io penso che c'entri anche una strana anomalia.
Noi tastieristi, in una banda di qualsiasi livello, di solito siamo
a) i più preparati musicalmente
Quindi pignoli, quindi vogliamo quel tappeto lì e quel registro lì dell'hammond perché sappiamo che le armoniche bla, che le frequenze bla, che è "il suono giusto" per come sta suonando la banda.
Il problema è che:
b) siamo quelli che a parità di budget e di livello hanno gli strumenti che suonano "peggio" (tranne forse i batteristi. E lasciamo perdere i cantanti).
Mi spiego.
I nostri strumenti costano più cari di quelli altrui. Qualsiasi medio chitarraio ha una ibanez, una gibson, una fender, magari messicane, ma insomma strumenti con un buon corpo sonoro. 200 euro di pedalini o 500 euro di outboard li mettono a un livello sonoro discretamente professionale.
Noi con le stesse cifre siamo nella palta.
Una stratocaster messicana usata, arpeggiata decentemente e amplificata appena appena, "cruda", sul palco "suona" molto meglio di un m3. Solo se accendi un voyager, il chitarrista si ferma e guarda a occhi sgranati.
Sto dicendo "palco" o "saletta", non sto dicendo "registrazione" o "cuffie in casa", dove a basso volume una qualsiasi workstation sembra un'orchestra sinfonica.
Per tenere testa, senza dover troppo smanettare e piagnucolare con il fonico, a chitarra e basso di buona qualità, ci vuole un true analog, un hammond o un suo clone di alto livello (e siamo già a 5000 euro).
Già i tappeti o i piani elettrici di un m3 o oasys o motif (3,6 mila euro) rischiano di non suonare "come dovrebbero". Gli ampli cattivi ti segano le frequenze, e appena le tue frequenze entrano in conflitto con quelle della chitarra, vice la chitarra, si sente solo quella.
Risultato: ci incazziamo, smanettiamo, modifichiamo i suoni, perdiamo tempo.
Intanto, il truzzo che ha speso un terzo di quello che spendiamo noi sta lì con l'aria scazzata a fare delle svisate in libertà che suonano più "professionli" dei nostri smanettamenti.
Noi non possiamo fare a meno di cercare la qualità dei suoni,
ma abitualmente non possiamo permetterci strumenti del livello di quelli dei nostri compagni, a parità di livello s'intende
(voglio dire: band di ragazzi alle medie: lui ha una ibanez, tu hai un Juno Di. non c'è storia. Band al liceo: lui ha una strato messico usata, tu hai un motif. Università/lavoro: tu hai un nord lead e un VA, lui con gli stessi soldi ha una chitarra di liuteria e un rack da 12 con più valvole della Centrale del Latte).
Non c'è gara.
Ah, infine: se, a parità di livello (semipro), provi appena appena a meterti all'altezza, cioè ti presenti con master pesata e non pesata, true analog, e rack di moduli,
allora il suono è ok ma "ohi ma è proprio necessaria tutta quella roba", "ma quando hai finito di attaccare i cavi?" eccetera.
Strumento più complesso e costoso per ottenere pari volume sonoro e qualità. Ecco la risposta, secondo me.
Infine:
quando proviamo a casa, la qualità "in cuffia" dei nostri strumenti ci illude, perché sembrano molto più "padroni della scena" di quanto accada sul palco.
Edited 12 Mar. 2010 11:11