@ d_phatt
Grazie, estremamente interessante e eccellente modo di dare seguito a quanto esposto nel tuo bellissimo manuale di improvvisazione con un esempio pratico e anche piuttosto esteso.
Qui mi sorge spontanea una domanda. Più o meno forse tutti qui abbiamo un'idea di cosa ci sia nella mente di un grande interprete "classico" (passami la semplificazione del termine) durante l'esecuzione di un brano complesso. Ma cosa c'è nella mente di un grande improvvisatore mentre realizza il suo solo?
Scinderei la domanda in due "sottodomande"
1) Cosa c'è nella mente di un improvvisatore quando
studia?
Ci sono un misto di concetti, principi, cose ascoltate ed imparate ad orecchio, memoria digitale, teoria, esercizi, pezzi di assoli trascritti.
2) Cosa c'è nella mente di un improvvisatore quando
suona?
Solo l'intenzione: la mente è sgombra e la melodia fluisce senza bisogno di pensarci, perche tutto il materiale di cui sopra è posseduta in maniera talmente intima e profonda da non necessitare più di pensiero razionale. Come camminare, come correre: uno non ci pensa mica....
Piano piano questo materiale "scende" a livello subconscio mettendo l'improvvisatore nella condizione di comporre istantaneamente una melodia.