con massimo impegno.
Qualche giorno fa l'ennesima: mi graffiano la tastiera appena comprata (p 225) facendo sbattere continuamente il loro tablet sulla scocca. Non ci faccio caso al momento, ma giá so che a fine lezione troverò un bel graffio e così é stato.

Bestemmie infinite a parte, mi sto convincendo che insegnare oggi é pura follia. I ragazzi non hanno alcuna passione. Pochi ne ho che mi raccontano con emozione dei concerti visti qualche sera prima e della loro voglia di imparare, i classici tizi che non vedono l ora di passare "ai brani", che ti portano qualcosa che hanno affrontato per conto loro e cercano il tuo aiuto, e sono loro a darmi forza di continuare.

L insegnamento é una gran fregatura, e ammiro a questo punto chi piazza prezzi assurdi alla Cheryl Porter, perché fa una scrematura di base davvero ottimale...
diciamo che uno zuccone difficilmente diventerà un concertista classico, ma un giorno potrebbe diventare un buon cantautore o un produttore, non necessariamente con il piano.

Il mio consiglio è di proporre cose belle soprattutto ai giovani che vanno stimolati sempre, essendo più difficilmente produttivi col solo senso del dovere o della voglia di suonare un determinato brano che sia anche il solo di highway star che magari richiede anni di studio di tutt'altro genere musicale.

Se gli studi sono classici ma non necessariamente finalizzati al conservatorio, io affiancherei da subito materiale di qualità come Bach, Chopin, Beethoven anche da studiarsi una pagina in un mese, ma roba che da soddisfazione vera anzichè tante sonatine anonime fatte ad hoc per antologie didattiche o esercizi puri che a me personalmente facevano venire i conati.
Ilaria_Villa 16-04-24 14.18
@ WTF_Bach
La musica è ed è sempre stata una cosa elitaria.

Al garzone del panettiere basta fischiettare l’ultima cagata del volo o di Bocelli - quando non di sferaebbasta e bellofigo.

Detto questo, ragazzi ed adulti che hanno voglia e talento c’è ne sarebbero, ma sono spesso depistati dai minchioni che insegnano su YouTube le puttanate più invereconde.

Ovvio - studiarsi i concetti di Barry Harris, o il metodo Taubman, o le invenzioni di Bach, non è più “hip”… meglio la “armonia moderna”…
emo
Ilaria_Villa 16-04-24 14.19
@ wildcat80
Il problema di base non è la mancanza di passione... Il vero problema è arrivare il perché ragazzi senza passione arrivano da te.
Per moda?
Perché glielo impone la famiglia?
emo
jacus78 16-04-24 15.01
CoccigeSupremo ha scritto:
Ave popolo di supporti. Più che domanda, é una condivisione di un pensiero dopo un'ennesima lezione di pianoforte che mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.

Ve la faccio breve: la voglia di insegnamento cala sempre di più quando hai studenti che non aprono neanche un libro o studiano poche ore prima della lezione pensando di raggiungere comunque risultati.

Cazziate e assegni più semplici non funzionano, Cazziate e assegni più complessi non funzionano. Meno chiedi meno ottieni. Più chiedi meno ottieni.

Ci sono persone che fanno lezione ma non ascoltano minimamente pianisti o in generale band, non sanno neanche perché vengono a lezione ad imparare meccanicamente delle cose che poi non ripetono già due settimane dopo.

Personalmente sentire anche pensieri del tipo "é l insegnante che deve trasmettere la passione". No, non la penso assolutamente così. Posso mostrarti la passione, posso spiegarti perché un qualcosa é bello, e spronare a cercare il bello, ma non posso trasformarti in una persona che non sei.

Arrivo al dunque, nonostante questo continuo la mia missione, con massimo impegno.
Qualche giorno fa l'ennesima: mi graffiano la tastiera appena comprata (p 225) facendo sbattere continuamente il loro tablet sulla scocca. Non ci faccio caso al momento, ma giá so che a fine lezione troverò un bel graffio e così é stato.

Bestemmie infinite a parte, mi sto convincendo che insegnare oggi é pura follia. I ragazzi non hanno alcuna passione. Pochi ne ho che mi raccontano con emozione dei concerti visti qualche sera prima e della loro voglia di imparare, i classici tizi che non vedono l ora di passare "ai brani", che ti portano qualcosa che hanno affrontato per conto loro e cercano il tuo aiuto, e sono loro a darmi forza di continuare.

L insegnamento é una gran fregatura, e ammiro a questo punto chi piazza prezzi assurdi alla Cheryl Porter, perché fa una scrematura di base davvero ottimale...

Ti capisco benissimo ma è sempre stato cosi, da che mondo è mondo. su 20 ragazzi a volte ne trovi 2 o 3 che sanno perchè studiano. Anche in classe, alle scuole medie, alle superiori è così.
Quindi hai 2 possibilità: o ti guadagni il pane e te ne freghi se studiano o meno, oppure fai come facevo io, 2 3 mesi di lezioni, se studiavano continuavamo, se non studiavano chiedevo ai genitori di andarsi a cercare un altro insegnante. Avrai meno entrate, tuttavia, tramite passa parola (perchè poi succede così), ti farai la fama di chi non transige e non cazzeggia. In questa maniera verrano solo quei pochi che realmente vogliono imparare qualcosa. Non siamo per tutti, e a dire il vero non siamo nemmeno per molti. La musica è per pochi, inutile girarci intorno. E come con la musica, così per tutte le altre discipline.
jacus78 16-04-24 15.04
SimonKeyb ha scritto:
ma un giorno potrebbe diventare un buon cantautore o un produttore, non necessariamente con il piano.

eh ma se è così, che vadano a lezione da un produttore o seguano un corso di cantautorato. Perchè devono andare da un pianista? cioè se vengono da me, vengono per lezioni di piano, che ne posso sapere io di produzione? non ne ho le qualifiche...
SimonKeyb 16-04-24 15.52
@ jacus78
SimonKeyb ha scritto:
ma un giorno potrebbe diventare un buon cantautore o un produttore, non necessariamente con il piano.

eh ma se è così, che vadano a lezione da un produttore o seguano un corso di cantautorato. Perchè devono andare da un pianista? cioè se vengono da me, vengono per lezioni di piano, che ne posso sapere io di produzione? non ne ho le qualifiche...
che chiusura mentale cristo santo... uno dice che la musica deve essere elitaria, l'altro che o uno segue un corso seriamente e diligentemente o va a fare altro...

poi non lamentatevi se la musica di adesso fa cacare
jacus78 16-04-24 16.29
SimonKeyb ha scritto:
che chiusura mentale cristo santo... uno dice che la musica deve essere elitaria, l'altro che o uno segue un corso seriamente e diligentemente o va a fare altro...


Per quel che mi riguarda non è nemmeno chiusura mentale, è serietà. Se vuoi imparare sono disponibile e ti metto alla prova, se invece vuoi perdere tempo, fallo perdere a qualcun altro. Tutto qua. Non vedo dove stia il problema, nè la chiusura mentale. Anzi, è tutto chiaro e senza equivoci emo. Io non mi sogno di andare a far perdere tempo alle persone se poi non ho voglia di imparare. Ed esigo che gli altri non lo facciano con me. Se poi le esigenze degli insegnanti sono chiusure mentali beh...siamo fuori strada. Io ci metto il mio tempo e la mia passione ad insegnarti qualcosa, ma voglio che tu allievo metta il tuo sacrificio a studiare, altrimenti manca equilibrio. Ovviamente è inteso che se cerchi me per le produzioni, io non saprei davvero da che parte iniziare quindi ti manderei da qualcuno che ne sa più di me. Cosa c'è di sbagliato in questo?
(ovviamente il "tu" non è riferito a te, ma in generale).
PS, questo discorso funziona solo sul privato e con lezioni uno/uno dove sei tu insegnante che decidi il metodo di studio. Nel pubblico non funziona così. Nel pubblico non hai un singolo ma una classe, e devi lavorare su tutti i ragazzi ed è tutto molto più difficile, perchè come si diceva sopra, ci sono alunni che non hanno la benché minima voglia di nulla e in più disturbano anche quelli che ne avrebbero un minimo. E per ultimo, nel pubblico sei un dipendente e devi attenerti a programmi già fatti da qualcun altro (Ministero). Programmi che, la maggior parte delle volte, non piacciono nemmeno a te che li devi insegnare. Eppure, te li fai piacere e cerchi di condividerli ai ragazzi al meglio delle tue capacità.

La verità è che non si sa più cosa siano i sacrifici, cosa sia studiare con 40gradi fuori mentre gli altri sono a mare, non si sa più cosa sia l'ansia di una interrogazione o di una prova scritta, non si ha più il piacere di gustare l'attesa del raggiungimento di un obiettivo. E tutto ciò, non credo dipenda dagli insegnanti.
WTF_Bach 16-04-24 18.03
@ SimonKeyb
che chiusura mentale cristo santo... uno dice che la musica deve essere elitaria, l'altro che o uno segue un corso seriamente e diligentemente o va a fare altro...

poi non lamentatevi se la musica di adesso fa cacare
«Se un clown si trasferisce in un palazzo, non diventa re: il palazzo diventa un circo» (antico proverbio turco).
1paolo 16-04-24 18.09
@ WTF_Bach
«Se un clown si trasferisce in un palazzo, non diventa re: il palazzo diventa un circo» (antico proverbio turco).
..e’ successo anche a Grillo! emo
Ovidio 16-04-24 21.21
Il rapporto docente-discente funziona un po' come la relazione medico-paziente: se il paziente non collabora... c'è poco da fare!
giosanta 16-04-24 21.28
CoccigeSupremo ha scritto:
Ave popolo di supporti...

Perdonami, ma giusto per contestualizzare: di quale categoria di studenti stai parlando? Scuola dell'obbligo, liceo musicale, conservatorio? Scuola privata di musica? Grazie.
jacus78 16-04-24 22.00
giosanta ha scritto:
Perdonami, ma giusto per contestualizzare: di quale categoria di studenti stai parlando?

Parla di "ennesima lezione di pianoforte" quindi penso siano lezioni 1/1, o almeno così l'ho intesa.
E se è come l'ho intesa ti fa capire la gravità della situazione. E' davvero deprimente. In una classe ti mescoli bene o male...ma 1/1 suoni solo tu, cioè se non studi che ci vai a fare?
giosanta 16-04-24 22.49
jacus78 ha scritto:
...ma 1/1 suoni solo tu, cioè se non studi che ci vai a fare?

Appunto, da cui la mia meraviglia che mi ha spinto a chiedere.
Anche se pure nel caso del conservatorio qualche domanda sulla permanenza in quel luogo di certi soggetti me la porrei...
Ovidio 17-04-24 02.13
@ CoccigeSupremo
Ave popolo di supporti. Più che domanda, é una condivisione di un pensiero dopo un'ennesima lezione di pianoforte che mi ha lasciato parecchio l'amaro in bocca.

Ve la faccio breve: la voglia di insegnamento cala sempre di più quando hai studenti che non aprono neanche un libro o studiano poche ore prima della lezione pensando di raggiungere comunque risultati.

Cazziate e assegni più semplici non funzionano, Cazziate e assegni più complessi non funzionano. Meno chiedi meno ottieni. Più chiedi meno ottieni.

Ci sono persone che fanno lezione ma non ascoltano minimamente pianisti o in generale band, non sanno neanche perché vengono a lezione ad imparare meccanicamente delle cose che poi non ripetono già due settimane dopo.

Personalmente sentire anche pensieri del tipo "é l insegnante che deve trasmettere la passione". No, non la penso assolutamente così. Posso mostrarti la passione, posso spiegarti perché un qualcosa é bello, e spronare a cercare il bello, ma non posso trasformarti in una persona che non sei.

Arrivo al dunque, nonostante questo continuo la mia missione, con massimo impegno.
Qualche giorno fa l'ennesima: mi graffiano la tastiera appena comprata (p 225) facendo sbattere continuamente il loro tablet sulla scocca. Non ci faccio caso al momento, ma giá so che a fine lezione troverò un bel graffio e così é stato.

Bestemmie infinite a parte, mi sto convincendo che insegnare oggi é pura follia. I ragazzi non hanno alcuna passione. Pochi ne ho che mi raccontano con emozione dei concerti visti qualche sera prima e della loro voglia di imparare, i classici tizi che non vedono l ora di passare "ai brani", che ti portano qualcosa che hanno affrontato per conto loro e cercano il tuo aiuto, e sono loro a darmi forza di continuare.

L insegnamento é una gran fregatura, e ammiro a questo punto chi piazza prezzi assurdi alla Cheryl Porter, perché fa una scrematura di base davvero ottimale...
Fosse dipeso da me, il tablet restava fuori dall'aula, così come altre diavolerie simili.
Permessi solo penna, lapis, gomma, quaderno pentagrammato e libro di testo, stop.