sterky ha scritto:
io in realtà parlavo dell'artis 7 (12 kg), ma costicchia.
64 note di polifonia.....dipende, io sono riuscito a finire le 128 della mia (e ne avevo gia delegate 16), dipende da cosa fai....
Un layer di piano e strings riesco a farlo senza temere che la polifonia finisca? Non devo programmarci nulla di troppo difficile, massimo tre suoni in layer.
Purtroppo non ho modo di provare l'Artis 7, né tanto meno il Krome. Avevano solo il Kross, che non mi è piaciuto per nulla. Si aggiunge a sfavore del Krome anche il fatto che ha un touch screen che mi pare poco affidabile, non oso immaginare cosa succede usandolo con le mani sudate
cecchino ha scritto:
Premesso che, a mio parere, stai facendo un po' troppo movimento tra tipologie di tastiere diverse, il Juno Stage (che ho, anche se sto pensando di permutarlo per alzare il livello del mio setup)
non è una workstation.
I tasti non sono come quelli del FA-06, hanno dimensione abbastanza standard, e sono piuttosto suonabili, ma non sono in alcun modo semipesati come la casa li definisce. Diciamo che sono dei buoni tasti synth action paragonabili a quelli della PC3K6 che pure posseggo (mancanza di aftertouch a parte). Meglio delle ultime tastiere synth action di Korg Krome e Yamaha MOX(F).
Se ti interessano dei suoni di pianoforte acustico al livello di quelli delle ws di ultima generazione, non prenderlo. I suoni sono i classici suoni Roland delle prime Fantom, escono bene in un gruppo rock/pop senza farsi mangiare dalla chitarra elettrica
ma come realismo non ci siamo, e per avere espressività devi lavorare parecchio sulla curva dinamica della tastiera. Sui piani elettrici qualcosa di buono c'è lato Rhodes e piani FM, manca un'emulazione decente del CP70 ed i Wurlitzer non sono il massimo. Sulla parte Hammond c'è qualcosina di utilizzabile nei preset aggiuntivi, se ti limiti a quelli messi "in evidenza" non ci siamo proprio ma lavorando su quelli marcati dbar, accoppiandoli in una performance ed aggiungendoci l'effetto leslie (che non si capisce perché su quei preset è disattivato) non ci suonerai il blues ma il pop sì.
I punti di forza a mio avviso di questa tastiera sono tutti i suoni sintetici, dai lead ai pad agli effetti, mentre le parti orchestrali ed i brass non sono a livello di Yamaha e Kurz ma in ambito pop/rock possono andare.
Come trasportabilità confermo che è un piacere per la schiena
Edited 17 Lug. 2015 14:44
È la prima volta che prendo una tastiera """seria""" e mi trovo abbastanza spaesato in un mondo tanto vasto. Mi basta che i suoni escano decentemente da un impianto e che non scompaiano (abbiamo due chitarristi nel gruppo), non cerco il massimo del realismo. Vorrei acquistare adesso una 61/76 tasti e in seguito un piano digitale, per cui il problema di trovare un buon suono di piano non si pone.
Tra MoxF e Juno Stage, ad uno che cerca una buona resa complessiva piuttosto che il realismo e la pulizia, ammesso pure che siano due tastiere differenti per tipologia, cosa consiglieresti?
Edited 17 Lug. 2015 16:50