Motif xs, chi si interessa del morphing dei suoni ???

bobkurzweil 01-02-10 01.17
Essendo questa tastiera generalista denominata anche " Synth" ed essendo dotata di
10 controller (tra ribbon, wheel, knobs e aftertouch)+2 switch(AF1/2) cioe' parecchi pot
da spippettare real-time, perchè non attrezzare le voices e le performances per fare un
vero morphing dei suoni ? Io che ho tempo per queste bazzecole, ne sento la necessità.
La Yamaha nei sui preset si mantiene molto parca (raramente usa l'after touch), per cui
i 6 parametri indirizzabili sembrano molti, in realta' non lo sono perchè un solo knob puo'
muovere piu' parametri con risultati interessanti, per fortuna cutoff/resonance/A/D/S/R
sono a presa diretta, come pure i cursori dei volumi , che poi non sono indirizzabili
diversamente (vedi kurzweil).
Perchè infarcire un suono di questi accessori che possono anche complicare la vita del
musicista live ?
Certo, alcune impostazioni sono piu' da studio che life, pero' sono attratto da quelle combi-
nazioni di suoni che vengono stravolti abbastanza da queste regolazioni, fino al punto che,
se ben studiate possono sostituire una miriade di suoni diversi, basta conoscerne a fondo
le proprieta' ( forse 10-15 possono bastare)
Se l'argomento puo' interessare, sono disponibile a fornire qualche esempio...
Fatemi sentire le vostre opinioni. emo
bobkurzweil 01-02-10 01.58
Mentre aspetto che qualcuno dica la sua, per chiarire meglio il mio pensiero,
riflettevo sul fatto che mi piacciono molto suoni che variano risposta timbrica
per es. secondo il tocco (velocity) e secondo il modo con cui sono suonati( note
rapide, note lunghe) oltre che cambiano discretamente al variare di cutoff e
resonance (o della combinazione delle due), giusto per citare i casi più comuni.
A parte questo se dovete preparare una voice originale o modificare una preesistente
oppure allestite un layer di 4 voci (performance) come mescolate i vari suoni... ?
Quali sono le combinazioni piu' gettonate ? piano/ep+ pads ? suono campanelloso+pad ?
Quali waves di synt dig./analogici usate per un pad ?
Siccome l'attacco è fondamentale e dipende si' dall'inviluppo in ampiezza (AEG),
ma anche dall'inviluppo del filtro (FEG), mi sono accorto che in molti suoni, una differenza
sostanziale si puo' ottenere regolando realtime la profondita' del FEG, per cui, se i suoni
della nostra voice/performance sono abbastanza diversi tra loro questo parametro cambia
carattere all'insieme (in quanto c'è una sensibilità diversa a questa variazione); inoltre sulle
voices è possibile modificare il volume di singoli elementi passando da un' ensemble a un'altra
con tutti i gradi intermedi (combinazioni gia' preconfezionate), mentre muovendo gli sliders
si hanno combinazioni difficilmente prevedibili .
Si potrebbero fare molti esempi, ma non voglio annoiare ulteriormente...
piuttosto dite la vostra... anche che avete di meglio da fare e ognuno se la vede come gli pare ...
Edited 1 Feb. 2010 1:01
JM 01-02-10 10.09
bobkurzweil ha scritto:
Io che ho tempo per queste bazzecole, ne sento la necessità


Le bazzecole sono l'anima della programmazione emo

bobkurzweil ha scritto:
i 6 parametri indirizzabili sembrano molti, in realta' non lo sono


Vero. Controlla però che la matrice di modulazione, via editor, non ti metta magicamente a disposizione 8 - e non 6 - percorsi.

bobkurzweil ha scritto:
cutoff/resonance/A/D/S/R sono a presa diretta


Attenzione. Nel Motif Classic queste regolazioni sono a valle della Voice (o della Performance); per intervenire su filtro e inviluppo di un Element devi per forza passare per la forca caudina della matrice di modulazione.

Detto ciò, solitamente trovo divertente pilotare due parametri con un medesimo controller, ma con valori inversi: cutoff e resonance sono un esempio facile facile, ma possiamo aggiungere - per dire - velocità e profondità dell'LFO, profondità e tempi del FEG, e così via. Posto ovviamente che ogni timbro, in un preciso mix, fa storia a sé.

Pazzesco vuoto di memoria: tra le sorgenti di modulazione c'è il keyboard tracking? E' un altro di quei parametri - insieme allo scaling - che permette di innestare un timbro sull'altro. Da tenere presente e si è attratti dal morphing emo

Ciao!
Jacopo
michelet 01-02-10 10.35
Solitamente il "morphing" lo utilizzo con la PLG150-AN, che tuttavia è diverso da quello che si potrebbe ottenere con AN1x emo
Avendo 2 PLG150-AN poi, mi diverto a fare il morphing incrociato tra due timbri...

E quando avevo la DX7mkI utilizzavo il keyboard level scaling per creare delle timbriche in split.
La cosa divertente era che a metà della tastiera si ottenevano delle timbriche ibride, poiché non era possibile inserire un break point assoluto tra un suonoi e l'altro.

In definitiva però, il morphing va bene se usato con parsimonia. Non scrivo molta musica prettamente di stampo elettronico, prefersico le timbriche acustiche.
JM 01-02-10 10.41
michelet ha scritto:
E quando avevo la DX7mkI utilizzavo il keyboard level scaling per creare delle timbriche in split.
La cosa divertente era che a metà della tastiera si ottenevano delle timbriche ibride, poiché non era possibile inserire un break point assoluto tra un suonoi e l'altro.


Centro!

Piccola divagazione? Anche una Wavestation permette di ottenere un timbro ibrido... ma costantemente in evoluzione, "vivo" emo Ieri ho cominciato a mettere mano alla mia A/D - presa qualche mese fa quasi praticamente per caso, in un lotto di altri strumenti - ho la sensazione che dovrò rimboccarmi le maniche per programmarla davvero.

Ciao!
Jacopo
michelet 01-02-10 11.10
@ JM
michelet ha scritto:
E quando avevo la DX7mkI utilizzavo il keyboard level scaling per creare delle timbriche in split.
La cosa divertente era che a metà della tastiera si ottenevano delle timbriche ibride, poiché non era possibile inserire un break point assoluto tra un suonoi e l'altro.


Centro!

Piccola divagazione? Anche una Wavestation permette di ottenere un timbro ibrido... ma costantemente in evoluzione, "vivo" emo Ieri ho cominciato a mettere mano alla mia A/D - presa qualche mese fa quasi praticamente per caso, in un lotto di altri strumenti - ho la sensazione che dovrò rimboccarmi le maniche per programmarla davvero.

Ciao!
Jacopo
Vero.

Infatti grazie allo splendido joystick in miniatura puoi variare continuativamente il volume delle Part, all'interno della Patch che si trova nella Performance.
E se quel movimento del joystick lo salvi mentre registri con il tuo sequencer... BAM! ottieni la "replica" esatta delle variazioni del suono.

La cosa a mio avviso interessante di tutto questo è quando programmi delle wavesequences di una certa lunghezza (dai 16 step in su) e fai in modo che si alternino alle uscite stereo.
Con pazienza si ottengono risultati sempre interesssanti e non scontati...
Vedi quello che fa il buon Morpheus.. emo

Accidenti se potessimo fare una videoconferenza potremmo andare a lezione di sintesi da lui. emo
shiningkeyboard 01-02-10 12.12
in realtà mi ha sempre intrippato questa cosa, pur avendo il rack..
finchè avevo la keystation pro 88 (tastiera caccosa, ma mille controller) mi divertivo anche, ma adesso con la a30..e uno slider solo..si fa poco :(
il bello è cambiare la "sensibilità" ai cc, o invertirla(ossia muovo uno slider, un parametro va da 0 a 100, una da 100 a 0 e un'altra da 30 a 65)...certo che ci vuole tempo, mooooolto tempo..e non bisogna essere in periodo d'esami!
bobkurzweil 02-02-10 05.25
chiedo scusa per la momentanea e non prevista assenza,
mi compiaccio per gli interventi della serie "pochi ma buoni",
d'altra parte non è un mistero che a percorrere le strade impervie
della programmazione si rimane sempre in pochi, fosse altro per il
tempo che richiede.
Volevo solo riflettere sul fatto che un suono nel suo complesso prende forma
da una evoluzione nel tempo dei singoli componenti (prefissata)+ variazioni
live determinate dall'uso live dei controllers previsti ; la situazione si fa ancora
più interessante quando mixiamo ad es. 4 voices in una performace; qui si
ripetono l'inviluppo di amp. e filtro+depth, equalizzazione 3 bande, scift di ottava,
detune, etc, insomma la possibiltà di modellare ulteriormente i suoni a disposizione,
+ controlli real time di ogni suono o complessivamente. Col Motif XS non si perde, mi
pare, nessuna delle regolazioni del suono singolo, basta selezionarlo, ma quando vai
a lavorare sul ribbon(ad esempio) globalmente, muoverai 4 x il n. dei controller associati al ribbon,
con effetti interessantissimi o catastrofici, in dipendenza di ciò che si verifica in quel
momento!!!
Ecco che per ottenere un valido morphing o ci affida al caso nel sovrapporre i 4 layer e spippettare
sui cursori, oppure (credo sia preferiblie) aver programmato i suoni user con una certa logica dei
controllers in modo che gia' so in partenza ad es. che con il dito sul ribbon verso dx, ottengo
sistematicamente un suono + aperto, presente, indipendentemente dal modo per cui questo
accade. Idem con la wheel: è mia abitudine che questa schiarisca il suono, a meta' (se c'è) dia
la modulazione più "normale", a fondo corsa quella piu' eccessiva (ma sempre utilizzabile).
Infatti tutto il segreto del morphing si basa sull'avere azzeccati tutti i range di regolazione
dei vari parametri, in maniera che le varie combinazioni siano state già testate e in fase di utilizzo
ci si possa muovere con una certa sicurezza di non creare risultati abnormi e fastidiosi, insomma un
lavoro di cesello non indifferente. Solo il fatto di mettere su hold il ribbon che di default non c'è,
è una bella bega (ma a me piace cosi'). Su performance c'è anche da settare se quella voices
riceve o non riceve oltre ai controlli sopracitati, anche il pedale del sustenium, l'AF1/2 etc...
Insomma le possibilità di divertimento ci sono e come, e anche qella di scassarsi le balle
è sempre in agguato...emo
mo spero di riaddormentarmi..emo
bobkurzweil 02-02-10 23.48
solo per riaprire l'argomento in via teorica, visto che per la parte pratica ho messo sul demo una registrazione live senza prestese emo, per evidenziare, almeno in parte, quanto sopra esposto...
vedi, anzi senti, demo emo