siete abituati a pensare che la meccanica di un pianoforte acustico sia uguale a quella di un digitale, visto che le equiparate.
un pianoforte vero è un giusto compromesso tra corsa del tasto, colore e timbro... non è affatto detto che in un piano acustico la corta corsa del tasto penalizzi o meno passaggi veloci e/o lenti, non è affatto detto. è vero che molti dei più blasonati acustici hanno una corsa leggermente corta, ma ciò non significa che l'espressività viene meno, su un acustico ci sono 3 corde che aiutano l'espressività e in più in conservatorio si facevano 10 anni di studio per raggiungerla, esercizi su esercizi...dipende molto dalle nostre dita, e poco dagli strumenti, che seguono tutti o quasi determinati standard. l'azione della meccanica di un acustico è completamente diversa da quella di un digitale...i martelletti, i feltri, le corde, il legno, la cassa armonica, tutte cose che un digitale non ha, e che quindi suona diverso da un acustico.
io l'ho sempre detto, un digitale per quanto buono possa essere non è neanche lontanamente paragonabile ad un acustico. un pianista abituato a suonare sugli acustici, trova non poche difficoltà ad abituarsi su un digitale, lo suona comunque perchè sa suonare e infine ci si assuefà a quello che il digitale ci offre, ma non ci sono paragoni da fare.
quindi, ben vengano i digitali (forse, e che comunque io odio), ma non metteteli a paragone con gli acustici, vi dovete solo accontentare.
buona pasqua.
Edited 19 Apr. 2014 19:28