@ lucabbrasi
...se fossi G.Clooney mi sarei fatto la Canalis...
...ma siccome non lo sono, devo arrangiarmi con quello che ho....
siamo in Italia, patria degli Schettino e dei Tavecchio, patria di gente che ancora orgasma per "Io vagabondo" o "Baila Morena", dove se per caso metto un annuncio per una cover dei Simple Minds mi rispondono "simple che???", dove si...i DJ non sono tutti Adam F o i Chemical Brothers, e pertanto giustamente il musicista s' incazza se vien sostituito da un DJ improvvisato (si, in Italia tutti si armano di sola scheda audio, computerino, e vai di MP3), e il DJ improvvisato se la ride, giustamente, per dei cretini che ancora tentano di suonare cose degli altri...
dove, ovviamente, uno si chiedo che senso abbia tentare di proporre roba propria se non conosci Morgan e te ne vai a un reality, e dove su un palco e' praticamente impossibile suonare...
volere e' potere....seee, in un altro mondo....
(fossi un gestore di locale: certamente, dovrei guardare al profitto. Pertanto seguirei con diffidenza i gruppi che si propongono. Ma anche i DJ, i suonatori di campana tibetana e altro.
Ma se per caso riuscissi, per una congiunzione astrale, a dipanarmi nel mondo di leggi, leggine, permessi e quant' altro....ebbene, si, proporrei gente che suona. Cosa? non lo so, ma non farei distinzioni tra cover, DJ, roba propria, etc etc...m ' affiderei solo al MIO gusto, cercherei di giudicare SECONDO ME la bonta' di una proposta, sia quel che sia. Il popolo e' bue, lo so, quindi assecondarlo torna comodo. Ma ogni tanto converrebbe anche cercare di guidarlo, osare, vedere se un orecchio puo' essere "diversamente" educato...)
Edited 12 Ago. 2014 19:54
Guarda, per proporre delle novità non devi aspirare alla Canalis. Fidati. Ci vuole molto meno. E' sufficiente seguire alcuni passi:
- sana autocritica
- considerare l'intrattenimento un tutt'uno e non per categorie rionali (coveristi vs dj, anni 70 contro i giovani d'oggi, etc. etc.)
- aprirsi alle cosiddette "contaminazioni" con altri generi e altre figure dell'intrattenimento (non necessariamente musicisti)
- abbattere una volta per tutte il concetto che senza le cover non si può suonare nei locali
- creare un progetto innovativo, metterci la faccia e proporlo ai locali
Da che parte iniziare? Magari facendoti un giro reale o virtuale sui vari network (soundcloud, youtube) e vedere cosa succede a Berlino, Londra, San Francisco, Los Angeles, New York, Istanbul....... forse ti accorgeresti che il dj che tanto bistratti, a NY suona con un jazzista, oppure che il pianista classico accompagna un reading di poesie con atmosfere crimsoniane...... oppure che una violinista irlandese fonde la musica celtica con il sitar di un indiano..... etc etc etc
Tutto questo è possibile anche in Italia? La risposta è sì!
Da chi deve partire la prima mossa? Ovviamente dall'intrattenitore.
Occorre un rinnovamento, devi riuscire a parlare ai 20enni con il linguaggio della loro epoca, quella delle interconnessioni, delle contaminazioni e non con il linguaggio delle tue emozioni passate che hanno per te un inestimabile valore ma che dicono poco e niente a chi è nato nell'epoca di internet, erasmus e voli low cost.
Questo è ciò che intendo. Le cover, come ha detto qualcuno prima, ovvero il gruppo che suona le canzoni di altri, è percepito come cosa vecchia, stantia. Ed è vero. E' un ciclo finito, ha fatto parte di un'epoca che ora non esiste più. E là dove sopravvive, è destinato a finire entro breve. Le nuove generazioni esigono altre modalità di fruizione musicale. E' il ciclo naturale delle cose.
Edited 13 Ago. 2014 18:52