@ anonimo
Credevo di aver sentito tutto. La Consoli, Ivana Spagna, Bocelli. Credevo che il fondo fosse stato toccato, e che avessimo anche scavato.
Invece l'altro giorno la mia compagna mi ha convinto, durante un trasferimento automobilistico, a sintonizzare la radio su un'emittente commerciale.
Mal me ne incolse: col mio più grande stupore e raccapriccio, le mie orecchie sono state assalite dalla cacofonia più orrenda che animo umano possa immaginare: una vociaccia bolsa e stridente, come di qualcuno che si stia sforzando di vincere la stitichezza cagando con la bocca piena di gnocchi andati a male...intonazione inesistente, a tratti crescente a tratti calante, con glissati e birignao da peripatetica algerina del diciannovesimo secolo...interpretazione sfottente e strillata, da oligofrenico in preda ad una crisi di corea di Huntington...in sovrappiù, una melodia ripetitiva tra i trap ed il reggaeton, un testo stupido e pressocchè insensato, infarcito di parole ispano-brasiliane buttate lì a caso senza alcuna relazione col resto della canzone...
Signori, ho scoperto Giusi Ferrreri!
Mi meraviglio che ti meravigli ancora.
Ma li, in quel gruppetto di cantanti che hai menzionato (chiedo venia alle cantanti
), c'è il prodotto commerciale standard dei nostri tempi.
Invece nella Polis avevo posto il caso di Sferaebbasta. Li abbiamo fatto un salto di qualità, ovviamente verso il basso. E' vero che negli anni 70 c'era stato Lou Reed che aveva inneggiato all'uso di eroina, ma almeno dai suoi testi ti rendevi conto che due idee nella testa ce le aveva, quest'ultimo è raccapricciante. Per non parlare di come si veste, la fiera della griffe. Si calcola che vada sul palco con 5000€ di abiti, incluso il cappellino.
Cosa insegneremo ai nostri figli?