Mox8: Corsa tasti nel pianoforte.

gig69 17-04-14 16.39
Lo chiedo ai pianisti. La corsa del tasto se è troppo ampia non risulta innaturale?
Ho notato che nel Mox8,al di là della bontà della meccanica,la corsa mi sembra eccessiva, in confronto il vecchio FP1 Roland con meccanica Pa-4 ha una corsa molto più ridotta e a mio avviso più realistica.
E' una caratteristica tipica delle meccaniche yamaha o avete notato una corsa troppo lunga anche su altri pianoforti digitali?
anonimo 17-04-14 21.20
È la stessa montata sui motif , s 90 es o puttanate varie? ( rumorose e con corsa spropositata una merda ) Yamaha si è messa a fare meccaniche serie adesso con la serie cp.
Edited 18 Apr. 2014 12:20
radon 18-04-14 03.48
Io la corsa non la trovo troppo ampia...nella media diciamo.
Ciò non toglie che abbia una meccanica davvero vergognosa.

PS: Non è affatto la stessa di S90,che tra l'altro non ha una meccanica rumorosa. Certamente non pianistica,ma niente a che vedere con la ciofeca di mox.
Edited 18 Apr. 2014 1:49
Keylab2000 18-04-14 06.50
Certo che l'affondo del tasto non può e non deve superare determinati limiti, pena l'insuonabilità.

Per la cronaca in un vero pianoforte Steinway mod.D l'affondo dei diatonici (tasti bianchi) va dai 10mm dei bassi per ridursi gradualmente a 9,5mm degli acuti; per i cromatici (tasti neri) si va dai 9,8 dei bassi ai 9,3 degli acuti.

Gli altri modelli mezzacoda, sempre Steinway, hanno un affondo fisso di 9,5mm per i diatonici e 9,3mm per i cromatici.

I tasti neri devono essere sopraelevati rispetto ai bianchi di 12mm. Tutte le misure sono riferite al loro punto di massima escursione, cioè sul bordo superiore del tasto verso il pianista. Con un buon calibro e un occhio attento si possono fare tutte le misurazioni del caso.

I numeri che ho riferito sono proprio quelli dogmatici che la Steinway & Sons ha imposto canonicamente ai propri pianoforti. Che poi altre fabbriche di piani acustici o l'industria dei piani digitali si siano sbizzarrite nel proporre soluzioni varie (e avariate!...emo) è un altro discorso.

Però nessun pianista si sognerebbe di tenere un concerto, rischiando la propria faccia, su di un pianoforte con i tasti "troppo alti" o "troppo bassi".

Auguri!emo

Edited 18 Apr. 2014 5:03
gig69 19-04-14 01.36
@ Keylab2000
Certo che l'affondo del tasto non può e non deve superare determinati limiti, pena l'insuonabilità.

Per la cronaca in un vero pianoforte Steinway mod.D l'affondo dei diatonici (tasti bianchi) va dai 10mm dei bassi per ridursi gradualmente a 9,5mm degli acuti; per i cromatici (tasti neri) si va dai 9,8 dei bassi ai 9,3 degli acuti.

Gli altri modelli mezzacoda, sempre Steinway, hanno un affondo fisso di 9,5mm per i diatonici e 9,3mm per i cromatici.

I tasti neri devono essere sopraelevati rispetto ai bianchi di 12mm. Tutte le misure sono riferite al loro punto di massima escursione, cioè sul bordo superiore del tasto verso il pianista. Con un buon calibro e un occhio attento si possono fare tutte le misurazioni del caso.

I numeri che ho riferito sono proprio quelli dogmatici che la Steinway & Sons ha imposto canonicamente ai propri pianoforti. Che poi altre fabbriche di piani acustici o l'industria dei piani digitali si siano sbizzarrite nel proporre soluzioni varie (e avariate!...emo) è un altro discorso.

Però nessun pianista si sognerebbe di tenere un concerto, rischiando la propria faccia, su di un pianoforte con i tasti "troppo alti" o "troppo bassi".

Auguri!emo

Edited 18 Apr. 2014 5:03
Thank ed auguri :-)
igiardinidimarzo 19-04-14 13.12
Keylab2000 ha scritto:
Però nessun pianista si sognerebbe di tenere un concerto, rischiando la propria faccia, su di un pianoforte con i tasti "troppo alti" o "troppo bassi".


In realtà, la corsa del tasto dovrebbe essere ridotta all'osso: più corta è, infatti, più rapida (e fluida) risulterebbe l'esecuzione di passaggi veloci...
donnye 19-04-14 15.32
...ma non in passaggi in cui c'e' bisogno di grande espressivita'emoIMHO.

BUONA PASQUAemo
Keylab2000 19-04-14 19.41
.
Edited 19 Apr. 2014 17:43
Keylab2000 19-04-14 19.42
.
Edited 19 Apr. 2014 17:44
Keylab2000 19-04-14 19.43
@ igiardinidimarzo
Keylab2000 ha scritto:
Però nessun pianista si sognerebbe di tenere un concerto, rischiando la propria faccia, su di un pianoforte con i tasti "troppo alti" o "troppo bassi".


In realtà, la corsa del tasto dovrebbe essere ridotta all'osso: più corta è, infatti, più rapida (e fluida) risulterebbe l'esecuzione di passaggi veloci...
Non è così. La corsa deve essere equilibrata, "giusta", secondo parametri risultanti da prove ed esperimenti che nel corso di 300 anni hanno portato all'evoluzione del pianoforte come oggi lo conosciamo. Se l'affondo del tasto fosse troppo corto faciliterebbe i passaggi veloci, ma ottenere un pianissimo o un fortissimo sarebbe impossibile. Diventerebbe espressivo come un clavicembalo, nulla di più.
Keylab2000 19-04-14 19.44
@ donnye
...ma non in passaggi in cui c'e' bisogno di grande espressivita'emoIMHO.

BUONA PASQUAemo
Giusto!

Auguri!

emo
jacus78 19-04-14 21.26
siete abituati a pensare che la meccanica di un pianoforte acustico sia uguale a quella di un digitale, visto che le equiparate.
un pianoforte vero è un giusto compromesso tra corsa del tasto, colore e timbro... non è affatto detto che in un piano acustico la corta corsa del tasto penalizzi o meno passaggi veloci e/o lenti, non è affatto detto. è vero che molti dei più blasonati acustici hanno una corsa leggermente corta, ma ciò non significa che l'espressività viene meno, su un acustico ci sono 3 corde che aiutano l'espressività e in più in conservatorio si facevano 10 anni di studio per raggiungerla, esercizi su esercizi...dipende molto dalle nostre dita, e poco dagli strumenti, che seguono tutti o quasi determinati standard. l'azione della meccanica di un acustico è completamente diversa da quella di un digitale...i martelletti, i feltri, le corde, il legno, la cassa armonica, tutte cose che un digitale non ha, e che quindi suona diverso da un acustico.

io l'ho sempre detto, un digitale per quanto buono possa essere non è neanche lontanamente paragonabile ad un acustico. un pianista abituato a suonare sugli acustici, trova non poche difficoltà ad abituarsi su un digitale, lo suona comunque perchè sa suonare e infine ci si assuefà a quello che il digitale ci offre, ma non ci sono paragoni da fare.
quindi, ben vengano i digitali (forse, e che comunque io odio), ma non metteteli a paragone con gli acustici, vi dovete solo accontentare.
buona pasqua.

Edited 19 Apr. 2014 19:28
Keylab2000 20-04-14 08.42
Non ci piove che esistano acustici con la corsa corta, sta poi al pianista decidere, in base alle proprie capacità maturate con lo studio, se ci si trova bene, sceglierlo e suonarlo.

Quanto ai digitali, credo che siano una realtà da accettare e con cui ormai bisogna fare i conti (purtroppo per me, perché io accordo e riparo pianoforti).

I numeri del mercato parlano chiaro: continuano ad esser venduti i pianoforti a coda, un po' di meno per la crisi, mentre le vendite dei verticali sono letteralmente crollate perché la gente ha imparato ad apprezzare i digitali.
Evidentemente sono talmente perfezionati da costituire un compromesso accettato ed accettabile rispetto ad un verticale. Non poche scuole di musica si dotano di digitali, preferendoli agli acustici.

Questo non li dico io, lo dice Roberto Furcht (l'importatore Kawai per l'Italia) in una interessantissima intervista su "Suonare News" di dicembre 2013.

Per dare un senso al thread: un MOx8 l'ho provato, e non è malaccio. emo
Edited 20 Apr. 2014 6:54
igiardinidimarzo 20-04-14 14.28
Keylab2000 ha scritto:
I numeri del mercato parlano chiaro: continuano ad esser venduti i pianoforti a coda, un po' di meno per la crisi, mentre le vendite dei verticali sono letteralmente crollate perché la gente ha imparato ad apprezzare i digitali.


Era inevitabile che accadesse:

e, col tempo, anche i pianoforti a coda spariranno (quasi del tutto): è il nuovo che avanza...
jacus78 20-04-14 20.19
Keylab2000 ha scritto:
I numeri del mercato parlano chiaro: continuano ad esser venduti i pianoforti a coda, un po' di meno per la crisi, mentre le vendite dei verticali sono letteralmente crollate perché la gente ha imparato ad apprezzare i digitali.

non ho il minimo dubbio a riguardo.
Keylab2000 ha scritto:
Evidentemente sono talmente perfezionati da costituire un compromesso accettato ed accettabile rispetto ad un verticale.

ma anche no....diciamo che i digitali hanno preso il sopravvento per spazio contenuto e prezzo, ma dire che sono perfezionati al punto da incalzare un acustico, no....direi per niente ancora.
Keylab2000 ha scritto:
Non poche scuole di musica si dotano di digitali, preferendoli agli acustici.

vero. per i motivi suddetti: spazio contenuto e prezzo.
Keylab2000 ha scritto:
Per dare un senso al thread: un MOx8 l'ho provato, e non è malaccio.

ci si accontenta.

igiardinidimarzo ha scritto:
e, col tempo, anche i pianoforti a coda spariranno (quasi del tutto): è il nuovo che avanza...

purtroppo è la triste verità...ma ad oggi, ce ne vuole ancora prima di far sparire del tutto acustici verticali e meglio ancora a coda...!
Michele76 21-04-14 01.05
Sì, però "solo" la componente psicologica della comodità, non accordi, puoi gestire un po' tutto, ecc.... come qualcuno scriveva, in molti sembra proprio che quasi quasi non abbiano quasi mai utilizzato un acustico per anni e che siano partiti subito coi digitali. Niente di male ovviamente. Sono realtà e come tali prendono piede. Come dice Giardinidimarzo sicuramente, nella massa cosiddetta, prenderanno ancora più piede e gli acustici, "scomodi" per troppi versi, dato l'utilizzo fatto, salvo la preparazione di concertisti di vario genere, proprio a livello psicologico andranno in un... piano diverso... io ad esempio sono all'antica... da un mesetto ho comprato l'ES7 e di sicuro non posso recensirlo perché è nella stessa stanza in cui ho un quartino Kawai e quando suono, apro il coperchio e non mi viene nemmeno in mente di accendere della roba elettronica (ES7 ancora mai acceso dal momento dell'acquisto).
Che ci posso fare... ben venga l'accordatore e, ahimè, anche certe volte qualche problema di umidità per fortuna leggero... ma si scherza davvero. Ok per la comodità ma uno strumento "vivo" come l'acustico non somiglia neppure ai digitali migliori. Son due cose diverse, niente di più, niente di meno. Come una donna e una "buona" bambola gonfiabile (mai usata ma... non ho dubbi emo)
Edited 20 Apr. 2014 23:07
jacus78 21-04-14 05.00
Michele76 ha scritto:
l'ES7 e di sicuro non posso recensirlo perché è nella stessa stanza in cui ho un quartino Kawai e quando suono, apro il coperchio e non mi viene nemmeno in mente di accendere della roba elettronica (ES7 ancora mai acceso dal momento dell'acquisto).

lo credo bene.
Michele76 ha scritto:
Ok per la comodità ma uno strumento "vivo" come l'acustico non somiglia neppure ai digitali migliori. Son due cose diverse, niente di più, niente di meno. Come una donna e una "buona" bambola gonfiabile (mai usata ma... non ho dubbi emo)

bello il paragoneemo e rende proprio l'idea....e comunque è esattamente come dici. per questo il paragone non si può fare, acustici e digitali sono 2 strumenti diversi, seppure con lo stesso timbro (il pianoforte appunto).
Edited 21 Apr. 2014 3:01
Michele76 21-04-14 13.33
Penso proprio di sì! Per quanto buoni gli uni e gli altri, sono due cose diverse... grandi soddisfazioni con entrambi ma un acustico ti dà cose che il digitale non ti può dare o magari te ne può dare altre che "in natura" non esistono neppure... sono semplicemente due cose diverse...
Il paragone in effetti è "calzante"!